Buonasera (o meglio buonanotte, vista l'ora).
Allora, le poesie sono una rappresentazione piuttosto genuina e più di spessore di un concetto, di un'emozione, relativi ad esseri viventi, cose, qualunque cosa.
È un mondo veramente interessante e riescono a dare visione su qualcosa, a volte con esplicità, a volte con molta più interiorità e con modo, come se un'interpretazione debba essere intravista e compresa.
Devo dire che questa poesia fa assolutamente parte del primo caso, in quanto è un componimento che dice chiaramente le cose relative alla specialità dell'abetella e della sua funzione.
È tutto molto semplice e diretto, forse anche troppo per quanto riguarda la lettura effettiva... curioso anche il fatto che il titolo del componimento è uno e poi, aprendo il testo, se ne legge un altro.
È chiaro il concetto del vedere il fuscello come una sorta di ponte tra cielo e terra, diverso anche dai grandi alberi che spesso vengono osannati e presi in considerazione, anche perché può essere una sorta di metafora legata alla persona che cerca di trovare una sorta di collegamento e sia una sfida che tenta di superare vivendo.
Non c'è una struttura vera e propria, sembra una raccolta di frasi minime in rima baciata (non ho gradito al massimo in ogni verso, sullo schema A-A per intenderci, mi ricorda le poesie che leggevo alle elementari) che tentano di parlare di un qualcosa concreto, ed effettivamente è così.
È corretta (a parte la punteggiatura del verso 5, che immagino sia una virgola piuttosto che un punto fermo) e funziona nella semplicità e nel suo protagonista assoluto e nella solitudine effettiva nel quale sta, incompreso.
Non è originalissima e non spicca per tanti costrutti poetici, ma è comprensibile, pulita e genuina nella sua bontà innocente e bucolica.
Un abbraccio,
Watashiwa
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