Nonostante non tocchi a me recensirti, lo faccio lo stesso (diventerò il tuo peggior incubo muahahahah, no, dai, era solo per restare in tema).
Questo è il genere di storia che non dovrei leggere all'1.30, da sola, al buio.
Ciò che ho trovato di più inquietante in questa shot non sono tanto gli incubi di Tekla - a parte i ragni perché io sono aracnofobica e stamattina in camera c'era un ragno mutante che coraggiosamente ho fatto ammazzare da mia sorella undicenne - ma il suo doppio. No, davvero, ho iniziato a guardami intorno nel buio.
E non va bene. Cioè, per te va bene, perché è quello l'effetto che volevi ottenere, ma per la mia povera anima no.
Comunque, parliamo di questa ragazza.
Allora, le mie ipotesi sono due, anzi tre (e diamo inizio agli elenchi puntati):
1) Tekla non esiste.
2) E' tutto un sogno.
3) In realtà è Tekla il doppio di Genesis, è lei stessa la protagonista degli incubi di faccia d'angelo.
PRETENDO SAPERLOOOOOCJSFHAFH.
Però, che esista o non esista, è tenera a cercare di sfuggire ai suoi incubi tingendosi i capelli (e anche sfondata di soldi ad avere una casa a due piani tutta per sé).
La morale della favola sembra "non andare a vivere mai con dei coinquilini", sapevo che potessero portarsi il partner a tarda notte, fumare le margherite o sentire pessima musica, ma non sapevo che adesso torturassero e si divertissero a fare gli artigiani di maschere.
Parlando seriamente, hai uno stile molto maturo, piacevole, accattivante.
Io non amo leggere one shot eppure eccomi qui nonostante il mio letto mi stia facendo delle esplicite avances. Ciò significa che la tua è una storia che merita.
Mi chiedo che posto tu abbia fatto al concorso :O
In ogni caso mi è piaciuta molto la tua inventiva, l'impaginazione (un giorno qualcuno mi spiegherà come diavolo si fa in questo modo T.T), la capacità che hai avuto nel mettere nero su bianco un vero e proprio incubo.
Pensa che a mio parere ciò che più è difficile da descrivere è proprio quello che si ha dentro e tu ci sei riuscita perfettamente, anzi, hai fatto anche doppio lavoro, poiché hai dovuto immedesimarti in una persona, in uno spettro, in un qualcuno immerso nella nebbia. Sei stata un po' la lanterna della situazione (mamma che paragoni felici).
Mi dileguo, non prima di aver preferizzato (?).
Baci,
M |