Ciao!
È una storia dalla struttura molto particolare, non sono riuscita a capire se l'andare a capo in circostanze come "pelle e // la libertà" sia stata una scelta per riprodurre una pausa – e con essa un ritmo poetico – o se si sia trattato solo di un problema di formattazione. Quella della tua drabble mi sembra una prosa, sia la sintassi che l'uso della punteggiatura concedono al testo un ritmo molto lineare e narrativo, da qui il dubbio su questa particolarità. Difatti, a eccezione di queste cesure, ho trovato lessico e stile molto quotidiani, un narratore esterno che è come una finestra sul mondo interiore della protagonista, colta appunto in un giorno come tanti – un tempo che purtroppo per lei è cristallizzato nel dolore della perdita.
Passando al contenuto, infatti, sei riuscita a narrare in sole centodieci parole il dramma della perdita e dell'assenza. La tua protagonista non ha nome, ma ha una storia, una sua caratterizzazione, ha un motivo per essere mostrata al lettore. Esiste, insomma, nel tuo spazio narrativo. È un'impresa, quella di scrivere drabble originali, che mi ha sempre intrigata, ma che ho sempre visto come colma di difficoltà, proprio perché in così poche parole è necessario dire tutto ciò che occorre a rendere il testo una storia finita, a lasciare qualcosa al lettore. Un'impresa in cui credo tu sia riuscita! Le emozioni della protagonista non sono dette, ma mostrate attraverso ricordi e gesti. Inoltre, rivelando solo in conclusione l'oggetto della perdita attraverso il tatuaggio (escamotage indiretto che ho apprezzato molto), riesci a creare anche un'atmosfera di sospensione che induce a proseguire la lettura per avere risposte, capire cosa sia accaduto.
Il titolo è sicuramente efficace nell'anticipare e riassumere l'atmosfera del racconto, il fulcro attorno cui si articola. L'unico elemento del titolo che mi ha lasciata un po' perplessa è l'uso della punteggiatura, cioè non capisco perché sia racchiuso tra punti fermi e due punti; in tutta sincerità, se avessi scorto un titolo così nell'elenco delle storie, non sarei stata invogliata a cliccare sulla storia e leggerla.
La forma è ottima come in altre tue storie!, ho notato solo un accento sfuggito su sé che sta per se stesso.
A mio parere, ciò che manca a questa storia è qualche rifinitura, nel senso che impaginando con la scelta di un font specifico (come un Times, un Georgia o simili, i soliti per i testi narrativi) con relativa grandezza e una piccola revisione alla struttura (qualora gli a capo non sia voluti), potrebbe essere valorizzata ancora di più.
Nel complesso è una lettura decisamente emotiva, mi è piaciuta!
Alla prossima,
Rosmary |