Recensioni per
Favola un unicorno
di Mary90ka

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/07/14, ore 00:54

11 - “Favola un (uni)corno” di Mary90ka.
Totale: 33.7/61.

1) Grammatica e ortografia: 8.7/10.

Per essere una storia così corta, ci sono decisamente troppi errori.
“Tu, sei un infame.”: raramente è efficace dividere soggetto e verbo, e questo non è uno di quei casi (- 0.10).
“Nelle fiabe questi racconti hanno sempre un lieto fine, leggiamo di re che sposano delle serve e che ‘vissero per sempre felici e contenti’”: ti sei dimenticata di chiudere la frase con il punto fermo (- 0.10).
“Non c’è un uomo che lascia la sua amata ma entrambi combattono insieme per seguire il vero amore.”: tra “amata” e “ma” ci va una virgola (- 0.10), e secondo me starebbe meglio il congiuntivo “lasci” al posto dell’indicativo.
“E solo oggi dopo un anno vedo in questo pezzo di carta”: tra “oggi” e “dopo” ci andava una virgola e anche tra “anno” e “vedo” (- 0.10x2= - 0.20).
“Ricca e bellissima, un’ereditiera e di antica e nobile famiglia Purosangue.”: non c’era bisogno della congiunzione tra “ereditiera” e “di antica” (- 0.10).
“E devo ammettere che ciò che mi fa stare più male di tutti”: sta meglio il singolare “di tutto” (- 0.10).
“Le lacrime che di notte scendono, sai le maledizioni che ti ho lanciato ma che non ti sono mai arrivate.”: tra “lanciato” e “ma” ci vuole una virgola (- 0.10).
“Non posso stare con una Mezzosangue, mio padre mi diserederà. E’ finita”: la “È” si scrive con l’accento, non con l’apostrofo (- 0.25).
“Ma del resto sei orgoglioso tu tanto quanto lo sono anche io, perciò non voglio che tu abbia commiserazione di me.”: “tu tanto quanto lo sono io”, “anche” è ridondante (- 0.10).
“Quindi, si. Questo sarebbe il mio terzo ed ultimo desiderio.”: il “sì” affermativo si scrive con l’accento (- 0.15).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 6/10.
Non ho riscontrato un vero e proprio stile, la storia è disarticolata e confusa come potrebbe esserlo un flusso di pensieri.
Non mi piace, sia per questa confusione, sia perché lo trovo troppo semplice, quasi infantile, con questo modo di gettare alla rinfusa concetti su concetti (come ad esempio: “Così mi hai lasciato. E io ti odio, ti odio davvero con tutto il cuore. Ma ti amo anche.”), senza spiegarli adeguatamente, anche quando decisamente lo meritavano.
Trovo anche che non sia per nulla coinvolgente. Sebbene tu abbia scelto questa prima persona così enfatica sicuramente per suscitare qualcosa nel lettore, temo che il tentativo sia fallito, perché trovo tutta questa veemenza seccante, più che commovente, e trovo anche praticamente impossibile immedesimarmi nella protagonista.
In più, è davvero troppo semplice: il lessico è elementare, privo di qualsiasi arricchimento o ricercatezza (bada bene, non chiedevo niente di barocco, ma preferisco qualcosa di più curato, evocativo, trascinante), e non ci sono praticamente immagini o figure retoriche che abbelliscano il testo.
Ti consiglio di curare di più questo aspetto delle tue storie.

3) Titolo: 2/5.
Decisamente non mi piace.
A partire dal fatto che non volevo una cosa ironica e nemmeno una pseudo-divertente, non credo sia appropriato per la storia. Non è ripreso nel testo e rimanda piuttosto esplicitamente al bando del contest (in cui comunque chiedevo un’atmosfera fiabesca, non un titolo fiabesco), ma se la storia non va di pari passo non va bene.

4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 6/15.
Qui decisamente non ci siamo.
Già per come hai impostato la storia (monologo) è quasi impossibile capire il punto di vista di Draco, ma non è che con l’introspezione di Hermione vada meglio.
Sarò sincera: non ho trovato IC né l’una, né l’altro.
Questa Hermione che si piange addosso invece di reagire è una perfetta estranea per me: dov’è finita la ragazza orgogliosa, dignitosa, combattiva che quando vede Lavanda e Ron insieme scaglia addosso a quest’ultimo i suoi uccellini come pugnali?
Capisco che la tua storia volesse rappresentare un suo sfogo personale e una sua situazione privata, ma non credo che Hermione potrebbe comportarsi in questa maniera nemmeno con se stessa. Ho avuto l’impressione che fosse solo aggressiva, piena d’astio, superficiale: non approfondisce, come ti dicevo prima, concetti che sono decisamente molto importanti. Sono i suoi sentimenti, certo, ma nessuno si limita a pensare “lo odio, ma lo amo anche”, lo spettro di emozioni è generalmente più ampio, pieno di sfumature, e più una persona è intelligente, più se ne rende conto. Hermione, al contrario di altri personaggi della saga, è sempre stata molto onesta con se stessa e non ha mai minimizzato i suoi sentimenti per nessuno, quindi non vedo perché dovrebbe farlo con Draco.
In realtà, posso anche capire questo suo sfogo privo di azione, visto che ormai Draco è sposato, ma nella storia non fai emergere questo punto, dandolo forse per scontato, ma decisamente si perde nell’introspezione in questa maniera.
Anche la faccenda dei tre desideri non mi ha convinta più di tanto. Forse qualcuno agirebbe così e forse qualcun altro no, in ogni caso avrei gradito se ti dilungassi maggiormente.
Per quanto riguarda Draco, invece, ho pochi elementi per dire se sia IC o meno. Da quel poco che si capisce, prima sono innamorati (“Sei la persona più importante”) e poi la lascia perché se no il padre lo disereda: fin qui rispecchia abbastanza il ragazzino codardo che è sempre stato, la cosa che non mi ha convinta è quella specie di perfida “soddisfazione” che evidentemente prova sapendo che Hermione è ancora innamorata di lui… mi sembra tanto uno di quei cliché che vogliono Draco un puttaniere senza cuore.
Un’altra critica che ti muovo è il non aver spiegato minimamente, nemmeno con un paio di righe, come è nato l’amore tra loro, quando il pregiudizio è sfumato e si sono ritrovati legati: mi dispiace, ma a me le storie prive del contorno temporale e causale proprio non piacciono.

5) Utilizzo della canzone: 3.5/5.
La canzone l’hai utilizzata abbastanza bene, anche se non nella sua interezza (non hai messo la seconda parte di questa frase: “Se sapessi come fai a fregartene così di me, a sapere così bene sino a che punto ho bisogno di te.”, almeno non testualmente, ed è un peccato, perché era molto musicale). Inoltre, anche se i versi si adattavano sicuramente bene alla storia che hai deciso che scrivere, non hai messo uno straccio di spiegazione. Sì, ovviamente si capisce cosa succede, ma la citazione era piena di emozioni contrastanti, di amore e dolore insieme, e, seppure la tua storia in teoria parlasse delle stesse cose, non ho trovato un riscontro emozionale nel testo.
In pratica, credo che tu abbia rovinato la citazione, privandola di quel senso e quell’ardore che mi avevano affascinato di essa.

6) Originalità della trama e dei contenuti: 2/5.
Di storie in cui Hermione viene sedotta e abbandonata da Draco ne ho lette fin troppe. Tuttavia, quando sono ben articolate e quando l’introspezione è fatta in maniera accurata, sono anche belle. Nel tuo caso, come ti dicevo prima, la storia è più che altro un monologo di un’Hermione isterica e neanche troppo convincente, che sproloquia invece di passare ai fatti: nulla di particolare, devo dire.

7) Gradimento personale: 5/10.
Decisamente la storia non mi è piaciuta.
È il mio OTP e leggerne in questi termini non è stato certo un piacere. Mi dispiace, ma credo che tu debba curare di più l’introspezione dei personaggi (nel caso in cui volessi continuare con i monologhi) e soprattutto il loro IC.
Trovo anche che le storie con più azione (o comunque con flashback e dinamiche di coppia di qualche genere) siano più avvincenti, i monologhi rendono bene il punto di vista del personaggio (se l’introspezione è curata), ma spesso sono carenti dal punto di vista della trama e deludono un po’.
Inoltre, ti consiglio anche di approfondire le tematiche che decidi di trattare, perché una lista di fatti ed emozioni provate dai personaggi non è in alcun modo affascinante né tantomeno coinvolgente, e di curare maggiormente lo stile, per rendere la storia più interessante anche nella forma.

8) Punto bonus: 0.5/1.
Ci sono alcune metafore che richiamano il mondo delle favole, ma per il resto direi che non sei riuscita nell’intento di esprimere un’atmosfera fiabesca. Anche l’aneddoto del Genio della Lampada non mi ha particolarmente colpita, perché non avevo chiesto che rivisitaste una fiaba babbana, ma che inventaste qualcosa di nuovo che mi ricordasse il mondo delle favole, quindi tutt’altra cosa rispetto a quella che mi hai proposto.