Recensioni per
silenzio
di Andrades

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
30/05/14, ore 22:21
Cap. 1:

Ed eccomi finalmente a recensire anche “Silenzio”.
1) Intanto ti segnalo che tra i versi ci sono delle righe bianche, come se ognuno fosse una strofa. Non so se è intenzionale. Se lo è, è brutto. Spezza troppo la lettura.
2) Cominciamo a fare sul serio, vediamo un po' di caratteristiche salienti. Evidenzio subito la brevità generale, un po' epigrammatica, della poesia nel suo insieme, poi anche quella dei versi.
3) Mi piacciono le tue scelte, come credo di aver già abbondantemente detto, degli enjambements (sì, lo so, sono un fanatico degli enjambements). Qui ne abbiamo due, non particolarmente emozionati, ma molto carini comunque. In questa non ci sono, come c'erano in quell'altra, versi “tagliati con il coltello”, cioè con preposizioni o congiunzioni a fine verso buttate là (ricordo quel che).
4) Lasciamoci alle spalle le cose tecniche e la forma per venire al contenuto. Giornata classica, un po' inglese, malinconica, piove. Me le immagino tutte queste ragazze nei giorni di pioggia coi gomiti sulla finestra che guardano fuori e dicono: « Uhm, piove, che potrei fare? Ma sì, dai, pensiamo al mio amato. » Insomma un bel cliché. Questo per quanto riguarda la “prima parte” (ok, sono riuscito a dividere una poesia di 6 versi in 2 parti, wow), cioè, esattamente la prima metà, i primi 3 versi. Ancora il verso 4 mi sembra riprendere un topos classico, questo tempo che pare non abbia niente di meglio da fare che scorrere (che altro senno?).
5) Vorrei soffermarmi un attimo su questo verso 4 per esprimere una mia personale opinione, prima di passare al contenuto degli ultimi due versi. È vero che la poesia è breve, però nulla vieta di usare la punteggiatura. Secondo me, alla fine del verso 3 ci va, non so, forse una virgola? Un punto e virgola? Un dare precedenza? Uno stop? Un carretto che vende gelati? Un campo di zucche? La borsa di qualcuno che l'ha persa e la rivendica? Ok basta. Seriamente, secondo me ci va un segno grafico che separi quello che fa la mente da quello che fa il tempo. Vedi tu.
6) Per quanto riguarda il “finale” mi è arrivato un po' inaspettato. Dal cliché dei primi versi non si sarebbe mai indovinato. E questo credo che sia un buon punto → .
8) Dopo questa splendida battuta ( l'8 seguito dalla parentesi è un'emoticon, non la numerazione progressiva delle mie considerazioni), posso anche concludere.
Damparo

Recensore Junior
29/05/14, ore 20:15
Cap. 1:

Salve, ed eccomi...

0) Sarebbe il caso di lasciare uno spazio tra il testo vero e proprio del lavoro e "l'angolo autrice", per questioni sia estetiche che pratiche. Detto questo...

1) Una sorta di pseudo-haiku? Perchè è la prima ipotesi che mi è passata per la mente vedendo lunghezza e struttura del testo, o anche solo per gli argomenti. Curioso, ma forse richiedeva un'elaborazione più attenta.

2) Benissimo fare poesie su un argomento estremamente semplice (la "scena" descritta durerà circa mezzo secondo al massimo), ma in questo caso bisogna cesellare nella miglior maniera possibile il resto, e scegliere le parole con una certa accuratezza. Il rischio in cui si incorre è quello di far sembrare il testo una bella frasetta romantica che per puro caso è stata tagliata a forma di poesia. Non dico che sarebbe necessario scegliere termini altisonanti o giochi di parole (anche perchè non sono Callimaco, e non so quanto mi piace quel modo di scrivere), tuttavia per rendere bene l'emozione di una cosa così semplice è meglio lavorare molto sul modo giusto di dirla.

3) A proposito del modo in cui i versi finiscono tagliati a forma di poesia: ho notato che ti piacciono i versi liberi e le cesure estremamente brevi... a me non fanno impazzire, perchè mi viene il singhiozzo a leggerli ("La pioggia nel pineto" mi incastra la trachea solo a pensarci, per esempio), ma usati bene fanno un ottimo effetto, credo. L'effetto "sonoro" che si crea verso la fine è carino, con i versi che si accorciano e diventano più sommessi, e si poteva sfruttare di più e meglio. Io ci avrei costruito la poesia intorno, in qualche maniera, ma questo sta a te.

In definitiva: la sensibilità c'è, l'impegno anche, ma si possono sviluppare. Questa era buona, ma inferiore a quella che ho recensito precedentemente, anche dal punto di vista dell'emozione dietro, purtroppo.
Non saprei bene cosa suggerirti, se non il fatto che la forma tecnica è migliorabile con l'esercizio, se ti interessa, sia che tu mantenga l'impostazione libera, sia che tu cerchi una tua tecnica metrica. Per quanto riguarda i contenuti, devo rifletterci ancora. Una cosa sicura, credo, è che la tua visione poetica puoi trovarla solo esprimendo come tu vedi il mondo, e che non passa per forza per i versi.
Si può essere poeti anche in prosa, tra l'altro.
Pensaci, e trova la tua voce, perchè hai di sicuro tanto di bello da esprimere, anche se deve fare ancora un certo tratto di strada.

Sempre a disposizione per chiarimenti, suggerimenti o discussioni.
Buona serata, a presto,
FABRIZX