Questa è un'altra di quelle storie che ho letto e riletto e riletto fino alla nausea, e di cui ho adorato ogni riga, ogni riferimento, ogni piccola cosa; sono ancora convinta di non essere in grado di commentarla, perciò probabilmente dovrai perdonarmi per l'insensatezza di questa recensione.
L'idea di quella moneta da cinque yen (cinque, non cinquanta, nella mia mente; ancora più umile, ancora più inutile), filo conduttore della storia, è quanto di più triste e dolce tu potessi escogitare; la sua trasformazione da denaro a collana a denaro nuovamente, ma solo in un'altra vita, è molto triste ma allo stesso tempo grida redenzione a gran voce.
Mi è piaciuta molto questa Villetta, con il suo pensare alla propria stupidità nel non accorgersi di quel dettaglio, col suo essersi ingannata da sola per tutto questo tempo, col suo gemito strozzato, anticipo della sua stessa consapevolezza.
Ora, ti ho già detto che sono reduce dalla seconda visione complessiva di Code Geass; avevo letto questa fic già due anni fa, e riletta e riletta durante tutto questo tempo, anche mano a mano che dimenticavo le cose. Con questa premessa, volevo solo dirti che per tutta la seconda serie ero convinta che avrei visto quella moneta - nel senso, ero CONVINTA che Ohgi ce l'avesse davvero al collo. L'aspettavo con impazienza. XD Ormai è canon, nella mia mente. XD
Questa è sicuramente una di quelle storie che non dimenticherò mai. :) Anche qui, mi ripeto: è nelle mie preferite da lungo tempo, e non ne uscirà mai. :)