Ciao! Era da un po' di tempo che cercavo una storia di questo genere, o che almeno trattasse di argomenti simili.
Nel (seppur breve) primo capitolo si può riuscire a fare un quadro generale della situazione: tre sorelle, in seguito alla morte del padre, rimangono profondamente turbate e lacerate da un dolore interiore. Tuttavia, a distanza di due anni, una di loro non è riuscita ancora ad accettare l'abbandono di un genitore, che non è una persona qualunque. Di fronte al dolore e alla morte, le tre sorelle reagiscono in modi differenti: da una parte vi sono Hanna e Clarice, che, anche se avendo due caratteri divergenti, sono riuscite con il tempo a passare attraverso le sofferenze che la vita ha in serbo per tutti; dall'altra vi è Ethel, che sembra improvvisamente impazzire e non riprendere più coscienza di se stessa. La sua mente viene improvvisamente catapultata in un mondo visibile solo ai suoi occhi, ma impercettibile alle altre due sorelle, in particolare ad Hanna, che è disposta a farla curare in una clinica psichiatrica. L'unica che ha fiducia in Ethel è Clarice, ma, "quando la porta del salone si aprì e dalla camera da letto Ethel avanzò lentamente verso di loro" farneticando sulle sue visioni, le sue speranze sembrano vacillare (dal testo: "Hanna aprì loro la porta e l’ultima cosa che vide prima di richiuderla fu la rassegnazione negli occhi di Clarice").
Personalmente, penso che tu abbia scelto una tematica molto interessante e che tu abbia sviluppato questo primo capitolo in modo esemplare. L'unica pecca che mi ha un po' "ostacolata" nella lettura del testo è stato il carattere che hai scelto: ti consiglio di evitare di scrivere in corsivo e, soprattutto, in grassetto tutto il capitolo e di evidenziare solo il titolo. Per tutto il resto, la mia recensione è più che positiva. Aspetto un tuo aggiornamento :)
Alessandra. |