Wow. Che dire? WOW. Pura poesia in perfetto stile "decadente". In poche righe hai creato una serie di immagini meravigliose e terribili allo stesso tempo: il gelo dell'anima di Sephiroth, Nibelheim che brucia, l'oscurità di un mostro che chiama "madre" che si è instillata nella sua mente, l'odio, la rabbia, la sete di sangue, la follia. |
...Dunque, da dove comincio? |
Appena ho visto che l'autrice eri tu mi sono fiondata a leggere xD Come mi aspettavo già, non sono stata affatto delusa dal tuo nuovo scritto. Anche questa sembra una poesia, ancora più cupa e oscura della precedente (mi riferisco a quella su vincent), che riesce ad evocare immagini veramente inquietanti, impregnate di sangue e di morte. Tutto ciò si addice al nostro amato e folle seph, in particolare proprio al momento che tu hai descritto, quello in cui l'argentato perde per sempre la sua umanità e decide di "unirsi" a colei che chiama Madre. Con poche parole sei riuscita benissimo a dipingere un quadro perfetto del mostro che è jenova e del rapporto malato che lega madre-figlio. |
Lui, chi altri? Perfetto ritratto, acciaio e sangue, fiamme e ali nere. Nibelheim brucia. I suoi occhi dietro le fiamme bruciano di più. Bellissima. Complimenti davvero. Ne vorrei ancora ;-) |
E nibelheim brucia... fantastico! Breve, ma incisiva; hai riassunto meravigliosamente la follia, la possessione, la rabbia, l'odio dietro cui seph si è celato lasciando a piede libero sua madre. Quelle due parole proferite dai personaggi rendono perfettamente l'affiatamento tra i due, un legame indissolubile che ha perseguitato sephiroth per tutta la vita sottoforma di ossessione. E la frase finale rende il tutto dannatamente epico! Brava! Alla prossima! |
"Lei vive nell'ombra tra la tua anima e il nulla" è un'immagine inquietante e bellissima nello stesso tempo, che mi ha toccato il cuore riferendola ad una madre. |