Come sempre, sei stata davvero fantastica: questa one-shot è meravigliosa e molto toccante, e non avrei potuto sperare di meglio dopo questo periodo di "silenzio"!
Tra l'altro, nonostante ti sentissi un po' arrugginita dopo tanta lontananza dalla scrittura e dalla tua famigliola preferita, non si è percepito per nulla, anzi, trovo che questa storia sia uno dei tuoi lavori migliori!
Il rapporto tra Gale e Rory è uno dei tanti aspetti di questa famiglia che la Collins ha orribilmente trascurato, ma sono d'accordo con te: io li ho sempre immaginati molo uniti e, nonostante Rory sia più piccolo, pronti ad aiutarsi e sostenersi l'un l'altro; entrambi hanno sofferto per la perdita del padre, e la sua mancanza deve averli segnati irrimediabilmente (anche se in modi diversi a causa dell'età e, di conseguenza, delle responsabilità che si sono assunti in seguito nei confronti del resto della famiglia), ma nonostante questo il loro legame è sempre rimasto forte e saldo.
Ho davvero adorato il parallelismo tra la prima parte, in cui è Gale ad avere quattordici anni e sentirsi perso e spaesato, senza più la guida del padre, e l'ultima, in cui invece è Rory a portare il vuoto della mancanza del fratello maggiore, che per lui era un amico, un modello e, in un certo senso, anche un padre.
Sei riuscita a rendere splendidamente il senso di vuoto e abbandono che i fratelli Hawthorne devono provare: mi hai fatto seriamente venire le lacrime agli occhi e mi si è stretto il cuore, tanto mi sono immedesimata in loro! L'impotenza di fronte al silenzio inevitabile, causato dalla mancanza di Joel, prima, e Gale, dopo, è tangibile e il peso della consapevolezza che quel vuoto non potrà mai essere riempito nuovamente è straziante; in più, il tutto viene amplificato dalla preghiera di entrambi, "Say something", che però rimane inascoltata e sfocia infine nell'arrendevole accettazione di "I'm giving up on you"...
Avevi ragione, quella canzone è perfetta per Gale, e il modo in cui sei riuscita a legarla a questa storia, collegando due dei momenti più duri della sua vita è sorprendente: sembra essere stata scritta esattamente per ritrarre la resa di Gale di fronte alla scomparsa di Joel e, anni dopo, la consapevolezza di aver perso per sempre la sua casa, Katniss, e la capacità di aiutare e sostenere la sua famiglia (cosa che, invece, era sempre stata la sua missione e la sua ragione di vita).
Come sempre mi è piaciuto moltissimo come hai caratterizzato Gale e Rory, e come hai ritratto il loro rapporto attraverso piccoli gesti e frasi che sanno di quotidiano, di casa, quando invece tutto il mondo che conoscevano prima è perduto per sempre; adoro l'idea che, nonostante tutto quello che è successo e che hanno affrontato, riescano ancora a capirsi attraverso quelle scaramucce e quelle pacche sulle spalle.
L'unica cosa che mi dispiace (anche se, avendo letto E.Y.E.S. O.P.E.N e "La Cometa del Distretto 12", so già che ci sarà il lieto fine!) è vedere come, dopo la partenza di Gale per il 2 e il ritorno degli altri Hawthorne al 12, il rapporto tra lui e Rory diventi pieno di frasi non dette e mancanze non colmate, che li portano sempre più lontani l'uno dall'altro...
Davvero una storia stupenda...la prossima, però, deve essere molto più allegra, ok? :P
Un abbraccio <3
Ele |