Tu non sei la lapide, ma il nome sopra di essa. Non sei il bambino, sei la carne lattea e pura attaccata alle sue ossa. 
E sei la lacrima di luna che rende le parole un po' più perfette. 
Adoro le tue poesie, vorrei saperle scrivere anche io, sapermi ascoltare come sai fare tu.
Tuo, Moscerino.

Urla di dolore. Siamo tutti gole spiegate e urlanti verso un cielo muto

"Come il sole che illumina il giorno
io sono quella lapide illuminata dalla
luna bianca"
Ti immagino come quell'angelo che sta seduto sopra il marmo bianco.
Ha il volto posato sulla mano, e sospira osservando l'altra mano dove dentro ha un sacco di cose preziose e meraviglie.
Corde e catene pendono di lato e lui viene baciato dai pallidi raggi della luna come se, il sole, essendo troppo forte, possa aver il timore di ferirlo.
<3