Recensioni per
The World Is Yours
di Selene K

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
25/02/16, ore 23:11

Ciao,
alla fine sono arrivata alla tua storia, ringrazio lo scambio di recensioni organizzato dal gruppo Io scrivo su efp per avermi spronato a riprendere la tua storia. Giuro non l’ho abbandonata perché non mi piaceva, sapevo fosse lì, ma il mio tempo è drasticamente diminuito e alla fine non ho più avuto tempo per leggere nulla. In questi due giorni invece mi sono messa a leggerla: mentre attendevo mia madre alla stazione e poi gli ultimi capitoli che hai postato come favola della buona notte. Una favola decisamente fuori dagli schemi, ma è una storia che mi ha appassionato tantissimo.
Nelle note prima dei capitoli, a un certo punto parli di flusso di coscienza, fino a ora avevo letto un unico libro scritto in questo modo, ma era decisamente differente dal tuo racconto. Ti dico che mi sono piaciuti entrambi, il tuo forse un po’ di più, riesco a seguirlo meglio.
Ma sto divagando, voglio andare con ordine.
Innanzitutto mi piace il tuo stile, mi piace come scrivi e soprattutto sto adorando il modo in cui hai impostato la storia, proprio con questo flusso di coscienza usato estremamente bene. Scrivi dal punto di vista di Xavier e attraverso i suoi occhi, i suoi pensieri il lettore vede quanto gli sta accadendo, ma al tempo stesso gli tornano alla mente anche i ricordi, il passato e man mano si conosce la sua storia e assieme alla sua quella della sua famiglia e delle persone che ha incontrato e che lo hanno portato dove è in quel momento, prima in uno scantinato in Colombia, in seguito assieme a un Venere nera attendendo Natasha.
La parte che mi ha colpito più di tutte non è tanto lui in quello scantinato, ma quando descrivi la Tailandia, quando parli di Bangkok, quando attraverso gli occhi di Xavier si vedono i vicoli malfamati e le ragazzine comprate dagli stranieri, poco più di bambine, che oramai non lo sono più nel corpo e nella mente, piccole donne con lo sguardo spento che giorno dopo giorno muoiono un po’ di più.
Ho provato un brivido di disperazioni leggendo quella parte, la storia è incentrata su altro, eppure quelle bambine, quello che fanno, quella realtà così vera mi ha colpito.
Anche il mondo in cui si muovono i tuoi personaggi è differente, hanno soldi, sono potenti, eppure attorno a loro girano malviventi, droga e alcol a non finire. Vivono sull’orlo dell’abisso in costante bilico per vedere se cadranno o vivranno ancora un giorno. Tutti i personaggi, nessuno escluso hanno un lato oscuro: mafiosi, spacciatori, un reporter fallito sesso dipendente, ognuno di loro vive oltre quella linea che divide il bene dal male, che separa la vita “normale” da quella che non lo è. Sono protagonisti del tuo racconto e al tempo stesso antieroi, uomini e donne che mai si vorrebbe prendere a modello.
Ho divagato, stavo parlando del flusso di coscienza, dicevo che Xavier racconta, parla del presente, poi man mano sotto effetto di droghe, alcol, ma anche quando è semi incosciente per via delle botte, scivola nel passato ai ricordi, ai momenti che in un modo o nell’altro lo hanno condotto lì. Questo tuo racconto è impostato come fosse un cerchio, si parte da un punto, per poi procedere a ritroso nel passato, fino a tornare nuovamente nel presente, con tutte le spiegazioni, con tutti i personaggi ben presentati con tutti i pregi, pochi e i loro difetti.
I tuoi personaggi li adoro, come ho detto sopra non sono né buoni, né cattivi, loro vivono oltre, in quel lato del mondo dove alcune persone conoscono solo l’esistenza, molte ne hanno solo sentito parlare, altri ancora non vogliono nemmeno avvicinarsene. Tutti loro con un passato doloroso alle spalle, anche se chi, come Xavier teoricamente hanno avuto una vita fra gli agi, ma non è semplice vivere in una famiglia di criminali, con una madre alcolizzata e un fratello che odi, che disprezzi e che man mano scopri non essere così perfetto come credevi.
 
Io so perfettamente che appena posterò la recensione mi verranno in mente mille altre cose che avrei voluto dirti, che avrei voluto scrivere, nel caso accadesse sono sicura che lo farò nei prossimi capitoli quando riprenderai a mettere la storia sul sito.
Io ora ti faccio tutti i miei complimenti, hai creato un racconto stupendo, personaggi fuori dagli schemi e un’ambientazione cruda, talmente reale che mi ha sbalordito.
Ancora bravissima, tutti i miei complimenti e scusami per aver commentato in toto e non capitolo per capitolo, ma il tempo è quello che è.
Alla prossima storia.

-Yuko- 

Recensore Master
24/11/15, ore 21:43

Ciau ♥
Posso iniziare con il dire che sono una beota depressa? Ho tardato a leggere questo capitolo, mi sono svegliata all’improvviso e in un impeto alla devo leggere pulp o muoio dentro mi sono subito ricordata di Xavier, di te, di questa storia – mai dimenticata, tra l’altro, come di certo saprai. E notando che il capitolo per intero è dedicato a me mi si è stretto il cuore. Giuro, non trovo le parole adatte per ringraziarti. Io credo molto in te e nel messaggio di questa storia. Credo nelle tue doti artistiche, nel tuo modo di scrivere. Quindi grazie, grazie davvero ♥
L’apertura del capitolo è qualcosa di eccezionale. Credo di trovarmi perfettamente d’accordo con Xavier, con le parole che hai scritto. Il passato, il tornare indietro, è il riavvolgimento di un nastro.
E quanto mi sono mancati i tuoi dialoghi! Mi è mancato tutto di questa storia: essere travolta, trascinata, irrimediabilmente calamitata nel mondo e fuori dal mondo. Credo che il tuo stile sia perfetto, magistrale e dettagliato. Non sei mai pesante nelle descrizioni, riesci a renderle introspettive e piene, scorrevoli, veloci come il ticchettio di un orologio impazzito.
Non pensavo di riallacciarmi con tanta velocità, per un attimo mi ero detta “Perché non rileggi il capitolo precedente?” e alla fine o capito che era inutile, che non serviva, perché ogni cosa a riguardo di quest’opera mi è rimasta impressa, marchiata a fuoco.
Il discorso sull’egoismo, poi, mi ha messo i brividi. L’ho adorato dall’inizio alla fine. Introspettivo, realistico, morale e immorale. Sembra voler pungolare il mondo intero e dire “Aprite gli occhi e fatelo tutti alla svelta”! Epico, davvero.
CIT. Balliamo insieme un valzer fatto di pianti e parole smorzate, guardando dalla finestra la cara Miami.
Questa frase è bellissima. E le altre non sono da meno: curate, enigmatiche, incisive. Io amo questa storia e amo il modo in cui la narri attraverso Xavier. Dire che sono curiosa è un eufemismo, penso proprio che non potrei mai stancarmi di leggere e commentare, perché anche se si trattasse di sproloqui inutili mi sentirei soddisfatta.
Sono orgogliosa di te che ti sei fatta da sola e che sei tanto cresciuta stilisticamente. Perché le immagini sono vive, a volte grottesche e altre stupefacenti.
Capitolo bellissimo, non vedo l’ora di leggere il seguito. Attenderò pazientemente, lo sai.
Per il momento posso solo dirti che sei un genio!
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
10/04/15, ore 18:46

storia interessante,ben scritta.
sei riuscita a rendere bene la confusione dei ricordi che il protagonista richiama a fatica e l'ambiente in cui vive.

Recensore Junior
19/02/15, ore 15:21
Cap. 1:

Yo.

Sì, lo so che dovrei leggere le tue altre storie, ma ho visto quest'intro piccola e ne ho approfittato (causa mal di testa non riesco più a leggere i capitoli lunghi buh).

Ti ho mai detto che amo le storie in prima persona? Ecco, l'ho detto.
Questo genere di storie ti fa scontrare con la psicologia in modo diretto, come una gomitata che uccide.

Bionda russa di nome Natasha? OHOHOH. Credo di sapere a quale modella ti sei ispirata. ; D

Non ho letto molto del genere noir, ma sono sicura che la tua storia sarà più nera del buco del sedere di una pantera, con questi colombiani che già si preannunciano cattivoni a cinque stelle e un protagonista alla Leon. ♡

Yo sis. :*

Recensore Master
25/01/15, ore 16:35

Ciao!
Ci tenevo a recensire questo capitolo, sebbene dopo averlo letto ho deciso di segnalare questa storia per le scelte – e so che aggiornerai presto, me lo sento ♥
Mi è piaciuto in modo estremo e ha dato luce a delle personalità già affascinanti di loro – Natasha, tanto per citarne una, o Kalya.
Come al solito, lo stile adottato è impeccabile, fantastico e incline alla corrente dell’avanguardia pulp; non è scontato, anzi, e si scinde in stille ben definite e in paragrafi interessanti e sentiti, dove il protagonista arranca e oscilla in una andirivieni quasi onirico.
L’incipit è una metafora bellissima, un modo per parlare delle cicatrici umane e per delineare i contorni del visibile con l’invisibile, dell’interno con l’esterno. Ho trovato terribilmente azzeccato il parallelismo in questione, dunque, nonché quello che si evince dall’introspezione del triangolo di pelle – oh, credo di essere morta con quel pezzo del capitolo!
C’è un’intensità tale nei ricordi di Xavier che quasi stento a rendermi conto delle linee temporali; poi ci faccio maggior attenzione ed eccole che spuntano, che saltano all’occhio come chiazze di pece.
Non si tratta solo degli eventi, ma anche dei messaggi positivi che traspirano dalla storia in sé: la fedeltà, nel caso specifico del capitolo, che oggigiorno è tanto rara quanto apprezzabilissima.
Sono piccole perle, questi tuoi capitoli, che hanno l’effetto di una doccia fredda o del cambio di temperatura improvviso – disperdono, aprono gli occhi, colgono di sorpresa.
Non ti smentisci mai e io non vedo l’ora di leggere il seguito, di vedere cosa accadrà, perché in ogni dove si respira l’odore della speranza e questa, tappata in una scatola ermetica, batte contro il coperchio per uscire e risplendere nella melma.
Complimenti, come al solito, anche per l’utilizzo delle metafore, dei termini di paragone, delle parole mai banali e dei dialoghi intriganti che calamitano chi legge!
Non sei mai scontata, come non lo è stato l’approccio con Natasha ♥
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
25/01/15, ore 16:25
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia è in continuo movimento: corre, cade in picchiata nel baratro di cui racconta, poi s’impenna in fasce di climax e poi, ancora, ondeggia in una visione surreale e reale al contempo; è un ossimoro, una metafora, un modo come un altro per parlare della parte buia del mondo e di tutto ciò che è lontano dagli occhi comuni.
La narrazione è estrema, divisa in paragrafi densi, poetici, grotteschi, a volte quasi astratti. Si compone di una sintassi costruita inconsciamente sul modello del flusso di coscienza e, differentemente dal propulsore di questo stile, si adagia addirittura nell’incisività del pulp. Alcune frasi sono a dir poco affascinanti, altre riflessive, altre ancora malinconiche, demotivanti, e danno a chi legge una spinta antitetica per vincere le proprie e altrui avversità – quelle che la vita pone senza sé e senza ma, a bruciapelo.
Chi legge “The World Is Yours” non può che rimanere intricato nella sua prima persona, non può non intossicarsi nel vortice degli eventi, nel grottesco, nell’imperfetto; ed è proprio questo il punto focale che si avvicina a un mondo marcio e putrido attraverso gli occhi di Xavier.
Lui è l’emblema dell’essere umano, quella macchia tanto piccola e lontana da sembrare una formica in lontananza. Si perde in un mare in tempesta e proviene da un passato altrettanto turbolento, connettendosi alla perfezione con uno scenario ben studiato nei dettagli.
L’attenzione ai particolari è ben impressa fra una riga e l’altra, fra un discorso e un dialogo, e si staglia in tutti quegli accenni di realismo che la rendono simile a un documentario amatoriale, grezzo e controverso – come ciò di cui tratta.
Non ci sono giustificazioni in questa storia, bensì karma ed esposizioni di fatti concatenati. È la giustizia illegittima, quella che pullula nelle memorie confuse di Xavier, quella arrancata nel personale e nell’idea del disgusto, del disagio.
Tratta di una vita piena, di un contesto corale che affronta più sponde e si spinge fino ai margini della società; calibra bene le azioni, le rende sconsiderate, poi le annoda e le scioglie in frammenti dotati di una logica quasi provvidenziale.
È il caso e l’uomo che crea il mondo, perché il titolo ha un reale significato anche sotto questo punto di vista e si evince capitolo dopo capitolo: il mondo è di Xavier, di suo padre, di Natasha, di Kalya, di tutti i personaggi che lo rendono tale e, addirittura, di chi legge; un focus on indirizzato a tutti, per non estraniare nessuno dalle nefandezze che raramente passano in televisione, lontano dagli occhi di molti e agli orari più strampalati.
Torno a ripetere che si tratta di una storia estrema e realistica, della parafrasi narrativa di quei documentari spesso sorvolati, e che si scinde in tante piccole perle per andare in fiamme – come Miami nella testa del protagonista, come i suoi ricordi a volte offuscati e a volte troppo vividi per essere semplicemente tali. È un tizzone ardente, una nube di fumo, l’inverno che gela le ossa e il sangue di tutti coloro i quali non hanno mai buttato l’occhio in quella porzione di mondo che è lontana dalla nostra. Vela e svela, mostra e nasconde: si adagia piano nella consapevolezza, attraverso un linguaggio colorito, e solo per imprimere il contesto con altrettanto realismo.
Anche su questo si potrebbe parlare per tante e tante righe, ma è bene riassumerlo in poche parole: Il dialogo, l’introspezione, perfino le descrizioni frammentate o ebbre, sono solo la metafora di ciò che viene trattato davvero. Di fronte a noi non c’è un protagonista effimero, educato, completamente lontano dal contesto in cui vive, tutt’altro! È amalgamato nelle sue strade tailandesi, nei suoi drammi familiari, nell’illegalità dove non è carnefice, ma vittima delle scelte di altri – suo fratello John, per esempio, o sua madre.
È una lettura piacevolmente scorrevole e, soprattutto, riflessiva.

Recensore Master
24/01/15, ore 13:57

Ciao, cara!
Finalmente sono di nuovo qui e, cappero, mi dispiace davvero di aver tralasciato due aggiornamenti, benché i tre compongano un solo capitolo. Cercherò di rimediare come posso e di recensirli uno a uno, seguendo pertanto la mia politica e ciò che è giusto (?) ♥
È fantastico il modo in cui hai rielaborato una preghiera per rendere uno sfondo corale di una scena altamente pulp. Come tuo solito, non mi stupisco dell’eleganza quasi aggressiva che gratta nell’animo del lettore, perché mi hai stesa un’ennesima volta.
Quando io cito la tua storia in giro, lo faccio perché merita e merita davvero tanto! Lo stile che si evince riga dopo riga è perfetto, calibrato, non studiato ma allo stesso tempo calcolato per quell’ossimoro vivente che ti contraddistingue nella sezione.
I tuoi personaggi sono incarnazione pura dei crimini dell’uomo, mi piace, soprattutto per la crudezza con cui si parla di loro, per le parole che usi nel tentativo di descrivere attraverso la voce narrante che, fra tante, è la personalità a mio avviso meno discutibile.
Mi focalizzo su questo punto perché non crei la perfezione, la rendi tangibile attraverso i pensieri del protagonista e nella bruttezza, nell’irregolarità, c’è una vena poetica non indifferente che paragonerei quasi al grottesco.
Da qui mi viene in mente il titolo come contraddizione e accettazione del contenuto: il mondo è della voce narrante, di chi legge, dell’autrice che lo propone, e ha le mille sfaccettature che lo rendono reale, abbietto e allo stesso tempo affascinante nei suoi pro e contro – e solo perché deve essere sondato lentamente.
La corruzione dissacrante è limpida, il candore si scinde in macchie dense e intense.
Credo che questa sia una delle storie più complete che abbia mai visto nelle sezioni originali, perché tutto segue un flusso di coscienza che neppure l’epifania di Joyce trasmetterebbe con la medesima intensità.
CIT. Adesso e nell’ora della nostra vendetta.
Giuro che ho avuto i brividi. Quando ci sono certi frame ho come l’impressione di assistere a una scena rallentata, seguita da qualche colonna sonora epica e da una voce bassa che, sollevando il capo verso l’alto, fissa con rabbia un aguzzino.
Davvero complimenti, sei geniale!
Spero di riuscire a leggere prestissimo l'altra parte mancante, necessito di farlo come se non ci fosse un domani ♥
Alla prossima,
xoxo
(Recensione modificata il 24/01/2015 - 02:03 pm)

Recensore Master
13/01/15, ore 23:03

Eccomi sopraggiungere con un certo ritardo. Meglio tardi che mai, dai u.u
"Tutto cade. Niente ritorna al suo posto." E io penso alla tazzina di Hanni. Esci-da-questo-corpo.
E come farci mancare la corruzione della polizia: in una storia di droga come questa ci sta tutta.
Questo saltare dentro e fuori, tra presente e passato, rende la narrazione più dinamica e capace di avvitarsi su se stessa. Mi ha colpito la fedeltà di Hikaru, non ci avrei scommesso troppo in effetti. Su Kayla avevo già più fiducia. E' un personaggio particolare, capace di apparire quasi pulita in un contesto in cui tutti sono neri come il carbone.
Natasha ha svelato qualcosa di sé nello scorso capitolo, ma rimane ancora molto di non detto a stuzzicare la curiosità di chi legge. Mi ha colpito il parallelismo del buco nel passato e di quello terroso in cui seppellire John, un giorno.
Bella anche la parte del bacio tra lei e Xavier, non scontata.
In modo impietoso metti in luce che mafia e polizia sono legate a filo doppio. Sono due entità troppo simili per poter apparire convincenti mentre si atteggiano ad antagoniste, muovono gli stessi fili. Anzi, l'incontro tra Xavier e Andrew mostra un'ingenuità della polizia nel gestire certe faccende che fa quasi tenerezza. Quasi.
Ad ogni modo, questa new entry mi incuriosisce. Cosa  manca all'appello per completare il quadro? E' venuto a insinuarsi in una situazione non completa, ma in qualche modo delineata, e si è inserito con una certa prepotenza, sfasando le relazioni che avevo iniziato a ricostruire. 
Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo.

Nuovo recensore
14/10/14, ore 18:42

Ti ringrazio per portare avanti questa storia, è quanto meglio si possa trovare su efp. Adoro come tu riesca a tenere lo stile sempre in bilico tra un pulp surreale alla sin city e qualcosa di più crudo, realistico e malato. Ti dirò anzi che le narrazioni/voci Interiori dei personaggi di sin city sono spesso stucchevoli, la voce interiore di Xavier è scioccante e molto evocativa. Resto in attesa di un nuovo capitolo!! Ciao
(Recensione modificata il 16/10/2014 - 11:17 am)

Recensore Master
21/09/14, ore 11:54

Questa storia mi sta appassionando sempre di più. E' per via dello stile che usi, cadenzato, ma fluente, per via dell'accostamento di immagini tanto diverse che fai in ogni capitolo, per la sua crudezza.
E' un periodo che non riesco a scrivere, un periodo che dura da un po', ma tu fai venire voglia di tornare a farlo.
Mi piace tantissimo la caratterizzazione di tutti i personaggi, anche quelli che possono sembrare più marginali. Ognuno ha la sua storia, agisce in modo diverso a causa delle diverse esperienze che ha vissuto, ha la sua personalità. Ognuno è studiato alla perfezione.
Mi sento coinvolta dalle vicende di tutti.
In questo capitolo in particolare sono stata colpita da questa versione rivisitata dell'Ave Maria, di come le figure della Venere Nera e di Natasha si sovrappongono con quelle della Madonna negli occhi degli altri.
Davvero complimenti!

Recensore Junior
25/07/14, ore 02:42

Ciao di nuovo ^_______^
Altri pezzetti che si girano, altro contorno. Xavier continua a portarci in questo ballo due passi avanti, tre indietro, uno avanti che copre tutta e niente la sala da danza ♥. Continua a parlare con questa sua voce, che immagino bassa e ferma, ironica al punto giusto - come quando dice "questo dice la Venere dalle spalle da pallavolista" oppure "Avanti bambina, dimmi qualcosa che non so. Sorprendimi." - che non so... non so descrivere eppure me l'immagino con una tale chiarezza che pare impossibile ♥_♥ E' una cosa che mi sta piacendo tantissimo, in questa storia. Ancora nella mia mente Xavier non ha un volto, finisco sempre per pensarlo di schiena, con delle spalle dritte ma non troppo ampie e la sua altezza, ma senza faccia, un'ombra ancora. Eppure con una sua voce precisa, precisissima.
C'è più Kalya e forse indirettamente più Natasha. E c'è John! Mi incuriosiva e ne accenni qui. Chi se lo aspettava con questo sorriso? ^^ Non so cosa mi aspettassi ma sicuramente mi ha piacevolmente sopresa! *_* Il paragone con Joker ♥_♥.

(Per la loro violenza. Sono tutti violenti: gli italiani, i cinesi, i giapponesi, i messicani, i colombiani. Ma i russi la violenza ce l’hanno nella lingua. Figuratevi nelle pistole. ♥ Amo ♥)

La scena di sesso l'hai descritta benissimo: gli sguardi, le movenze. 
C’è molto egoismo in Kalya. Ed è questo che lo rende eccitante. Il suo profondo egoismo. Si prende da me quello di cui ha bisogno. -> Questa parte mi è piaciuta tanto. Kalya mi affascina, ma ancor più voglio sapere del suo rapporto con Natasha ^______^ Ne sono ancora più curiosa di quello tra Natasha e Xavier stesso! Ci sono sempre accenni e frecciatine alla situazione tra queste due femme fatale che me sempre più incuriosita :3  ♥. Anche quando lei parla di lei (XD) è un altro appiglio, delinea qualcosa che ancora non si conosce del tutto. 

Devo davvero farti i complimenti. Perché di questo capitolo mi è piaciuto tutto! Dall'introspezione della voce narrante, ai dialoghi (azzeccatissimi),alle scene d'azione (e mica è da tutti o.o). E' un piacere leggerti e sono davvero felice di averti conosciuta! Non vedo l'ora di sapere tutto il resto, anche se gli aggiornamenti a quandocapita mi mettono anssiiiaaaah >_<
Intanto non vedo l'ora che passi questo esame così da recuperarmi anche gli altri due capitoli *_*.
Spero di risentirci presto,
Un abbraccio,
Kaite  ♥

Recensore Junior
25/07/14, ore 02:20

Ciao 
ho letto questo capitolo tutto d'un fiato, perché una volta iniziato è davvero difficile distrarsi o allontanarsi, pensare a qualsiasi altra cosa.
E' una voce che ti entra in testa, ti prende, non riesce a farti staccare. Ha una cadenza sua, un suo personale tono che rende da subito il personaggio vivo, interessante, realistico. Disilluso, a tratti sarcastico, amaro, tagliante, Xavier non si elemosina su nulla di ciò che ha vissuto in una chiave lettura di tutto ciò che lo ha portato dov'è, della famiglia, delle donne.
Ho adorato davvero tanto la parte sul non cedere a ciò che si commercia.

Non farti mai con la roba che devi vendere.
Insegnamento prezioso di mia madre. Lei beveva. Ma non trafficava alcool, quindi andava bene. Mai si è sparata niente di quello che commerciava.
Tu devi possedere la merce, non il contrario.


Belllissimo, puntuale, preciso ♥_♥
Quanto mi affascina il personaggio della madre! Mi immagino una donna dalla grande complessità e, viste le premesse, sono certa che saprai renderlo bene.
Le scene di violenza e quelle dell'interrogatorio non sono per nulla 'barocche', artificiose, forzate. Mi sono immaginata l'ambiente e queste figure, i colpi delle mani, il dolore. In modo molto cinematografico, sai tenere insieme inquadratura e azione ed è bello trovarsi questo connubio preciso mentre si legge.

Sono così curiosa >___________< Voglio sapere di più su Natasha ("la mia privata vergogna" è bellissimo) , su Kalya - quel suo lavoro per voyeur ♥. 
(Ah, giusto un refuso che immagino sia sfuggito a tante riletture:  Se qui per guardare e allora guarda. Manca un verbo credo... immagino debba essere 'se sei qui' ^^).
L'andare avanti e indietro nella testa di Xav rende tutto più interessante, più accattivante, questo stile mi piace (non si direbbe, eh? XDD). E' come se tu ora ci avessi aperto una scatola piena di puzzle rovesciati e lentamente ne sveli ad uno a uno, in disordine; sta al lettore ricostruire un ordine, già mi immagino il momento in cui all'improvviso comparirà una figura del tutto inaspettata. 

La città di Bangkok è un'ombra che fa da scenografia eppure è essenziale - lo sono gli sguardi delle bambine non bambine, i tratti orientali delle comparse, le luci, la sporcizia. 
L'ultima scena con il ragazzo mi ha sorpreso ma non stona, si inserisce senza note sbagliate e il finale... IL FINALE. Secondo me hai sfumato l'ultima scena in un modo bellissimo ♥_♥. Il passaggio dall'hotel alla Colombia è eccezionale, mi è piaciuto tantissimo! Una transizione sfumata che non disturba affatto! Adowo ♥.
E niente, davvero bello, interessante, diverso! Avrei tanto voluto trovare qualcosa del genere, perché adoro questo tipo di impostazione e soprattutto il tema :3 Il mio kink per i malavitosi si può dire soddisfatto, e poi c'è quella nota ancora più attraente che è la voce di Xav, quel sentimento che fa un po' di cornice che somiglia a "Io in questo mondo ci sono nato e mi sono adattato" che amo follemente.
Vado avanti di corsa,
Un abbraccio ♥,
Kaite

Recensore Master
24/07/14, ore 23:06

Ciao, cara!
Devo dirlo subito, altrimenti credo che impazzirò: questa è arte.
Ho letto le note dall’inizio alla fine e posso assicurarti che sono chiare e lineari, specifiche e senza il benché minimo fraintendimento, perciò comprendo ciò che ti ha spinto a stenderle e so quanto tu preferisca lasciare libera interpretazione al lettore; eppure, quello che percepisco da tanta cura, è proprio la professionalità nuda e cruda.
Sono affrontati dei temi davvero toccanti e delicati in questo capitolo, fra cui il dramma della prostituzione minorile che coinvolge il fratello del protagonista e di cui Xavier stesso ha una gran vergogna – anche disgusto, aggiungerei, perché non ne fa mistero fra le righe del suo flusso di coscienza.
È davvero bello vedere come riesci a rendere realistico tutto ciò di cui parli, perché significa che su questi temi difficili ci hai passato gran parte del tuo tempo, cercando di toccarli senza mai esagerare, approfondendoli per far riflettere e mai inneggiandoli con un personaggio che ne è avvolto.
Immorale e macabro, disgustoso e rivoltante.
Ciò che percepisco dalle parole di Xavier è un grosso ticchettio continuo, fatto di parole mozzate, bugie e verità non dette. Il rimpianto, il senso di colpa, la rabbia e l’indignazione: tutto è perfetto e io non posso che restarne estasiata.
Ti ho sempre detto che questo stile è fantastico, lo adoro, ma potrei ribadirlo altre cento, duecento, mille volte: sai come toccare il lettore, come insinuarti nella sua testa per far trapelare i giusti messaggi e poi la punteggiatura tanto curata e pulp è favolosa.
Tutto scorre, eppure tutto è fermo.
Sono ricordi, sono espressioni di futuro, sono il presente.
Amo questa storia, così come adoro Xavier e il suo tormento interiore; senza contare che ci sono sempre un cumulo di frasi perfette di loro che, anche se estrapolate, continuerebbero a mostrarsi magnifiche nel loro genere. La metafora del guscio, la descrizione di Bangkok, l’esperienza stralunata e alterata che ha compiuto il protagonista – ah, non trovo le parole per definire quanto sia fantastico tutto questo.
Non è una questione di gusto personale, perché questa storia può sconvolgere e disgustare chiunque nel contenuto; eppure allo stesso tempo affascina, tiene gli occhi incollati per via di forza maggiore e le parole si perdono, io stessa mi ammutolisco.
Posso solo dire che il tuo è un dono, che pagherei per avere un libro del genere sul mio comodino e che a volte la verità fa male nella sua crudezza.
Sei geniale, bravissima, e porti in superficie il marcio che c’è nel mondo con facilità estrema, facendo sguazzare in quello stesso putridume il protagonista di una storia che è intenzionata a capovolgere la visione che si perpetua – me lo sento: tutto appare così sporco solo per fare in modo che chi legge riesca ad accorgersi di questo e pulirlo nel suo piccolo.
Forse sbaglio, forse no, solo tu puoi dirlo.
Nel frattempo spero che questa recensione un po’ delirante possa farti intendere quanto apprezzi il tuo lavoro e sappi che attenderò pazientemente un prossimo aggiornamento: complimenti!
Alla prossima,
xoxo

Recensore Junior
24/07/14, ore 18:35
Cap. 1:

Ciao caraa ^________^ 
Finalmente ho avuto il tempo di dedicarmi all'inizio di questa storia e non posso che esserne felice! 
Questo prologo è un inizio con il botto, non c'è che dire. Breve ma per niente confuso, lucido, ci pone davanti una serie di indizi che fanno schizzare a mille la curiosità. C'è questa realtà oltre i limiti della legalità, il rapporto con la madre, la prigionia, questa donna Natasha. Come è arrivato qui questo personaggio? Qual è la sua storia? Tutte domande che un incipit dovrebbe essere capace di suscitare... e questo riesce! Ci riesce eccome.
Da grande ignorante di cinema e di genere 'pulp' non sapevo tanto che aspettarmi, ma sono bastate le prime parole per farmelo capire! ^______^ Ora quasi mi sto suonando una musichetta di inizio nella testa dopo l'avvio della voce narrante; tra poco parto pure con le scritte davanti agli occhi ^________^.
Me incredibilmente curiosa di andare avanti ^^. (A parte che io amoamoamoamoamo il nome Xavier *_*).
Penso che le scelte linguistiche e di stile sia adattino perfettamente alla trama, i miei complimenti. Tutto il pacchetto mi sembra convincente. Vado subito avanti che già mi sono dovuta costringere a fermarmi per scrivere le impressioni a caldo, altrimenti starei già leggendo oltre ><.
A presto ♥_♥
Kaite

Recensore Master
24/07/14, ore 12:14

Ciao cara, gran bel capitolo! Durissimo, ma scritto molto bene. Come ti ho già detto, mi piace questo tuo scavare negli anfratti più oscuri ed estremi dell'animo umano. Tratti tematiche molto delicate, ma hai il giusto approccio.
Dà i brividi pensare che persone come John esistono, che organizzazioni come quella che hai descritto tu operano sul serio.
Cioè che mi è piaciuto di più in questo capitolo è la reazione del protagonista. Non ti sei limitata a descrivere una vicenda, a denunciare un orrore, ma hai personalizzato il tutto, servendolo filtrato dal pov del fratello di John. Lui era abituato al male, per così dire, dal momento che viene da una famiglia malavitosa. Ma, come hai scritto tu, aveva di essa una visione "pulita". E scopre invece che il fratello è un mostro della peggiore specie. Del tipo che al peggio non c'è mai fine. Mi ha colpito proprio la chiave di lettura che ne hai dato, attraverso gli occhi e l'esperienza del protagonista.
Come sempre poi il tuo stile è impeccabile, funziona benissimo in questo tipo di storia e mi piace molto.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]