Sono capitata per caso sulla tua pagina, dopo una vita che lo facevo e, visto che sono rientrata da un po' attivamente su Efp, ho deciso di leggere qualcosa di tuo. Questa storia mi ha attirata particolarmente e quando ho letto che era ambientata Cipro (almeno il racconto dello smarrimento) ne sono rimasta piacevolmente colpita.

Mi piace il racconto, il come lo stile rende fluido l'accadimento dello smarrimento del bambino, che mette una particolare ansia fuori dal comune. Quando sono stata Cipro l'anno scorso, non mi è mai capitato di prendere l'autobus, poiché per questioni di comodità ci siamo sempre spostati in macchina; tuttavia essendo il nostro b&b proprio vicino Limassol e conoscendo dunque la zona, mi sono ritrovata attraverso le tue parole a vivere per un attimo in quel luogo, che mi ha affascinato; eh sì, il senso di straniamento dato dal comportamento della famiglia e della polizia che ha liquidato Amelia e Amedeo con un semplice "bravi" sembra rappresentare l'atteggiamento dei ciprioti (anche se ciprioti della parte greca) come fuori dal comune. Sarei curiosa di sapere che fine abbia fatto quel piccolo cucciolo d'uomo.

Interessante la scelta dei nomi, un po' datati ma che per qualche motivo risultano essere fatti apposta per il racconto; infine un punto in più anche alla conclusione un anno dopo, che ho trovato tenera oltre ogni misura.

A presto e con l'occasione buon anno,
Saeko.