Recensioni per
Antologia delle ombre
di HellSINger

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/06/14, ore 11:00

Il programma di questa tua antologia è ambizioso ma affascinante, in effetti l'ombra è per antonomasia un luogo ideale dove nascondere il peggio di sé, tutto ciò che ci fa paura o può fare paura agli altri. Quell'ambiguità va svelata, quel viaggio rischioso in cui si raggiunge o l'autocoscienza o l'estremo tentativo di illudersi, fra zone d'ombra dove riafferrare o lasciar morire parti spesso semplicemente troppo umane, questo è il loro unico difetto.
Gli "aspetti oscuri della personalità" spesso sono tali solo per sciocche consuetudini e modi di pensare, altre volte sono dovuti a carenze educative (o d'affetto), qualunque sia la ragione io credo tuttavia che sia il sognatore sia l'assassino siano stati, a modo loro e in sfumature diverse, incompresi dal mondo, traditi dai loro simili.
Nei tuoi versi si ritrovano due figure interessanti, il poeta e l'assassino. Verrebbe da chiedersi se abbiano qualcosa in comune, ma non importa, ché in quest'occasione le due figure non s'identificano; anzi, il poeta è condannato a scrivere passi leggiadri e a concedere troppe attenzioni a chi ha assassinato le sue emozioni, ad un amore frainteso probabilmente, che lo ha inibito e reso insensibile all'amore, nonostante egli scriva - scrivere non in senso lato un gesto d'amore?
Eppure ho un dubbio; gli ultimi versi fluttuano in maniera vaga e lasciano aperta un'altra strada, quella in cui è lo stesso poeta ad aver assassinato l'amore da cui adesso è stato abbandonato. In che modo? Difficile a dirsi; i poeti raramente si interrogano sulle cause, preferiscono crogiolarsi nel dolore e nella perdita, nella loro meravigliosa e crudele capacità di amplificare l'intensità d'ogni emozione.
Mi è piaciuto molto il distico "fuori posto", quel:

"La regina degli inferi ti osserva
Nei tuoi peccati, amore malato."

che sembra rappresentare un avvertimento, il ricordo di un avvertimento o qualunque forma psichica e trascendente abbia, un'incidentale che interrompe il trascinarsi del poeta fra immagini crude, violente, socialmente inaccettabili, tipiche d'un poeta maledetto. Se avessi scritto in questa strofa:

"Sono un poeta maledetto
adorno la mia volontà
di scrivere passi tetri,"
 
Poeta con la maiuscola, avrei anche potuto pensare che avessi impersonato un Baudelaire o un Rimbaud, ma non è così, credo piuttosto che tu abbia guardato in te stessa e messo in mostra introspettivamente quel rifiuto del mondo e delle sue regole, la voglia di contrariarlo solo (anzi, non solo) per mostrarti irrispettosa e diffidente di regole imposte e che spesso non sono più razionali dell'irrazionale.

Complimenti per la poesia, poeta maledetto, mi è piaciuta molto.

ps.

"cocci ci vetro"

di vetro*, no?