Recensioni per
Brandelli di requiem
di marig28_libra
Questo Fersen non anela a morire, non anela a vivere, anela al nulla, allo stordimento dei sensi e della memoria. L' inverno nordico è un Eden alle Maldive in confronto a quello che è successo al suo cuore, i sensi di colpa, il rimorso, il rimpianto sono struggenti. Tanta dolcezza per Antoinette. Brava, belle immagini, splendide metafore. Molto cupo, dark, gotico. Hopeless. A presto 💓 |
Questa storia è davvero molto bella, come l'altra del resto, anche se più che storia direi poesia |
Il mio giudizio non è certo critico perché tu non sia brava, non solo sei brava sei anche colta e raffinata nei termini e vibrante nell' eposizione.Quello che non mi piace è che poesie studiate come la tua (che oggi purtroppo vanno di gran moda) rischiano di perdere quella spontaneità e quelI'attinenza a Fersen e Antonietta propri dell' anime.Come dire non so se il vero Fersen avrebbe avuto parole d'amore e frasi così ricercate e colte nell' esprimere il suo dolore.Mi è srmbrata poco somigliante ai due infelici innamorati ecco tutto, ma è solo il mio punto di vista |
Ciao. Ti ho "scoperta" da pochissimo. Ho incominciato a leggerti proprio da qui. Sei molto brava, anche se a tratti troppo onirica per i miei gusti. Ho letto la biografia della Regina e di Fersen ho un'ottima opinione. Il suo amore per lei fu veramente grande e sincero. Mi fa molto piacere che tu gli abbia dato voce con questi meraviglosi versi. Credo che l'amore tragico assoluto e sublime che ha vissuto debba essere giustamente celebrato. |
Ho dovuto leggere questa poesia due volte, ma ancora non riesco a capacitarmi di quanto sia meravigliosa! |
Fersen! Personaggio molte volte bistrattato ma, al quale hai regalato un'anima, fragile, sconsolata, distrutta dal dolore della morte di M.A. Io l'ho sempre visto come un personaggio innamorato perdutamente della donna che mai avrebbe potuto avere e consapevole di questo, si è macerato nell'amore convincendosi che l'amore fosse solo una triste e lenta agonia, così come disse ad Oscar. Tu hai descritto tutto quel dolore che lo ha attanagliato per anni, fino alla fine, in modo eccelso. Sei proprio brava. E ora, cara Marig, non ci fare aspettare tanto per un'altra storia, abbiamo voglia di emozionarci con le tue parole. Ti aspetto. A presto...complimenti di cuore. |
povero fersen! |
Apprezzo questa tua ottima prova, poiché anche io penso che Fersen fosse un uomo sinceramente innamorato, e che la morte della sua amata Regina deve averlo distrutto: purtroppo è spesso incompreso come personaggio. |
E'la prima volta che leggo una delle tue prodezze, soprattutto poesia. Di solito, ne sto lontana...ma questo è terribilmente romantico, nell'accezione vera del termine, basato sul dualismo Amore/Morte. Il Fersen Ikediano è di questo tipo, soprattutto con il proseguire della storia. Meraviglioso davvero. |
Ciao, bentornata in questa sezione! Quando ho letto il nome dell'autrice, sono corsa a leggere. E che storia cavolo!! Tu riesci sempre a impressionarmi. Non facile a un primo impatto, né immediato, e alcuni passaggi iniziali possono forse apparire un poco forzati, (ad esempio "Sono immobile…dirottato verso estuari innevati d’anemia…"oppure "I bagliori fruttiferi della tristezza d’eterea crudeltà…") ma la tematica non è certo conciliante. Bisogna soffermarsi attentamente sulle frasi e sulle immagini cupe e tragiche che suggerisci, da atmosfera decisamente noir, direi anche un po' gotica. |