Mi sono dovuta alzare dal mio divano, sul quale ero distesa da tipo tre ore, ad oziare e a mangiucchiarmi lo smalto dalle unghie, per che cosa?
Per recensire questa mini OS.
Che dire? Bhe, prima di tutto che sono a dir poco entusiasta del fatto che tu abbia pubblicato qualcosa!
Soprattutto visto che è una cosa assolutamente improvvisa e senza preavviso!
Adoro le cose improvvise! Certo, mi è quasi venuto un mini infarto, ma vabbè!
Non smetterò mai di dire che sei una delle mie scrittrici preferite.
E non perché sei mia amica o cose così, qui sta parlando ImPeach e non Mar.
Come ti ho già detto in precedenza e ripetuto più volte, adoro il modo accurato con cui scegli le parole. C’è qualcosa di magico, quasi profetico in quello che scrivi sai?
Quando inzierai a studiare Blake, capirai cosa intendo. E secondo me ti piacerà.
Ma tornando a noi.
Questa mini è così piccola ma così densa di emozioni che, nel suo essere carica di sensazioni, diventa estremamente semplice, di quella semplicità positiva, buona, che fa bene al cuore.
Ritrovo molti elementi che potrei ricollegare al tuo carattere, ma poi non sarebbe più ImPeach a parlare, bensì Mar, che ti conosce e sa quanto hai da dare e quanto, in realtà, tu sia complessa (nota bene che ho scritto “complessa” e non “complessata”… Ma quanto sono simpatica?).
Spesso, anche non volendo, lasciamo nei nostri racconti aspetti di noi stessi che si riflettono sui nostri lettori. Tutte queste situazioni di antitesi che hai descritto, caldo e freddo, sole e nubi, credo rappresentino, oltre al rapporto tra il narratore e Niall, anche un po’ quello che c’è all’interno di chi narra.
Non voglio entrare in profondità in questo rapporto, poiché sarebbe da folli provare a capire fino in fondo cosa davvero la voce narrante prova per Niall – e che molto probabilemte, non è chiaro neanche alla ragazza narrante.
Ti posso dire, però, il mio rapporto con questa OS.
Subito mi colpisce la figura dell’albero spaccato. Ti ci soffermi solo poche righe, eppure è quella che mi prende di più.
“Immagina al centro di tutto questo, un albero spoglio, vuoto. Morto. I rami secchi, la spaccatura al centro di quello che un tempo era un tronco maestoso e forte.”
Eccomi. Mi ritrovo tantissimo in questa figura.
Non so perché, forse riflettere su questi tempi di antica gloria, dove il tronco era ancora forte, fermo e bello, mi fa pensare ad una me che forse non è mai esistita.
Non so, mi risveglia un senso di malinconia che, in realtà guardando indietro nel tempo, non ha motivo di essere.
Probabilmente dipende dalla tua capacità di riuscire a mettere qualunque emozione tu voglia all’interno dei tuoi scritti, e di farla provare al lettore, quasi in maniera prepotente, senza che questi possa ribellarsi dal provare ciò che provi tu.
È una dote che, come sai, ti invidio da morire, perciò tienila da conto.
Sono arrivata a non so quante parole e continuare a scrivere cose a vanvera mi sembra inutile.
Tutto qui, volevo solo che sapessi che questa mini mi è piaciuta così tanto che ho alzato il mio regale deretano per venire a scrivere al pc – rubato a mio zio e che dovrò restituire prima o poi.
Aspetto altre tue storie,
ImPeach.
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