Ebbravo Dennis che accetta passaggi dai bulli di quartiere: si merita tutto quanto! Ad ogni modo, sono felice di vedere che hai ripreso a scrivere e oltretutto che ti cimenti nuovamente nell'horror! Ottimo, ottimo.
La storia non è male, è piuttosto divertente da leggere anche se ammetto che dal lato della paura è un po' carente e ho più riso che rabbrividito XD La prima parte è forse la migliore, a mio gusto personale, visto che si concentra sull'atmosfera notturna e sul sussurro della foresta e delle sue ombre. Ah, quanto sono suggestive e inquietanti le foreste, di notte! E la descrizione che ne fai non è male, davvero. La seconda parte sembra invece più un film splatter di quelli che si vedono ogni tanto in tv, non è male di per sé però per me rimane un peccato il fatto che sfrutti poco l'atmosfera precedente e sveli subito le sue carte.
Quindi un buon racconto, anche se ho diverse cose da portare sotto i riflettori! Cominciamo?
- "Lo avevano legato, bendato, imbavagliato e posto sul retro della macchina senza potersi opporre o difendere." per evitare di confondere i soggetti metterei "senza che (lui) potesse opporsi o difendersi"
- "Tom gli aveva detto “ci vediamo” pur sapendo non sarebbe successo." questa frase è un po' strana. La storia è narrata dal punto di vista di Dennis, che però non può sapere che non rivedrà i bulli che abitualmente lo perseguitano. Quindi è una cosa che ci dici tu, però messa così all'improvviso sa un po' di intrusione, mi pare...
- "Gli doleva il fianco destro e, nonostante provasse fastidio, procedeva a passo spedito, " al posto di "e" metterei "ma"
- "L'aria fresca si trasformava automaticamente in brezza gelida e lo faceva rabbrividire. " C'è bisogno che ti dica cosa toglierei qui? :D
- "Tentò di ignorarlo, facendo quasi finta non esistesse. Proseguì dritto, a debita distanza, velocizzando il passo. L'unico rumore era il suo scalpicciare nel terriccio." Dennis all'inizio si sente sollevato, anche se naturalmente ha i suoi dubbi su chi sia il tizio in questione, Però specificherei meglio che alla fine decide di non fidarsi, altrimenti sembra strano che ignori l'unica possibile fonte di aiuto nel raggio di chilometri. O meglio, si capisce che non si fida, ma è comunque una deduzione non troppo supportata da quello che dice il racconto, non so se mi spiego!
- "La proposta era perversa e non aveva nessuna intenzione di accettare." lui accetta passaggi solo da gente chiaramente malintenzionata, niente mezze misure! :P
- "Era immobilizzato e non riusciva a muoversi." forse perché era immobilizzato XD
- "Gli venne in mente l'unica fabbrica in disuso, decadente, che si trovava proprio nella foresta, dimenticata da tutti. " ma non da lui? Una piccola spiegazione su come mai la conosca ci starebbe. Tipo che magari l'ex proprietario era un amico di famiglia, o ci era andato coi suoi amici per spirito d'avventura...
- "Quando riabbassò lo sguardo, aveva dei vermi addosso" mi suona strana. Soggettivamente, penso. Ti propongo un'alternativa, vedi tu "Quando riabbassò lo sguardo, scoprì che aveva dei vermi addosso."
- "Strisciavano su di lui in zone inopportune" vermi sporcaccioni! XD
- "Da essa ne scaturì un improvviso getto" quel "ne" mi pare di troppo visto che scrivi "da essa".
- "scura dalla una bocca piena di denti aguzzi e affilati" un semplice refuso
- "Il demone gli si avvicinò pericolosamente" via il pericolosamente
- "altri ancora glieli appoggio sadicamente vicino alle narici e ai bulbi oculari." "appoggio", altro refuso. L'avverbio è sopportabile.
- "Percepiva un fastidio più concentrato senza riuscire a cessarlo." questa frase non mi piace proprio. Anzitutto "fastidio" è un termine troppo debole per la situazione disgustosa. E poi il tutto è troppo generico. Io direi (e anche qui vedi tu) "Sentiva i vermi strisciargli sulla pelle, insinuarsi sotto i vestiti e in ogni piega della sua pelle. Si sentiva sudicio, impotente e in preda a un disgusto primordiale e folle."
- poi c'è lo spiegone del demone. Ok, è una mentalità disturbata e sadica, e ci sta che faccia un discorsetto sulle sue gesta. Però mi pare comunque un po' forzato, magari le informazioni andrebbero un poco diluite o sottintese...dovrei pensarci meglio XD In ogni caso perché i tipi non l'hanno abbandonato direttamente davanti alla fabbrica?
- "e pareva così preciso da colpirlo in un determinato punto. " ehm...e che vuol dire?
- "Al che, tra la foga del momento e il fracasso generale, ebbe tempo di pensare. I due dovevano essersi già incontrati in precedenza. Non aveva idea quando, ma quel cacciatore doveva avere un chiodo fisso su di lui. Infatti sembrava avere munizioni da vendere e non si sarebbe fermato finché non avesse imbottito la creatura di piombo corazzato." mah, non mi pare il momento adatto perché un personaggio si metta a pensare. Falle dire a Scott e al demone queste cose. Abbiamo già visto che al demone piace parlare a vanvera XD
- "Alle sue spalle riapparve Barduk, che con un gesto secco, violento e letale gli prese la testa e gli spezzò l'osso del collo." e così esce di scena Scott, il peggior cacciatore di demoni sulla faccia della Terra. RIP. XD
E quindi, appunto, un racconto divertente da leggere, però non propriamente da prendere sul serio. Ci sono delle cose da rivedere, ma nel complesso è ben scritto! Quindi complimenti e alla prossima! :D |