Recensioni per
I will die without a sound
di Mokusha

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/07/14, ore 20:57

Ciao, inizio con il dirti che non sono la persona che recensisce dicendo solo "bello" e basta, se c'è qualcosa che non va lo dico e non ho paura di risultare antipatica. Detto questo: questa breve incursione nella vita di Edith (nome che mi piace davvero molto) mi ha lasciato un vuoto nel petto, come quello che probabilmente lei stessa sentiva nel suo. Quindi ho apprezzato molto questa breve storia, ma prima di dirti il perché ti dirò cosa non funziona.
Ho notato che fai spesso un uso scorretto delle virgole, sono troppe e sebbene a volte diano quella pausa che serve alla storia per risultare lenta e drammatica a volte fanno perdere il senso alla frase e ciò è scorretto ortograficamente.
La seconda cosa, non è un vero e proprio errore se me la giustifichi, è la divisione in paragrafi che non è presente. La prosa non è scritta semplicemente andando a capo ad ogni riga (quello è un espediente della poesia), ma devo ammettere che in questa storia potrebbe anche starci, da un senso di tristezza trascinata in ogni frase ed esasperata dalle continue pause. Te lo dico perché la maggior parte delle persone non va a capo per scelta stilistica, ma perché proprio non sa che non si può fare nella prosa, se non in rare occasioni. La tua è una scelta? (Forse è ovvio che mi dirai di sì dopo la mia precisazione, ma non importa, stavolta ammetto che ci può davvero stare).
Tralasciando questi particolari, trovo che tu ci abbia raccontato il dolore di Edith in maniera davvero efficace, senza dirci nulla, senza raccontarci un perché, un quando, un dove; il dolore non ha bisogno di spiegazioni, il dolore è dolore. Il trascinarsi, completamente svuotata fino a morire, fino a perdere l'unica cosa che rimane, la vita, senza quasi accorgersene ha un "non so che" di universale. Rende l'universale sofferenza del genere umano, ha un qualcosa, filosoficamente parlando, di esistenzialista, la drammatica condizione umana sebbene nella storia tu abbia detto un nome, Edith, è una persona, un qualcuno di ben definito, ma noi non ne conosciamo la storia e potrebbe essere chiunque.
Principalmente è per questo che ho apprezzato, ammetto che è solo una mia interpretazione personale, potrebbe non essere condivisa, ma io ho percepito questo e mi ha colpita.
Complimenti.
A presto,
Nero Inchiostro

Recensore Junior
30/06/14, ore 14:10

Mi hai fatto venire i brividi, tutte quelle emozioni mi hanno fatto immaginare proprio la scena.
Il pezzo finale è il migliore, o almeno per me.
Però attenta che ci sono alcuni errori, rileggendo li teoverai.
Per il resto la storia mi è piaciuta.
Alla prossima!
Little_thingsgirl

Recensore Veterano
30/06/14, ore 12:48

Quanta tristezza.
Ma quanta meraviglia in questo piccolo brano <3
Chissà chi era Edith, chissà per cosa soffriva, chissà se ora è felice.
Di sicuro, paradossalmente, sono felice io per essermi fermata un attimo, in questa vita veloce come le macchine che le scorrevano accanto, a leggere questa piccola perla.
I miei complimenti, davvero.

;Sun