Recensioni per
L'erede della bibliotecaria
di Yumao
Questo è ciò che chiamo raffinato black humor. Immagino le bibliotecarie fantasticare su scene simili durante le ore lavorative. |
Ma salve ahah. |
Oooook anche se sono un'accantita lettrice a me le biblioteche hanno sempre inquietata tantissimo! E dopo aver letto questa storia non posso che dire << avevo ragione cavolo>> |
Wow! Scrivi benissimo! La mia recensione è più che positiva, aggiungo subito la tua storia ai preferiti :) Io mi sono da poco cimentata in una serie inventata da me drammatica\horror, se ti va di fare un salto a leggerla! Ancora complimenti! |
Buonasera :) |
Non si trovano tanto spesso degli horror degni di nota, ma questo è stato un chicco, e vale davvero la recensione positiva! |
Ehm ok, non entrerò più in una biblioteca, grazie mille. =) |
Ciao! Recensisco questa storia perché l'hai postata sul gruppo "Scambio Recensioni EFP ♥".
Condivido pienamente il diprezzo feroce per chi occupa posti in biblioteca e si dedica a occupazioni discutibili. Fatta questa premessa, devo dire che la storia mi è piaciuta, nonostante io non sia un'amante dei generi horror e comico. Ho deciso di leggerla perché mi hanno incuriosito molto il titolo e l'introduzione e ho continuato la lettura perché mi sono sentita solidale alla nostra protagonista. Ho pochi appunti da farti e sono quasi tutte delle piccolezze ;)
Ti stimo perché invece di citare "libri" di dubbio gusto e dubbia utilità hai usato gli Harmony, però è bene che tu sappia che quei libri sono prettamente dedicati a un pubblico femminile e, per questo, hanno sempre delle protagoniste e non dei protagonisti.
Ogni tanto avrei usato la punteggiatura e l'andare a capo in modo diverso, per esempio la frase "«Non trovo l’uscita!» tutti mi guardano e ridono. «Sul serio, non c’è più l’uscita, guardate anche voi! Solo libri e… sono diversi!» Nessuno mi prende sul serio, solo il ragazzo si alza e mi accompagna verso il primo corridoio che ho preso. Vedo che si guarda attorno e rabbrividisce. Allora anche lui ha notato che qualcosa non va! «Ma che scherzo è?» Prova a spostare lo scaffale che si trova davanti al posto della porta, ma quello sembra inchiodato al pavimento." l'avrei preferita organizzata così: "«Non trovo l’uscita!» tutti mi guardano e ridono. «Sul serio, non c’è più l’uscita, guardate anche voi! Solo libri e… sono diversi!»
Nessuno mi prende sul serio, solo il ragazzo si alza e mi accompagna verso il primo corridoio che ho preso.
Vedo che si guarda attorno e rabbrividisce. Allora anche lui ha notato che qualcosa non va!
«Ma che scherzo è?»
Prova a spostare lo scaffale che si trova davanti al posto della porta, ma quello sembra inchiodato al pavimento."
In questo modo, la mia lettura sarebbe stata più scorrevole ma, come ho detto, si tratta di piccolezze.
La trasformazione della biblioteca e l'apparizione della bibliotecaria non mi sono dispiaciute, anche se, nel momento in cui appare, descrivi la figura come avvolta nella nebbia; è un'immagine molto suggestiva ma non me l'aspettavo proprio, perché non ci si figura l'ambiente della biblioteca come nebbioso e non viene neanche detto che lo sia.
Ho adorato la conclusione e non sono d'accordo con l'altra ragazza che ha recensito: secondo me l'uso della prima persona non corrisponde di per sé a un esito scontato, neanche nelle storie horror. Lovecraft, per esempio, ha scritto moltissimi racconti in prima persona nei quali il protagonista, infine, muore; quindi ho apprezzato questa scelta e non mi ha, in alcun modo, spoilerato il finale.
Penso di aver scritto anche troppo, quindi ti faccio i complimenti e ti saluto :) |
Wow. Se non fosse che (per ora) non sono uscita dalla porta sbagliata, potrei essere io. owo |