Dopo secoli torno su EFP e questa è la prima storia che leggo.
Prima faccio la rompiscatole come mio solito, una frase non mi è chiara: "A passi lenti si alterano i ricordi del passato a quelli che diverranno futuro." La frase suona poetica, ok, ma non mi è chiaro come un ricordo (che implica situazioni passate) possa essere un 'ricordo futuro'. Forse mi è solo sfuggito il senso di ciò che volevi dire. Una cosa GRAVE (nel senso che è un errore grammaticale abbastanza grave): "qual'è", non ci vuole l'apostrofo, la grafia corretta è "qual è", in quanto si tratta di apocope vocalica di fronte a consonante e non elisione. Ho visto che subito dopo l'hai scritto correttamente, ma andando avanti tutte le frasi ripetute con "qual è" alternano la versione con l'apostrofo e la versione senza, quindi non so se sia un errore o una svista. Un'altra cosa è la e accentata maiuscola, so che spesso per comodità si usa l'apostrofo, ma è scorretto. Una cosa che non è propriamente un errore grave, ma comunque è parzialmente scorretta, è la d eufonica: ed, ad, od, si usano solo quando incontrano una parola iniziante per e, a, o. Tu l'hai usato spesso senza che ciò fosse necessario. Altra cosa "Un’ ennesimo", un vuole l'apostrofo solo quando la parola che segue è femminile, ma sono sicura che lo sai ed è stata solo una svista. Ultimissima cosa "il lontano eco", la parola "eco" è femminile, non maschile.
Smetto di fare la rompiscatole e ti dico cosa penso del testo. Leggendo mi ha presa un improvviso senso di vuoto e impotenza, il fiume che scorre panta rei e non riesci a fermarlo. Che siano le lacrime, che sia la vita stessa. C'è quasi, anzi tolgo il quasi, una certa angoscia esistenziale. Il/la protagonista senza nome, senza volto, ricalca molte persone, molte persone potrebbero trovarsi nelle tue parole e questo è un valore aggiunto al testo. La prosa è spezzata, tanti punti, tanti "versicoli" per così dire e sebbene rendano la lettura meno scorrevole ho apprezzato la scelta perché dà un ritmo particolare. Anche se non ricalca il fluire dei pensieri, ricorda un po' il tema del testo, questa vita vuota in cui il/la protagonista è spezzato/a.
Io non sono un'esperta, studio Lettere all'università, ma non mi sentirei mai in grado di giudicare, secondo me però anche se forse hai ancora da imparare (come me d'altronde) hai del potenziale. Nel senso che il tuo stile malinconico mi piace e si sente, come dire, l'anima dello scrittore dietro le tue parole.
A presto, Nero Inchiostro (Recensione modificata il 16/07/2015 - 10:37 pm) (Recensione modificata il 16/07/2015 - 10:38 pm) |