Ciao^^
molto bella e struggente questa storia.
Mi piace molto come hai giocato sull'equivoco: il ragazzo sembra non notare la ragazza, non fare caso a lei, nonostante lei gli stia intorno. Solo alla fine capiamo perché: lei è un fantasma, e solo il gatto, com'è noto, può vederla.
Lui no, lui legge sereno, inconsapevole, e forse questa sua "semplicità d'animo", passami il termine, questo suo non rendersi conto in pieno delle cose, è ciò che affascina la ragazza. Forse vorrebbe tornare anche lei a quando non sapeva niente dei fantasmi e non li vedeva. La consapevolezza e il sapere portano perlopiù dolore, del resto. Un dolore che traspare in ogni atto della ragazza, associato a una nostalgia struggente, al desiderio di piccole, semplici cose che ormai le sono precluse.
Eppure, lei non ha più un cuore con lui amare, né una corporeità che le consentirebbe di essere amata.
Ho trovato questa storia molto ben scritta, riesci veramente a far sentire al lettore tutto il dolore di cose amate ma perdute ormai per sempre, anche solo nell'aggirarsi sconsolato della ragazza intorno all'inconsapevole giovane, che per la sua fisicità serena e vitale mi ha ricordato Hans Hansen, l'amico di Tonio Kröger e l'oggetto del suo amore impossibile e inconfessato. |
