Recensioni per
Mosquito
di Francine

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
16/03/18, ore 17:34

Ciao!
Eccomi qui con la recensione che hai vinto nel gioco "OIOI!" del Giardino.
Ho scelto di recensire questa One-Shot in quanto, essendo una Horror maniaca, ero tremendamente curiosa di leggere qualcosa di tuo a riguardo.

Questa One-Shot mi è piaciuta tantissimo e per svariati motivi.
Il primo fra tutti è la trama in generale e, soprattutto, per come l'hai sviluppata: hai delineato molto bene il contesto, il luogo dove si svolge la storia e i personaggi hanno un loro spessore, sono ben caratterizzati.
Inoltre, lo stile da te utilizzato ha reso la lettura scorrevole e piacevole, nonostante la pesantezza di certi temi trattati.

Luna, come protagonista, mi ha lasciata con lo sgomento dall'inizio alla fine: è una ragazza che ormai si è persa e molto difficilmente - secondo me - sarebbe riuscita a tornare indietro.
Si è inoltrata ormai nella foresta fitta, e perdersi senza più sapere dove appigliarsi è una conseguenza tipica di chi fa uso di droghe.
Lo possiamo vedere da come il suo "voler provare per soddisfare una curiosità" si sia poi trasformato in una vera e propria dipendenza, che quel "provo solo una volta, che vuoi che sia", faccia ormai parte della sua triste quotidianità.
É una ragazza che prova sollievo nell'evadere mentalmente "grazie" a delle pasticche, che reputa mediocri - se non peggio - le persone che frequenta, fidanzato compreso.
Il suo essersi letteralmente abbandonata e lasciata andare alle pasticche ha provocato in me una tristezza infinita.

Passiamo ad Emil, un personaggio incredibilmente subdolo ma che, proprio per questo, non ho potuto fare a meno di apprezzare, proprio perché questo suo rendersi impeccabile mi è sembrato talmente naturale e fasullo allo stesso tempo che per un attimo mi sono sentita lusingata quanto Luna nel ricevere le sue attenzioni.
Emil compare, inizialmente, come una figura inquietante e misteriosa, per poi rivelarsi un bellissimo ragazzo, gentile e anche tremendamente ricco, a quanto pare.
Il suo essere cavaliere è stato impeccabile dall'inizio fino a quando ha fatto cadere la maschera.
É stato talmente bravo e astuto che mi ha dato l'impressione che ci fosse talmente abituato da provare quasi noia.
Il modo in cui si è "lavorato" mentalmente Luna è da vero e proprio manipolatore, così come il modo in cui le mostra quel mondo più bello dove la giovane trascorre quelle che sono le sue ultime ore di vita, ovvero il Mosquito.

Apro una piccola parentesi perché necessito di delirare un po': la fujoshi che è in me stava quasi per impazzire quando Jordan (personaggio che, nella sua piccola comparsa ho letteralmente adorato), ha detto di aver "frequentato" Mortiz per un po'.
Io ti giuro, con tutto il cuore, che un po', ma giusto un po', ci ho sperato con tutta me stessa in una anche solo velata relazione tra i due o comunque anche di una storia ormai finita.
Niente... vado avanti che è meglio.

Mortiz ha la sua grande comparsa proprio alla fine: mentre all'inizio era solo un nome accennato e veniva descritto mentre lo si guardava dal basso intento a girare i dischi, proprio alla fine scopriamo la vera natura di questo ragazzo austriaco.
Un ragazzo - vampiro - austriaco il quale, a quanto pare, adora il sangue contaminato dalla droga.
Una scelta interessante devo dire e, anche a costo di fare la figura dell'ignorante, posso affermare originale in quanto mi sono sempre imbattuta in vampiri alla ricerca del tanto agognato sangue puro, vergine, e chi più ne ha, più ne metta.
Poi magari sono solo limitata io in quanto, ai vampiri, preferisco i licantropi e i lupi mannari e le mie conoscenze riguardo ai primi sono estremamente scarne in confronto ai loro "compagni" notturni.

La parte finale, poi, è stata tremenda, soprattutto per come hai delineato gli innumerevoli pensieri che hanno popolato la mente di Luna mentre veniva divorata da Mortiz.
Tutte le cose e le persone che fino a poco prima vedeva in lontananza e quasi come esseri inferiori, adesso le sembrano l'unico appiglio, un'ancora di salvezza che però non arriverà mai.
Il gioco che hai creato tra la sua coscienza e come agisce il suo corpo durante tutta la storia mi è piaciuto tantissimo: in fondo, nella sua mente, sa che seguire Emil è pericoloso, ma alla fine lo segue.
Avverte che, al Mosquito, tutti la osservano in maniera alquanto ossessiva e ciò la mette a disagio ma resta lì a ballare.
Sa che entrare in quel salottino con Emil e Mortiz non è la più splendida delle idee eppure rimane lì, senza muovere un muscolo.
Urla, una volta che Mortiz affonda i canini in lei, ma urla interiormente, come se la sua coscienza le stesse dicendo: "te l'avevo detto, io".

Insomma, che altro dire?
Ancora una volta è stato un vero e proprio piacere leggerti.
Questa storia mi ha letteralmente conquistata ed è finita anch'essa nelle ricordate.
L'unico piccolo, piccolissimo appunto che mi sento di farti - ma è più una cosa "mia", se così possiamo dire - è che avrei aggiunto l'avvertimento "tematiche delicate", soprattutto per il fatto che hai trattato della droga e, avendo descritto estremamente bene gli effetti che provoca in Luna, forse quell'avvertimento sarebbe adeguato.
Ripeto, comunque, che è solo un suggerimento dovuto alle sensazioni che ho provato io nel leggere la storia.
Per il resto, grazie ancora per questa magnifica lettura!
Alla prossima,

Jill ~
(Recensione modificata il 16/03/2018 - 05:45 pm)

Recensore Master
07/02/18, ore 10:54

Ciao carissima^^
Che magnifica storia, complimenti!
Un classico racconto horror, con tutti i crismi, portato avanti lentamente, con un magistrale crescendo di tensione.
La protagonista che si lascia sedurre, e segue il misterioso Emil in un posto da favola, dal quale però cominciano a emergere sempre più note stonate, sempre più indizi che mettono sull'avviso il lettore (ma non l'affascinata protagonista). E pian piano si viene a scoprire il perchè dei modi apparentemente d'altri tempi del ragazzo, mentre ci si chiede ossessivamente chi sia questo Moritz che viene nominato da tutti.
Dopo un po' si capisce dove va a finire la storia, ma questo non è necessariamente un difetto, anzi. È bellissimo vedere come prepari la scena finale pian piano, senza fretta, e alla fine se la servi nel più classico dei modi.
Complimenti e alla prossima!^^

Recensore Master
22/12/17, ore 16:55

Ciao!
Giungo qui in veste di eschimese: sono nella mia stanza, con coperta sulle gambe e cappuccio di lana in testa; ho le mani assiderate e le dita fanno il rumore di un grissino che si spezza mentre pigiano sulla tastieraXD
Leggere di Luglio, quindi, può solo farmi bene!^.^
La tua protagonista parla del caldo d'estate, con le magliette che lasciano la schiena scoperta e la confusione insopportabile delle discoteche, proprio chiuse a pochi metri alle sue spalle, dietro a qualche porta, mentre lei se ne sta in un vicolo malamente illuminato, fatta per intero.
Sei stata molto brava a farmi immergere nella mente di una drogata, nelle sensazioni allucinanti che ella prova, dai suoi sbalzi d'umore, ai suoi pensieri che si spostano con differente umore da una critica qua e un ricordo là, fino alla malinconia che permea questo suo mondo brutto, fatto di fumo e depressione, di solitudine e incomprensione, di una sensazione che ricerca e che, nonostante tutto, non sembra ottenere. Perché è vero che dice che la droga le dà il paradiso, ma la verità è che l'inferno non sparisce, la droga non lo elimina: semplicemente irretisce a tal punto i sensi che il pensiero e le emozioni che proverebbe una mente lucida nei confronti degli eventi si spengono, si smorzano, e in questa apatia lei può smettere di restarci male o di provare sensazioni forti e dolorose. Ma l'inferno continua, e a mio dire peggio di prima.
Se non si è capito, stai affrontando quello che per me è un punto incomprensibile. Luna si sente invincibile, dice "provo una volta, in nome della conoscenza, tanto la cosa in sé non mi interessa", ma la vera forza, secondo me, sta nel non provare affatto. Il sentire il bisogno, che sia mascherato da curiosità o quello che di si voglia, di provare una droga denota già una mancanza o un dolore nella vita, è il segnale per riconoscere chi ha il desiderio di trovare una cura a qualche male interiore che lo affligge. Non proverebbe se non fosse alla ricerca di una scappatoia. In un certo senso, nel ricordo in cui tu la mostri a guardare Stefano farsi, sembra quasi invidiare il suo calare in un languore. E' proprio quella promessa di effimera pace che ella insegue.
Per tutta la prima parte di questa storia, quindi, ho potuto provare tristezza e immergermi nello squallore della vita che ella affronta. Ciò che fa più male è che chi le sta attorno - metà dei quali sembrano non vederla neanche - non se ne accorge. E io penso: ma come fa a non vedere? E allora lì arriva la comprensione di ciò che la spinge. Un altro fattore che lo esalta è il modo in cui lei si lascia affascinare dalla perfezione di quello ragazzo, dalla sua bellezza e dal profumo di soldi che emana. Voglio dire, è ancora una volta il bisogno di una cura, di qualcosa di bello e pacifico che le fa rincorrere questo tizio.
Emil, di suo, è un ragazzo strano, lasciamelo dire. E in realtà mi inquieta. Non per qualcosa in particolare, la verità è che si presenta con la calma e l'eleganza di un cavaliere: getta via la sigaretta e l'accendino, la porta a fare una passeggiata, la invita a cercare un divertimento più "sano"... ma è uno sconosciuto, che è rimasto fermo a guardarla per diverso tempo, che sembra incurante del suo stato - seppure mi pare ovvio - e di chi ella sia. Ed è questo interesse che non trova una vera spiegazione, seppure viene mascherato da una chiacchierata innocente, ha mettermi i brividi.
Questa prima parte l'ho letta con davvero gusto e interesse. Adesso procederò nella lettura, parte per parte, in modo da recensire cercando di analizzare più cose possibile.
Ti dico solo che ci sono due refusi, per ora:
E se fosse un manico? O uno schifoso drogato? E se… -> maniaco
il fumo della sigaretta che si perde nella pallore della luna. -> nel pallore

Infondo, non è una bugia vera e propria, no? -> è un errore che ripeti nel testo. Tutto unito "infondo" è una coniugazione del verbo infondere, mentre in questo caso va scritto "in fondo".
Questa seconda parte è altrettanto travolgente, crea il passaggio tra l'inferno della vita di Luna e il paradiso dei suoi sogni, dove ogni sua convinzione viene abilmente smentita dai modi e dalle conoscenze di Emil. Posso dire che è un vampiro? Sai, può darsi che ho mancato la soluzione a questo grande mistero che è, ma è dall'inizio che penso ai vampiri, non so perché... è tutta la questione delle persone che sembrano guardarle dentro, oltre i vestiti, fino alle vene... il cocktail della ragazza gelosa, gli occhi blu accesi di Emil... tutto urla sovrannaturale.
In ogni caso, mi è piaciuto tantissimo il paragone con gli ippopotami, per descrivere il sorriso denso di sottintesi che si scambiano Emile e la ragazza. Adesso devo solo capire cosa il giovane voglia davvero da Luna e se è il riscatto o qualche specie di vendetta che stia cercando... o forse Luna è il regalo di compleanno per il festeggiato?
Mi piace il modo in cui mi hai trasportato all'interno della discoteca, con questa modernizzazione dei classici, fa apparire tutto un new gotic, dove l'antico si mischia con i piaceri del moderno, in questa combinazione che è eleganza e perfezione agli occhi della protagonista.

L'inizio della terza parte mi ha dato un senso di trance, nel senso che il trasporto che prova Luna, il suo immergersi totalmente nella musica e nel sogno che sta vivendo, mi ha fatto credere che il tempo passasse senza che lei se ne rendesse conto e che d'un tratto, tornando, cosciente, si sia accorta che Emil non c'era più. Un effetto particolare, che mi è piaciuto.
In questa frase si crea un attimo di confusione a causa delle virgole:
Lei dà le spalle alla rossa che continua a fissarla, perforandole la schiena con i suoi occhi penetranti. -> dovresti mettere una virgola prima di "che", perché in questo momento "perforandole" sembra legato al soggetto, mentre in realtà è la rossa che le perfora la schiena.
Jordan sembra più "giovane" degli altri, nuovo, più alla mano. In effetti, è un pesce fuor d'acqua tra quei signori di altri tempi, però la sua genuinità mi piace.
Luna sembra trattata come un animale da tenere al guinzaglio, Emile non la lascia sola, e quando lo fa le mette a fianco una guardia. Sembra non volersi far sfuggire la sua preda. Ma siccome è attraverso gli occhi di Luna che assistiamo a tutta la scena, questa inquietudine di sottofondo viene abilmente placata dalle sue ansie di gelosia, dal suo sentirsi fantastica tra persone fantastiche, il suo ancora una volta sognare a occhi aperti.

E finalmente tutti i sotterfugi si chiarificano. Felice di non aver perso qualcosa per strada. L'inquietudine che mi aveva fatto provare Emile sin dall'inizio è stata ben ripagata. I suoi modi così gentili ed eleganti dovevano avere per forza un secondo fine. Luna è stata un'ingenua, e non credo sia stata colpa delle droghe. L'ho percepita come troppo propensa a "lagnarsi", come se il mondo fosse orrendo e tutto ciò che di non favoloso riguardasse la sua vita "mediocre" fosse colpa degli altri. Alla fine, questo mi è stata in parte confermato dalla sequenza di pensieri che ha avuto mentre Moritz la dissanguava.
Sei stata bravissima a controllare il narratore interno, a far percepire il tutto attraverso il punto di vista di Luna, ma allo stesso tempo a disseminare indizi nelle descrizioni dei luoghi e dei personaggi. E' stato uno stile non solo elegante ma molto curato. Complimenti.
Il titolo credo che sia perfetto, perché racchiude l'essenza di questi vampiri - Mosquito è l'emblema della loro vita notturna, dell'ebbrezza della loro vita, dell'eleganza, dell'elité e della suggestione che queste creature fanno provare e provocano nella gente - ma non imbocca alcuna soluzione al grande mistero che si nasconde dietro l'interesse di Emil o alla vita di Luna. E' perfetto.
Ho solo una domanda: quando clicco, mi spunta come sottotitolo "e guardo il mondo da un oblò", ma non capisco a cosa faccio riferimento. Forse al modo di vedere le cose di Luna, non esattamente reale ma pieno di illusioni e verità nascoste... In ogni caso, una storia davvero entusiasmante, dallo stile e dai personaggi coinvolgenti.
A presto!

Recensore Master
13/07/14, ore 21:25

Circa a metà del racconto avevo intuito come sarebbe andata a finire, in ogni caso tu sei stata molto brava a tenere viva l'attenzione del lettore fino alla fine. E anche se avevo immaginato una brutta fine per Luna, devo dire che la conclusione di questa storia va benissimo così com'è. Finalmente dei vampiri veri, che si comportano da vampiri veri! Belli, bellissimi, ma anche e soprattutto pericolosissimi.
Quando è comparsa la vampira dai capelli rossi, ho temuto per un microsecondo il sopraggiungere di un triangolo amoroso. Ovviamente non mi hai deluso. Anzi, l'improvvisa infatuazione e gelosia di Luna mi hanno fatto molto sorridere, ci ho visto una palese presa in giro di certi romanzetti (ogni riferimento è puramente casuale) in cui la classica ragazzetta scialba conquista, non si sa bene come, il cuore del bel tenebroso vampiro di turno.
Invece no, il vampiro fa il vampiro. Va a caccia di notte, vicino alle discoteche, sceglie una tizia fatta a caso, perché all'amico piace il gusto del sangue drogato. Ci gioca un po', come il gatto fa col topo e poi va a farsi lo spuntino con l'amico in santa pace a casa sua. Che meraviglia!
Bellissima storia.

P.S. Ho adorato Jordan! XD Posso avere un altro po' di Jordan?

Recensore Master
07/07/14, ore 19:24

E io non so come tu faccia a creare delle originali così belle. 
Questa storia non è per niente banale e, pur sfruttando un mito antico e abusato come il vampiro, riesci a dargli la giusta dignità e la giusta dimensione - un predatore spietato e impietoso.
Mi è piaciuta moltissimo Luna, perché è una ragazza qualsiasi alla fine, con le sue paure e le sue meschinità, i suoi errori e quella bella faccia supponente che si scioglie appena incontra un vero pericolo. 
Questa one-shot è semplicemente bella.
Le originali ti riescono bene quanto quelle basate su di un fandom e, inoltre, ti permettono uno spazio di manovra che mostra ancora di più le tue capacità - quella di creare un contesto vivo e personaggi tremendamente umani, pronti a uscire dalle pagine a essere uno di noi. 
Bellissima, davvero. ♥♥♥♥♥♥♥♥

*caffè? Aggiungo qualche biscotto, che ci sta sempre bene?*