Non avevo un cazzo da fare, gironzolo qui e ti ritrovo. Secondo me o è un segno del destino che debba lasciare -anche io- il mio segno, oppure sei seriamente la persona più assillante-nevrotica-cronicamente stressante che una persona possa incontrare. Visto che il mio carattere di merda mi ha impedito di scrivere cosa veramente penso, lo farò ora visto che sono emotivamente neutra oggi. Così che tu la smetta di assillarti e viva in pace senza demoni occulti del passato. 
Io l'ho sempre detto che "stare" o avere a che fare con me qualsiasi persona alla fine cambia, pure il tuo stile di scrittura mi ricorda il mio, a sto punto io mi rifiuto di scrivere ancora, visto che c'è gente che lo fa meglio di me. Però, il tuo problema sono le virgole, o comunque la punteggiatura (stronza pt. 1)
Mi sorge solo un dubbio: chi ha scritto veramente tutto questo? Il pretesto di Michael è una bella idea, ma tu lo sai: tu non sei Michael (stronza pt. 2)
Il mio punto di vista su tutto ciò, nessuno lo ha ancora sentito, perché? Ho ascoltato persone che nemmeno sanno quanto tu eri importante -e lo sei ancora, ma non riesco ad ammetterlo- per me. Forse ho sbagliato? Io credo di no. Forse, semplicemente, ho preso la strada più semplice? Esatto. Questo è il punto. Ho ascoltato altri.
"Nulla però si può cancellare, tutto lascia un segno che lo si voglia o meno, niente scompare..."
Gli errori vanno cancellati, giusto? Ma più cancelli e più resta il segno, no? Quindi siamo sempre al punto di partenza. Per quanto io cerchi di dimenticare ritornano spettri, fantasmi passati, peggio di prima. E no, non va bene.
"L’amnesia potrebbe essere la gomma che cancella i tatuaggi indelebili che hai lasciato nel mio cuore" 
Ma l'amnesia, ci hai mai pensato, è una cosa inevitabile se si vuol star bene; è l'effetto collaterale della felicità. Dimentichi e rinasci. E quei tatuaggi, sono tatuaggi dei ricordi; per quanto io ci provi, per quanto tu ci provi, stanno lì e, hai mai notato che la notte è come se splendessero di una luce vitale? Sai cos'è? È la magia dei ricordi. 
"Io avevo espresso il desiderio che fosse amore, ma il tuo? Il tuo desiderio qual’era?"
Avevo sperato di ritornare felice, con una persona che fosse simile a me. Per un periodo ci ero riuscita, ma poi, si sa, c'era un ricordo che stanziava nella mia mente e lui di essere cancellato, proprio non voleva saperne. E, ascoltando falsi ed incoerenti, mi sono trasformata in una di loro. Ma non me ne pento (stronza pt. 3) Il fatto è che, più loro palavano, più io mi convincevo che stavo facendo una cosa normale, giusta in un mondo in cui io ero forte. Ma ho capito. Loro in verità voleva uccidermi, lentamente, toccando una parte di me che sapevano benissimo facesse male. Ed ora, questo pezzo è stato ritoccato da queste parole e credo proprio che stia crollando, non resiste più. Perché, infondo, tutti i muri crollano e mi stupisco che non sia successo tempo fa. Ma alla fine l'ho capito, ci sono arrivata, ci voleva una-due canzoni per portarmi qui, ma alla fine ho capito: senza di te, non ce la faccio. Senza noi io sono persa. E non è solo di Michael che si parla...
Io ho capito, ma non posso cambiare per quanto io ci provi, per quanto io lotti, io sono così. Ma sì, ho capito. 
((Se sei di cuore debole, non leggere, perché ho impiegato la parte più tenera di me, che nemmeno puoi immaginare)):
io non ho mai dimenticato, ci ho provato, ma non posso. Avrei sperato tu fossi andata avanti e avessi dimenticato, ma forse non si può. E proprio ora mi chiedo dove sia questa tanto e sofferta amnesia? 
Ma una cosa, ora, è certa. Io non ho dimenticato. Dentro di me domina il caos, ma sta tutto ancora chiuso dentro di me, lo giuro. 
E, forse sarà nascosto tra le righe, incastonato fra gli spazi bianchi tra una parola e l'altra ma: ti voglio bene (già già).



"We'll never be as young as we are now. It's time to leave this old black & white town. Let's seize the day, lets run away, don't let the colours fade to grey"