Recensioni per
Sempiternal.
di dreamrauhl
Hola! Luke scese le scale tenendo fra le mani una felpa nera. Sapeva bene quanto Nina adorasse le felpe larghe, non era la prima volta che gliene prestava una. La scelse apposta. Nina la indossò e si accoccolò sul divano, ignara delle motivazioni del gesto appena compiuto da Luke. Allora Martina, per me è no. Cosa fai? CHE COSA FAI Non puoi arrivare bella tranquilla e descrivermi queste scene, perché poi mi sento male e nessuno mi consola, inizierei ad odiarti e poi ciao. L'imbarazzo che aleggiava nella stanza mise a disagio entrambi. In neanche dieci minuti calò un silenzio tombale, nessuno dei due sapeva cosa dire o fare. No, che cosa imbarazzante dai. Cioè, è bruttissimo trovarsi in queste situazioni, specie se comunque sei con un vecchio amico e non sai cosa fare o cosa dire. Che brutta cosa. Luke potrebbe chiederle qualcosa comunque. Nel senso, l'hai portata a casa, parla, chiedi, fa qualcosa, per diana! Per una persona con l'ossessione di avere sempre il controllo della situazione la giornata seguente non si prospettava una delle migliori. S'immaginò ipotetiche situazioni: sarebbe entrata sorridendo o sbattendosi la porta alle spalle senza nemmeno salutare? Avrebbe parlato con i suoi genitori tentando di scusarsi o avrebbe urlato loro di lasciarla in pace? Avrebbe preparato la valigia e se ne sarebbe andata altrove o sarebbe restata, anche se controvoglia? Gradirei sapere che cosa sia successo a casa sua. Dubito che sia scappata in quel modo solo per un litigio con i suoi o tra i suoi. Comunque, io proporrei l'opzione: sbattersi la porta alle spalle senza nemmeno salutare. Di solito è quella che fa più scena. Luke nel frattempo si era disteso sul divano ed aveva acceso la tv. Continuava a fare zapping fingendo di interessarsi ai programmi trasmessi, ma alle tre di mattina non vi erano altro che film degli anni '70, polizieschi e soap opera. In teoria non avrei dovuto ridere, ma l'ho fatto. Però ho una buona motivazione. Mi è venuto in mente un video che aveva pubblicato mentre guardava la televisione in Spagna e la sua faccia era un misto tra confusione e "ma che cazzo ci faccio qui?" E quindi tipo mi immaginavo la stessa scena e rido. Ma non dovrei, lo so. Adesso la smetto, giuro. Tra una battuta di Law & Order e un battibecco in stile Beautiful, il suo pensiero fisso fu Nina. Per la prima volta gli sembrò una persona indifesa. Se ne stava stretta nella felpa, le ginocchia contro il petto e lo sguardo perso nel vuoto. Ora non rido davvero più, anzi quasi piango. Luke si sorprese a guardarla più del dovuto. Quella fu la prima volta che i suoi occhi la guardarono in modo diverso. Nei suoi occhi non vi era alcuna traccia di amicizia, di compassione, di fratellanza. Nei suoi occhi si scorse un velo di amore. MARTINA. MARTINA! M A R T I N A ! ! Chi ti ha detto che potevi scrivere una cosa del genere, chi? Nessuno che io conosca, quindi non puoi. E la prossima volta avvisa che mi preparo. Già ero saltata dalla sedia la prima volta, ora ho saltato di nuovo e se non la smetti, la prossima volta cado direttamente. Te l'avevo detto che le cose cambiavano non appena riprendevano i contatti. Sempre che questo silenzio si possa definire "contatto". Impegnato a vagare con la mente in cerca di una spiegazione alle sensazioni provate, Luke non si accorse che nel mentre Nina si era addormentata. Mi verrebbe da dire "sveglio il ragazzo". Come fai a non accorgerti che sta dormendo, che cazzarola guardavi, scusa?! Luke si alzò per prendere una coperta e delicatamente gliela mise sopra, coprendola fino all'altezza del collo. Per un attimo sembrò svegliarsi, leggermente agitata e spaesata. Aprì gli occhi e velocemente li richiuse, girandosi dall'altra parte. Un sorriso coprì l'agitazione di poco prima ed il respiro tornò a farsi regolare. Quella notte, Luke restò sveglio a guardarla dormire. Tu non sei simpatica, Martina. Per niente. |
Facciamo pure finta che tu abbia aggiornato tipo ieri e non settimane fa, mi sento meno in colpa così. Non era di certo con Luke che desiderava passare del tempo ora, non dopo l'ultima litigata. Non si sentivano da mesi, pur avendo tentato di tenersi aggiornati l'uno sulla vita dell'altra e viceversa. Sapeva, però, che se c'era bisogno di un amico – di uno vero, non di uno qualsiasi – l'unica persona da chiamare era lui. Questa cosa è quella che mi piace maggiormente. Nonostante non si sentano e non si vedano da mesi, lei sa che può sempre contare su di lui. E adoro questa situazione, davvero. Mi piace da morire sapere che due persone passano dall'essere distaccati a finire con l'innamorarsi, forse di nuovo o più di prima. Era un ragazzino vivace e insolente, piuttosto maleducato, il tipico ragazzaccio di periferia. Cresciuto fra genitori drogati e brutte compagnie, non era esattamente il tipo di persona che i suoi genitori volevano frequentasse, soprattutto una volta adolescente. Sarà che lo conosco relativamente da poco o sarà che me ne sono innamorata follemente, ma ammetto che questa versione di Luke, totalmente l'opposto di come invece credo che lui sia, mi attira e affascina un sacco. Non lo so, forse perché è quasi sempre vestito di nero o perché ha sempre davvero quell'aria un po' insolente e superiore che a volte te lo fa odiare, ma davvero, secondo me descritto così è perfetto. In quel momento si vide davanti allo stesso bivio di quando, da ragazzina, si ritrovava a dover scegliere fra le bravate in compagnia di Luke o alla pace apparente con i genitori. Quella volta la scelta fu ovvia. Posso gentilmente avere anche io un amico come lui? O se non vuoi un amico come lui, direttamente Luke? No? Va bene, va bene. “Pronto?” La voce di Luke fece intendere che, fino a quel momento, era intento a far altro. “Non volevo disturbarti, ma...” “Non importa, se ne stava andando”, lo sentì dire dall'altro capo del telefono mentre se lo immaginò chiedere alla “dama di compagnia” di rivestirsi e lasciare casa sua. Tadaaan! Ovviamente non poteva mancare questo lato in un ragazzo del genere. La cosa top è che, nonostante tutto, ha tempo per lei e caccia via la tipa, perché è quello che ha fatto, l'ha cacciata. “Sono a River Park, puoi venire a prendermi? Ti spiegherò in macchina” “Arrivo, dammi un quarto d'ora” In quanti l'avrebbero fatto per una persona che non vedono da mesi? Il loro rapporto non andò mai oltre all'amicizia, alle bravate insieme, alle nottate passate ad ubriacarsi in centro. Il loro era un rapporto strano, vivevano in simbiosi pur non avendo bisogno di avvicinarsi in maniera più intima. Anzi, si conoscevano talmente a fondo che la loro fu una sorta di bolla, una specie di intimità appunto, qualcosa di inviolabile. Il loro rapporto non conosceva confini o distanze, tanto che ci fu sempre il modo di mantenersi in contatto e non perdersi nonostante il passato tormentato di Luke ed il suo continuo trasferirsi di famiglia in famiglia. Talvolta capitava che addirittura si trasferisse in un altro Stato. Si divertivano a dire in giro che erano migliori amici e, in effetti, lo erano davvero. L'uno ci sarebbe sempre stato per l'altra e viceversa. Lo sappiamo tutti che questa cosa cambierà nel momento in cui riallacceranno i rapporti. Sinceramente, stavo tentando di immaginare come potrebbe essere Nina o a chi potrebbe assomigliare, ma per il momento non mi viene in mente propriamente nessuno in particolare. I jeans strappati, gli abiti scuri e i piercing non erano altro che una sorta di corazza che lui stesso si era creato. Si sentiva, in qualche modo, protetto all'interno del piccolo mondo in cui era lui a dettare le regole, in cui era lui a decidere la persona che sarebbe stato. A certe cose non resisto, giuro. Sembra l'incarnazione del ragazzo perfetto che tutte vorrebbero. Perché quelli davvero così non esistono o si chiamano Luke Hemmings e fanno parte di una band famosa? Che brutta vita che sono costretta a vivere. Martina, procurami in Luke Hemmings, adesso! “Dove andiamo adesso?”, chiese Nina una volta allacciata la cintura. “A casa mia”, disse Luke. Amico, posso gentilmente venire anche io? O faccio prima ad andare a sedermi su una panchina stanotte, aspettando che arrivi Luke? Probabilmente morirei di freddo - e paura - quindi mi sa che sto a casa mia e immagino solamente una possibile scena. Di nuovo: che brutta vita sono costretta a vivere. Bene, spero tu sia soddisfatta di questa recensione, mi precipito immediatamente al prossimo capitolo. Baci, Fede :) |
Rendiamoci conto che è mezzanotte e mezza e io mi sono decisa solo adesso a recensire il capitolo. |
Ciao chiquita. Finalmente sono riuscita a trovare una connessione per poter leggere, anzi rileggere questo capitolo. Tra l'altro, ti dico subito che letto così fa quasi un altro effetto e aggiungerei, ti ringrazio anche per avermi fatto leggere i primi capitoli. Sinceramente sono curiosa. Anche se so già cosa cosa succederà nei prossimi, sono ancora più curiosa. Anche perché mi piace un sacco come scrivi e quasi mi pento di non aver mai letto qualche cosa di tuo, ma direi che questo è il momento adatto per farlo. Non so se amo più il fatto che sia una storia su Luke - che tra l'altro ho imparato a conoscere da poco - o che la protagonista si chiami Nina. Non appena l'ho letto ho pensato subito alla canzone di Ed, che amo alla follia, e forse è stato proprio questo a intrigarmi tanto. Davvero, non vedo l'ora di continuare a leggere e spero tu non ti possa stufare tanto facilmente perché secondo me verrà fuori qualcosa di molto carino. Non abituarti a queste recensioni tranquille perché già la prossima sarà diversa, ti avviso :) I loro volti le tornavano alla memoria come fotografie, non come persone – fotografie di ricordi felici, dei suoi primi compleanni, delle vacanze al mare, fotografie di quando ancora sembrava andare tutto bene. Ricordi lontani, ricordi che facevano solo male, ricordi che le lasciarono un vuoto dentro che era conscia non avrebbe riempito con nient'altro, se non con la certezza di avere accanto i propri genitori, insieme, come un tempo. Questo pezzetto mi ha colpito molto. Sarà che ho un debole per queste storie così strappalacrime, sarà che mi piace leggere quando le persone sono tristi - se sono scritte bene poi ancora meglio - ma davvero, questo pezzetto è davvero bello e triste allo stesso tempo. Prese il telefono dalla borsa e sul display lesse che c'erano cinque chiamate perse della madre ed altrettante da parte del padre. Fece finta di niente e sbloccò il telefono. Sapeva chi chiamare, sapeva da chi andare. Nonostante sia triste mi piace il fatto che abbia qualcuno a cui rivolgersi in momenti come questo. Davvero Marti, continua a postare perché mi prenderà un sacco e non vedo l'ora di rileggere il prossimo. Ah, quasi dimenticavo: avevi detto di una sorpresa... Mi sa che non ho colto qualcosa, ma aspetto pazientemente. Detto questo, ti mando un bacio e di nuovo, complimenti. A presto, Fede. |
scrivi molto bene, sono colpita. mi piace come descrivi le emozioni di nina e non vedo l'ora che pubblichi il prossimo capitolo! sono molto curiosa. |
Il tuo modo di scrivere mi piace davvero e sono impaziente di sapere il modo in cui deciderai di sviluppare questa storia. |