Recensioni per
Broken Child
di Evillinnie
Oddio, forse un senso ce l'ho trovato in Polpetta. Cioè, non è proprio un senso, ma un'interpretazione che mi è venuta da Ino che piange e poi esce di scena. Insomma, i personaggi crescono: crescono e intraprendono nuove strade, uscendo dalla cornice dell'infanzia. Ino abbandona il suo amore per Sasuke, smette di recitare la parte della bambina che piange perché Sakura le rompe le collane (sogni? speranze? desideri?) per farci le ciotole da donare a Sasuke e cresce. Sasuke abbandona Konoha, abbandonando la sua parte di "bambino che si allena" e lascia tutto. Non ascolta Sakura, non accetta i suoi doni, ma se ne va, lasciandole solo un breve ed egoistico grazie. E poi c'è Sakura. Sakura che non capisce che quell' Arigatou è più significativo di tutte le sue ciotole, di tutti i suoi impasti rossi e bianchi. Sakura che decide di restare nella cornice, continuando ad inseguire il suo amore infantile che è andato avanti e che NON può essere rosso, come le altre ciotole. Perché il rosso significa: crescere, diventare adulti, maturare. E Sakura non vuole. Vuole restare bianca, vuole restare bambina e continuare a giocare alla famiglia con Sasuke. Si può quasi usare l'interpretazione dei fiori per dare un senso a quei due colori: la rosa bianca è l'amore tenero, puro. In un certo senso, infantile. La rosa rossa, invece, è l'amore passionale, carnale. Un amore adulto che Sakura non vuole (o non può) vivere, perché ha deciso di restare bambina. Così facendo, riporta Sasuke nella cornice, non lasciandolo mai andare del tutto, impedendo anche a lui la sua crescita e costringendolo a restare bambino. Così continueranno a giocare, Sasuke al Vendicatore e Sakura alla bambina. Perchè non crescono. Giocano soltanto a diventare grandi. Ok, è un senso contorto, ma penso sia comunque un senso. Piccola sono orgogliosa di te. Polpetta è davvero speciale. Straziante al punto giusto e poi, lo sai, Sakura pazza io l'adoro. |
La prima sensazione che mi dà questa shot? Finzione. Certo, sarà la frase della Nana Osaki - una delle mie preferite tra l'altro -, ma la sensazione di ritrovarsi in un circolo è preponderante. Però, non so spiegarmi, non è come se ogni personaggio ripetesse la propria battuta all'infinito, piuttosto come se si riavvolgesse il nastro per ridare sempre le stesse scene. Sakura è quasi maniacale. Non vuole crescere, non vuole capire. L'ossessione per il bianco, come per la purezza di questo colore, è forte, ma fasulla come tutto ciò che la circonda. Il suo ruolo, autoimposto, è anche l'unica veste con cui può e vuole mostrarsi, all'infinito. Sasuke è realistico, potrebbe vedere il mondo di Sakura come un bel gioco, sereno, falso, sempre uguale a se stesso. E lo odia, perché capisce che non esiste la perfezione. Peccato che lui stesso non sappia di stare recitando un altro ruolo, solo una altra scena, alla quale crede ciecamente, ma che non è meno finta della realtà che circonda Sakura. Senza che se e renda conto, entrambi giocano la stessa partita. Per ora non mi viene che questo. Ovviamente non ho detto nulla di nuovo, ma sai come sono. XD Bel lavoro, comunque. Forse sì, ci vorrebbe qualche altra limatura. (L) |
Letta. Riletta. Ho sbattuto le palpebre più e più volte senza trovare nulla da dire. perché forse non ha un senso o forse si. Ma se anche non ce l'ha non ne ha bisogno. Sta in piedi da sola, ed è cos' dolce, così triste e così ... aw. Davvero, non so che dire, se non che l'adoro (e finisce dritta dritta tra i preferiti, of Course!) e che... torno a rileggerla, va. Magari al decimo sbattere di ciglia mi viene l'illuminazione. u_ù |
Allora... |
Leggo. Rileggo. Batto le palpebre.
Giuro, sono a bocca aperta. E' la cosa più tenera, straziante e crudele che abbia mai letto. |