Recensioni per
A Million Miles Away
di Fannie Fiffi

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/02/16, ore 13:42

Solo due recensioni? Che assurdità. E' coś ingiusto che una storia composta bene, sia stilisticamente, sia a livello di contenuti, sia quantitativamente meno apprezzata di tante altre fanfiction realizzate con i piedi. Comunque, dalla tua recensione avevo notato che sei una persona che scrive molto bene, quindi ho deciso di venire a dare un'occhiata (nonostante le divergenze OTP-iane XD) e non mi pento affatto. Bellissimo capitolo introspettivo su Raven, un personaggio a mio parere costruito benissimo e con un background estremamente complesso. Ho amato la loro storia, il suo acquisire pian piano consapevolezza e la sua decisione, presa onorando la "promessa" che scaturisce da un amore genuino, di lasciarlo libero. Eccezionale.
Che peccato che in questa stagione la stiano continuamente bistrattando..
(Recensione modificata il 25/02/2016 - 01:47 pm)

Recensore Master
25/07/14, ore 14:47

Quinta classificata al contest “Zapping addict”: A Million Miles Away di Fannie Fiffi
 
Grammatica e sintassi: 7,2/10.
“Ti viene estremamente facile pensare che sia tu, quella che lui cerca in mezzo alle altre persone.”
Qui c’è una virgola di troppo. Sistemando la frase in ordine, “quella” è il soggetto e quindi hai messo la virgola tra il soggetto e il predicato. (–0,1)
Anche se tu sei lì accanto a lui e gli basterebbe semplicemente voltarsi verso di te per capire che, come sempre è stato e sempre sarà, il tuo posto è proprio accanto a lui e non c’è…”
Questa invece è una ripetizione. Sebbene le due espressioni siano abbastanza lontane, sono sempre nello stesso periodo e devo dire che saltano piuttosto all’occhio. Potresti sostituire il primo “a lui” con un “anche se tu sei li al suo fianco”, ad esempio. (–0,3)
“…in basso, perché se le dicessi ad alta voce, poi tutto sarebbe reale.”
Essendo che hai deciso di chiudere l’inciso (dopo “voce”), dovresti anche aprirlo. (–0,1)
“…non esiste un mondo nello Spazio o sulla Terra in cui lui non ti vuole.”
Il verbo più adatto, qui, sarebbe quello coniugato al congiuntivo presente (“voglia”). (–0,3)
“…che brama la suaapprovazione.”
Ti sei persa uno spazio. (–0,2)
“…anche se ti ritrovi a pensare che era più vicino quando era imprigionato…”
Di nuovo, il verbo più adatto sarebbe un congiuntivo: “fosse”. (–0,3)
“Tutto crolla quando lo vedi esitare; interminabili secondi passano prima che lui dica che lo farà, piazzerà la bomba su quel dannato ponte.”
La prima cosa che ti faccio notare è che, al posto del punto e virgola, sarebbero più adatti i due punti, poiché vai a spiegare in che modo Finn abbia esitato. (–0,1)
In secondo luogo, hai dimenticato un “che”. Se, invece, volevi scriverlo così, è da modificare un po’ tutto il periodo. Invece del punto e virgola, dove ti ho segnalato prima, potresti mettere un punto, e mettere i due punti dopo “farà”, al posto del “che” (se invece lasci il “che”, però, non togliere la virgola). (–0,3)
“Forse è quello, il punto di arrivo?”
Questo è lo stesso ragionamento del primo punto che ti ho segnalato là in alto. La virgola, ordinando la frase, è tra il soggetto e il predicato. (–0,1)
“…e, per quanto ne sapevano, di morire.”
Essendo che la storia è scritta alla seconda persona, questo verbo dovrebbe essere “sapevate”. (–0,3)
Ed è in quel momento che capisci.”
Dunque, siccome ti riferisci alla frase sopra, che hai scritto al passato prossimo, anche questa dovrebbe essere scritta con quel tempo verbale: “Ed è stato in quel momento che hai capito.” (–0,6)
“All’inizio potevi sopportarlo, potevi ingannarti e ripeterti fermamente che l’avreste superato, che in fondo non sapevate neppure come esistere, divisi, ma ora senti di non poter nemmeno più lottare.”
La virgola dopo “esistere” è di troppo, perché separa il predicato da un complemento che si riferisce al su soggetto. (–0,1)
 
Stile e originalità: 9/10.
L’unica cosa che ha un po’ influenzato lo stile è stata l’incertezza nei tempi verbali (non è che gli errori siano tanti, perché dipende anche dalla lunghezza del testo e in molti mi hanno consegnato drabble o flashfic), ma per il resto mi è davvero piaciuto il tuo modo di esporre la questione.
Prima di tutto, l’uso della seconda persona è stato particolarmente adatto. Si vedono spesso storie in cui ci azzecca poco, perché magari sono dinamiche o in generale inseriscono elementi di introspezione che la seconda persona non permetterebbe. Invece tu ti sei calata perfettamente nel punto di vista di Raven e quindi, molto probabilmente, non avresti potuto sfruttare uno stile narrativo migliore.
Inoltre, c’è questa sequenza ripetitiva di “all’inizio”, che fa poi contrasto con l’altra parte della storia, quella dell’“adesso”. Crea una certa aspettativa, tiene il lettore sospeso e incollato allo schermo, perché fa chiedere: “All’inizio era così, e adesso?”
Anche dal punto di vista dell’originalità questa cosa ha giovato molto, perché noi sappiamo bene cosa sia successo tra Raven e Finn – e abbiamo visto accadere puntata per puntata quanto hai raccontato, abbiamo visto la complicità con Clarke prima che arrivasse Raven e l’abbiamo vista quando ancora non c’era nessuno a dire a Clarke quanto tutto fosse “sbagliato” –, ma in un certo modo sei riuscita a renderlo ancora un mistero, perché hai dato ai suoi pensieri una sfumatura diversa, molto profonda e anche un po’ imprevedibile.
Questo è ciò che dico sempre riguardo all’originalità: la cosa importante non è raccontare vicende nuove, è abbastanza che quelle già viste assumano una sfumatura propria, in grado di mettere il lettore nella posizione di chi scrive, in grado di dare un’interpretazione propria e particolare. Di sicuro, su questa cosa non sei stata seconda a nessuno.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10.
Raven ha una grande forza e una grande determinazione, che tu hai raccontato benissimo sia “all’inizio”, quando finge con ostinazione di non vedere il grande legame tra il suo ragazzo e la Principessa, sia “poi”, quando accetta inevitabilmente di non essere più la donna del suo uomo (scusami il gioco di parole).
Però ha anche una grande debolezza, che è quella di non saper essere forte senza Finn, che l’ha sempre sostenuta in tutto. Per le piccole cose può sembrare che sia comunque una molto sicura di sé, ma le grandi decisioni della sua vita sono sempre state prese con la presenza rassicurante del suo ragazzo (come hai detto tu, del primo uomo che abbia avuto il suo cuore e il suo corpo).
Sei stata molto brava ad amalgamare il tutto, perché Raven è un personaggio complesso e va esplorata in ogni sua sfaccettatura. Trovo che tu le abbia sfiorate tutte e non era un compito facile. Per cui, complimenti.
 
Gradimento personale: 5/5.
Non mi sembra vero, in questo contest, di aver dato più di un punteggio massimo nel parametro del gradimento personale. Di solito sono molto stitica con i voti, come potrai facilmente immaginare.
Però la tua storia ha meritato il massimo in questo punteggio proprio perché è completamente introspettiva – lo sai che amo alla follia le paginate in cui non si fa altro che ripercorrere i propri fallimenti, le proprie delusioni, e analizzare la situazione. Se fosse per me, passerei ore a non leggere null’altro se non questo.
E ti sei davvero meritata il punteggio massimo perché hai saputo cogliere in pieno i miei gusti, perché Finn mi piace con Clarke, ma Raven è un personaggio bellissimo, da amare e odiare, ma sicuramente da comprendere. Raven non è solo il meccanico più giovane degli ultimi cinquant’anni, ha bisogno di essere amata e protetta e le tue parole me lo hanno detto esattamente come vorrei che se lo dicesse lei stessa allo specchio. Bravissima.
 
Totale: 31,2/35

Recensore Veterano
18/07/14, ore 15:12

Bellissima. Ogni cosa nuova che scrivi supera la precedente, Fannie. Sei riuscita esattamente ad estrapolare il carattere di Raven, i suoi pensieri, la situazione in cui si trova. 
Quando l'ho letto ho pensato "incredibile, è proprio lei!".
All'inizio ci riesci, mandi giù l'amaro boccone e fai finta di sentirlo ancora tuo, anche se ti ritrovi a pensare che era più vicino quando era imprigionato ed erano passati mesi senza vederlo, toccarlo, baciarlo, ed era lì, lontano da te.
Perché ora è qui, ma non c'è davvero.
Ti sorprendi delle tue capacità di sopportazione quando entri nella sua tenda e ti accorgi che c'era già lei, ma fingi comunque di non vedere le loro espressioni e i loro volti, di non sentire l'intimità che li avvolge, una bolla da cui tu, paradossalmente, rimani chiusa fuori.

Qui, qui mi sono commossa. Un pezzo molto bello e che racconta proprio quello che è successo tra lei e Finn.
Anche la parte in cui racconta l'esitazione di Finn verso di lei, ma non verso Clarke, fa una fotografia esatta sul momento in cui lei glielo dice nella puntata. 
Complimenti! :)
Alla prossima!
Erule