Di mio gradimento?? Io questa storia la manderei a Oda! Sono rimasta incollata rigo dopo rigo, pigiando piano sulla freccina dello schermo per non andare in basso troppo in fretta e spoilerarmi l'identità del prigioniero!
Complimenti e complimenti, e mi sembra ancora poco! Complimenti per l'alone di mistero che mi ha lasciato col fiato sospeso riga dopo riga, bevendomi pian piano tutta la storia, meravigliosa, di grande effetto, fantastica.
Inizialmente non avevo capito che fosse Rufy, anzi gli occhi verdi che ricordavano il Vice mi avevano mandato fuori strada cercando un Vice dagli occhi verdi... e poi tornando su (perché nel frattempo non sono riuscita a non andare avanti) ho notato che non era il riferimento non era agli occhi del Vice, ma solo al verde... e allora ho cominciato a realizzare e ad innamorarmi di questa One Shot. Quello che mi frenava dal gridare: "Ma questo è Rufy!!!" è il suo carattere ormai completamente diverso, ma su questo non posso recriminare nulla; sono passati duecento anni, lui non è più il ragazzino del canon, e il suo comportamento, simile a tratti a quello di Roger (pensavo si trattasse di lui), è ben giustificato. Oltre a ciò, le sue parole e i suoi modi di fare mettono seriamente i brividi! Bellissima regia per questo incontro!
Anche il fatto che non sempre si veda, e che sia all'inizio sia nel finale egli mantenga un carattere evanescente, contribuisce a creare l'alone di mistero, cosa che ovviamente è incrementata dal fatto che ha l'aspetto di un trentenne pur essendo stato protagonista di eventi molto remoti. E la Marina, che lo tiene lì? Qual è l'ultimo mistero di Monkey D. Rufy?
Bello il nuovo personaggio, così puro e così plagiato dalla Marina. La fiducia cieca negli ideali, la rapida carriera, la curiosità che l'ha spinto fino ad un grado così alto per l'età e che continua a spingerlo nello stretto corridoio. Complimenti, molto sentito, molto credibile e molto bello il suo sentimento controverso su quello che sia giusto fare, strattonato dall'istinto e dalla razionalità che lo ha sempre contraddistinto. La frase finale è degna di un uomo della D., e sono contenta che questo fantasma (?) del passato abbia fatto breccia nell'irreprensibilità del Commodoro.
Inoltre, cosa non da poco, il registro è sempre ben tenuto, la punteggiatura ottima, la grammatica sempre rispettata e l'ortografia perfetta (a parte un "infondo" che però credo sia un errore di battitura) e la trama è davvero originale, cosa che ultimamente pare esser diventata una bestia rara.
Complimenti meritatissimi per questa One-Shot dunque!
A presto,
Yellow Canadair |