La fanfiction inizia subito nel bel mezzo della storia. Marian è tornata da Robin e Regina scappa alla vista dei due. Tre quarti di storia viene raccontata dal punto di vista di Regina, e non si percepisce mai perfettamente il pensiero di Robin.
Uno dei punti fondamentali è la perdita dei poteri. Perdendo Robin, l’amore della sua vita, perde tutto, perfino se stessa. Lo si capisce bene nella scena in cui è al culmine della disperazione e non riesce a fare nulla. Non ha il controllo su nulla.
Subito nella prima parte, il primo sogno. Seguono tre sogni, tutti con la stessa costante, ovvero Marian che tenta di uccidere Regina. La particolarità di questi incubi è che non si capisce proprio bene quando iniziano e nemmeno quando finiscono. Ti lasciano un po’ spaesato, come se ti fossi appena risvegliato anche tu. Fondamentale il modo il cui Marian tenta di ucciderla. Ciò che nella realtà è un punto di forza per Robin e Regina, viene da lei usato contro di loro. Vedi l’arco, o il cuore strappato dal petto e poi sbriciolato. Nell’ultimo sogno è tutto ribaltato. Sono nel castello di Regina e lei è prigioniera, mentre Marian ha il potere. E i suoi vestiti. E ha preso il suo posto, come teme Regina. Teme che prenda il suo posto come madre e come moglie. Oltre ai sogni sono importanti anche i flashback. Rendono dinamico il tutto.
Il personaggio di Regina si va formando via via che la storia continua, mostrando a ogni passo sempre un nuovo lato di lei. C’è Regina col cuore spezzato, Regina debole e indifesa (tanto che si deve difendere dalla sua stessa casa), Regina debole e difesa. Difesa dai bambini, entrami suoi figli, anche se in modo diverso. Paradossalmente i bambini, quelli che dovrebbero essere protetti da tutto, sono coloro che proteggono Regina. Non fisicamente ma dall’oscurità che lei teme tanto. Come Henry che gioca a fare il principe del castello, o Roland che invece si finge fuorilegge come suo padre e che al tracollo di Regina lui è pronto a sorreggerla come se fosse dieci volte più forte di lei, come se fosse lui l’adulto e lei la bambina. Questo porta a un altro lato di Regina. Il suo essere bambina e indifesa, perché anche lei non può essere sempre forte. Un altro lato importante è quello che viene fuori a contatto con Mary Margaret. Mary Margaret è la luce, la bontà. E lo si vede bene nella scena fra le due. Regina torna un pochino a respirare e così il lettore. C’è una forte connessione fra loro. Lo si capisce dal fatto che Mary Margaret capisce senza neanche bisogno di una parola, ciò che era successo a Regina e promette di non dirlo a nessuno come a voler rimediare agli errori passati. Mary Margaret è una delle poche persone che vuole darle una possibilità, una delle poche che vede il buono in regina e tenta di tutto per salvarla. Sta attenta a ogni passo che fa, sta attenta a non toccarla troppo forte perché sa che potrebbe crollare. La perdita del bambino non è poi così rilevante ai fini della storia, è solo l’ennesima prova che Regina sta perdendo il controllo. Ma un altro importante lato di Regina è quello che percepiamo dal punto di vista di Robin. Per lui Regina è la luce. Ciò che è per lei Mary Margaret. Robin vede il buono di Regina. Non vede la Regina cattiva. Vede Regina la sua compagna, e potenziale madre di suo figlio.
Il rapporto tra Robin e Regina e ben descritto. Anche se paradossalmente non si incontrano mai. Si è costruita un’intera storia basandosi su nulla di concreto. E funziona. E’ un rapporto particolare. Come la scena di sesso. Anche a tratti troppo intima e quasi ti sembra di violare qualcosa, è interessante come si muovano entrambi inizialmente come per farsi del male l’un l’altro. Anche se poi sfocia il tutto inevitabilmente nella dolcezza più assoluta. E anche se il finale non è esplicito, si capisce che son pronti a darsi un’opportunità. Perché era destino e non poteva essere altrimenti. Il personaggio di Robin non è mai ben delineato ma importante è la sua scissione tra quello che è giusto (stare con Marian) e quello che vuole. Ma non è mai descritto come il cattivo che ha lasciato Regina appena tornato il suo “vero amore”. Lo si capisce che è mosso da qualcosa di più. Qualcosa che lo obbliga in un certo senso a voler dare un’opportunità alla sua famiglia, anche se ormai la sua famiglia è un’altra.
Ciò che colpisce di più è che ci sono intere pagine in cui non succede nulla, niente di concreto, ma fila tutto veloce. Le descrizioni sono importanti. Come la descrizione dei vestiti di regina, e il contrasto dei colori. In delle scene cosi semplici però vengono dette mille cose. E’ tutto pensiero del personaggio. Un'altra cosa che favorisce la lettura sono le ripetizioni. La ripresa di parti di frasi che rendono dinamica la lettura. Qui c’è lo zampino di Alessandro Baricco. Come per il mare. La storia inizia e finisce col Mare.
Molti sono i momenti di suspense. Prendiamo “Lei era la prima”. Chi non impazzirebbe a leggere una cosa del genere? E poi fortunatamente viene ripreso e spiegato alla fine. Regina è la sua prima chance. Non Marian ma Regina. La prima. Mentre lei ha sempre sofferto per essere la seconda per tutto e tutti.
Il titolo è Castle Walls. Sono molti i significati. Il primo ovviamente è il castello di Regina nella foresta incantata. Il castello in cui è la Regina cattiva, o così è considerata. Poi il castello di legno di Henry, e quindi le mura che lui innalza per proteggerla. Sono poi le mura che alza Regina nei confronti della gente, ma anche il muro innalzato dalle persone nei suoi confronti. Senza neanche guardare oltre. Il castello è simbolo di forza e di indistruttibilità. A parte quello di Henry, un castello di legno può crollare in qualsiasi momento e così la stessa Regina. Oltre alla forza rappresenta la sua fortezza della solitudine. Un altro esempio è la sua perdita di poteri. E’ come se innalzasse delle mura tra lei e il suo vero io. Dato che è importante il mare e la spiaggia, si può pensare ad un castello di sabbia. Di quelli che costruiscono i bambini. Come già detto, la figura del bambino è fondamentale. |