Sesta classificata al 10 songs contest reprise indetto da Fradra sul forum di EFP
Grammatica e sintassi: vi sono alcuni refusi che vado subito a segnalarti.
Vi sono continui passaggi dal presente all’imperfetto che vanno assolutamente corretti, non li segnalo tutti perché dovrei riscrivere l’intera storia, però potremmo parlarne e all’occorrenza potrei indicarti de hai sbagliato.
“nel buoi del suo ufficio” era ovviamente “buio”.
“era entrato in sintonia con logica” manca un “la”.
“al’infelicità” era “all’”.
“bullish” è “bullshit”.
“I tired John” la forma corretta è “I am tired, John”.
“che provenivano da un’altra aria” è “area”.
Lessico: il registro lessicale è piuttosto basilare, ma con alcuni termini che spiccano per elevazione, il tutto è abbastanza omogeneo e rende l lettura gradevole.
Ho un solo appunto da farti “di una tazza che poggiava sul tavolo” la tazza non può poggiare da sé, è più corretto dire “veniva poggiata”.
Stile: hai uno stile molto lineare e scorrevole, con alcune metafore interessanti, ma è ben lungi dall’essere brillante.
La pecca che più mi salata all’occhio è usta scelta di inserire le frasi in inglese, poco convenzionale e anche poco pratica, primo perché non tutti comprendo la lingua, secondo perché s sta scrivendo in italiano e sarebbe bene mantenerlo, terzo perché alcuni significati sono stati un po’ travisati.
Altra cosa che non mi ha convinto sono i dialoghi, li ho trovati un po’ forzati e non molto scorrevoli.
Trama: la storia si apre con un incipit molto didascalico e prosegue su questa linea, si è ben distanti dallo “show don’t tell”, racconti tutto e non mostri nulla, tanto che la storia ha quasi l’aria del riassunto.
Nel corso della trama è davvero complesso comprendere quale sia l’evento scatenante e le spiegazioni, seppur lunghe, non chiariscono, anzi confondono ancora di più.
Vi è un tentativo di dare un’impronta corale alla storia, ma senza risultati apprezzabili e si arriva poi ad un finale che pare tronco, non è chiaro e non dà una conclusione al “caso”.
Un ultimo piccolo appunto, “sarebbero scappati nel New Messico” questa frase mi ha fatta un po’ sorridere, il New Mexico è uno degli Stati Uniti, non sarebbero al sicuro proprio da nulla.
Caratterizzazione dei personaggi: hai dato una rappresentazione forse un po’ troppo romantica dei protagonisti, soprattutto di John, che è completamente scevro della sua consueta forza e del suo essere burbero.
Anche Rudy è stato privato della sua allure inglese, e lo si nota soprattutto nel registro linguistico completamente privo i sofismi.
Più apprezzabili invece la Maldonado e Valerie, decisamente più aderenti ai loro personaggi.
Utilizzo della canzone: pur avendo inserito molti versi all’interno della storia non hai centrato appieno il tema della canzone, trattandone solo una piccola parte. Il verso centrale, che hai tenuto come conclusione, avrebbe potuto avere molto più spessore, ma è rimasto pressoché intrattato.
Originalità: molto bella l’idea di un indagine interna, fiaccata però da uno sviluppo non proprio cristallino e da una gestione della trama che non ha portato risalto all’idea.
Opinione personale: ho apprezzato molto l’idea iniziale di questa storia, ma lo sviluppo frettoloso e quasi riassuntivo mi hanno impedito di farmela piacere, avevi grandi potenzialità di trama unite d uno stile piuttosto gradevole, ma il risultato, almeno per me, non raggiunge le aspettative.
Quotes: “Molti erano i pensieri, tutti guidati da un filo logico invisibile ed elettronico, che stavano passando nelle retrovie della mente di Dorian”
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