Recensioni per
Corpi
di Mile

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/02/09, ore 13:06
Cap. 1:

Potrei facilmente dilungarmi nel descrivere le sensazioni, più o meno forti, che provo leggendo questo testo, ma ho idea che non te ne freghi molto, in realtà... Forse ti interessa più un parere sul testo stesso. Non so se sono in grado di darne uno, perché è troppo inusuale per essere classificato. Mi verrebbe da dire, dal momento che non rispecchia i classici canoni dei testi scritti, che non è un vero e proprio testo; ma appartengo a quella categoria di aspiranti autori che preferisce non porre dei limiti e delle etichette, non basarsi sui preconcetti secondo cui un testo dovrebbe essere. Se vogliamo considerare lo scrivere un'arte, allora non ci sono schemi, non ci sono regole che tengano: tutto può esserlo, e tutto non può. "Arte" è tutto e niente. Quindi questo tuo pezzo, che non saprei definire né prosa, né poesia, né altro... Be', potrei anche definirlo "schizzo", che è il termine con cui chiamo le "fantasie del momento" che mi escono fuori ogni tanto. Ma anche lì, la definizione farebbe riferimento a qualcosa di mio, e questo è tuo, quindi non va bene.
Morale della favola... niente definizioni. Non so come chiamare questo tuo pezzo, e non ti sto dicendo le emozioni che mi ha trasmesso. Ma allora, cosa ti sto dicendo?
...E' intenso.
Be', questo per me è l'aggettivo più importante che si possa attribuire a un pensiero, uno scritto, un qualunque cosa. Per me non è così fondamentale che un pensiero (un testo, uno schizzo, whatever) sia bello, brutto, doloroso, allegro... Non ha importanza. Conta che sia INTENSO, che scateni dentro qualcosa.
"Corpi" è... sono tante frasi corte, spezzettate: sembra di sentirti singhiozzare. Sembra un'arteria aperta che sputa fuori zampilli di sangue a fiotti, un colpo, un colpo, tum, tum... Un ritmo serrato, rumoroso, fastidioso, impossibile da ignorare.
Non sto neanche a rileggere quello che ho scritto: mi sembrerebbe uno sproloquio insensato e mi verrebbe la tentazione di cancellarlo tutto, per lo meno per rispettare un senso di decoro. Invece lascio queste parole così: zampillanti come sangue rigettato da un'arteria squartata.
Forse alla fine, involontariamente, ho finito per dirti anche le emozioni che mi ha scatenato. Amen. Meglio così, che sia uscito senza il mio controllo.

Sto pensando che... questa non è una recensione vera. Si può far di meglio.
Contrordine. Sto pensando che... il tuo non è un ordinario "testo", la mia non è un'ordinaria "recensione": 'mbè? E' davvero così importante? Spero tu possa apprezzarne l'intento in ogni caso.
Del resto... perché distinguere il senso dal nonsenso?

Recensore Master
25/09/08, ore 14:38
Cap. 1:

Un.Altro.Colpo.Secco. Un quadro d'altri tempi, con colori opachi, sfumati, dai contorni poco nitidi, in cui non ci sono colori naturali, ma quelli del sangue, della paura, dell'orrore, del disastro, della stupidità. Tu? La seconda persona che elevo a "scrittrice preferita" in questo sito.

Recensore Master
11/09/08, ore 14:46
Cap. 1:

Non so come commentare una storia così veritiera e altrettanto spiazzante. Non so cosa dire oltre: Brava, complimenti. Ma è troppo banale, troppo scontato. Vorrei dire di più, davvero. Vorrei, ma non ci riesco, sono senza parole.

Nuovo recensore
10/09/08, ore 17:37
Cap. 1:

Davvero bella, mi ha commossa. La 2° e l'ultima strofa sono le mie preferite, le trovo un ritratto psicologico molto attento.