Recensioni per
Il Crocevia - The Librarian
di L_aura_grey

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/10/14, ore 13:01

Eccomi, così in ritardo che per poco scopro il viaggio per andare indietro nel tempo, ma ci sono.
Dunque, ho letto questa tua storia ai tempi dell'altro contest, e già da allora ne fui molto colpita.
Trovo che tu abbia davvero una fantasia molto ricca. Sono solita, quando leggo, informarmi sull'età di chi scrive sia nella buona che nella cattiva sorte. Nel senso, se trovo una storia particolarmente pessima, ma è scritta da una dodicenne, non ci vado giù, poi così dura. Ma, tranquillizzati, questo di certo non è il tuo caso. Come ho spiegato a Lara, quando le ho chiesto la tua età (e, lo ammetto, anche per non passare da "maniaco" XD), sono molto molto sorpresa che una ragazza tanto giovane sia riuscita a scrivere una storia come questa. Se ci si guarda attorno, soprattutto nei lidi di EFP, la qualità non è quasi mai una garanzia. Se poi si guarda alle generazioni più giovani, bhe, c'è da mettersi le mani fra i capelli e piangere.
Non sono troppo più vecchia di te, eh, (ho 25 anni, anche se parlo come una novantenne XD), tuttavia posso affermare con certezza che a diciotto decisamente non scrivevo al tuo livello, e questo mi fa sorridere e ben sperare per te.

E' una storia matura, la tua, e di questo ti devo fare sinceramente i complimenti. Ho adorato il modo in cui hai tratteggiato ogni dettaglio, a cominciare dal fatto che Kairos, e forse l'intero archivio (o crocevia), non hanno un aspetto definito, ma variabile a seconda dell'osservatore. Quasi quantistico, in un certo qual modo, per quanto sia convinta che tu abbia usato questo ramo della fisica in modo piuttosto inconsapevole, ed è un altro merito, quanto meno a mio avviso.
Affascinante anche il concetto che questo luogo sia fatto di tempo, ma sia, proprio per questo, fuori dal tempo stesso.
Trovo inoltre molto realistico il percorso del tuo protagonista e la progressiva cessazione della sua umanità, o forse mortalità, in favore di qualcosa di più trascendente e intangibile. Molto bello il passaggio in cui descrivi come il bibliotecario, da principio, si concentri solo sul passato, anche il più remoto. Questo, come detto: perché è umano, e neanche particolarmente impavido, quindi il futuro gli fa, giustamente, paura. Sia perché teme di non saperlo comprendere, sia perché potrebbe vedere qualcosa che non vorrebbe. Ma lentamente (per quanto sia improprio dirlo, in un luogo senza tempo) muta, diventa egli stesso un'appendice fondamentale dell'archivio, se non addirittura l'archivio stesso. Fondamentale, in questo percorso (e formativo per chi legge) è l'incontro con l'essenza della Paura, perché solo accettando di avere paura, in senso più o meno lato, si può arrivare a progredire, e forse persino a comprendere che il singolo, in questa particolare accezione, non è poi tanto diverso dalla radice unificata delle masse. Solo a quel punto, infatti, il tuo bibliotecario si affaccia verso il futuro, generale e proprio, e riesce davvero a sfondare ogni barriera percettiva.

E' una storia pregna di filantropia la tua, dove vive e vige la speranza che l'umanità, un giorno, riesca a raggiungere un livello totale di conoscenza e di autoconsapevolezza. Benché io abbia pensieri ben più foschi e, di certo, meno speranzosi, non posso fare a meno di ammirare questa tua piccola storia. Prima ancora di emozionare, comunque, dovresti essere felice di aver mostrato ed insegnato qualcosa con questo lavoro.
C'è chi sostiene, infatti, che una storia debba contenere un messaggio importante per esser scritta. Sono d'accordo e non d'accordo con tale tesi (e non mi dilungherò in merito), ma, al di là di tutto, la tua ce l'ha ed è un gioiello.

Puoi fare altre cose. Ti invito a non fermarti qui e a proseguire con la scrittura, perché, davvero, ne hai le capacità.

So che forse ti aspettavi un commento diverso, più tecnico, da me, ma non è nella mia natura essere troppo prevedibile. Spero, comunque, che queste mie parole ti abbiano fatto piacere.

Se vuoi proprio un appunto sulla forma: la tua prosa può e deve essere migliorata, ma il mio vero problema è stato l'odio assoluto per il font, perché mi si accavallavano le righe, ma questo è un problema mio. Come Lara, benché in modo diverso, anche tu hai il problema di costruire periodi troppo lunghi, ricchi di subordinate. Quindi, come ho detto a lei: NON ti pagano a virgola, usa i punti! XD
C'è, inoltre, qualche svistina qua e là, non sono stata a segnarle, quel che ricordo: "liberavano" al posto di libravano, "sé stesso" al posto di "se stesso" (regola il sé non necessita di accento se seguito da stesso/medesimo); qualche apostrofo mancato, e qualche concordanza.

Alla fin fine, non è poi molto, e, con questi contenuti, direi che qualche scivolone prettamente formale non compromette assolutamente il risultato finale.

Magari rileggila, tra qualche tempo, e, se ti andrà, aggiustala, vale la pena di un altro piccolo sforzo.
Ancora complimenti,
un bacione,
Ros.

P.S.: il nome non mi piaceva, ma quando ho letto la spiegazione, ho cambiato idea. E' un po' retorico, forse, ma sicuramente apprezzabile ;)!

Recensore Veterano
12/08/14, ore 17:45

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Una storia originale, soprendente e onirica. Il viaggio del tempo trattato in una maniera unica che, almeno io, non ho mai visto prima.
Un viaggio che inizia con la fine, scoperte progressive che portano il protagonista a una maturazione lenta, difficile e sofferta. L'autore accompagna il lettore in questo viaggio e lo aiuta a superare le proprie paure, dando una lezione di vita che sin troppe volte viene dimenticata. E Rian è lì per impedire che nulla vada perso, in un cerchio senza fine, che poterà sempre la biblioteca ad avere un suo bibliotecario.

Recensore Master
12/08/14, ore 13:15

Recensionepremio per il concorso "Un'immagine per una storia"

Grammatica&Stile 7/10

Ci sono errori, è innegabile. Qualche typos e delle sviste, con qualche errore di concordanza. A volte il soggetto è poco chiaro e tendi a costruire le frasi in modo molto complesso, a volte rendendole di comprensione molto difficile. Per aiutare in quello prova ad aspettare qualche giorno prima di rileggere, a volte aiuta a notare frasi che ci sembrano chiarissime perché scritte da noi, ma che invece sono abbastanza contorte.
Devo però rendere onore al merito, questo racconto ha uno stile quasi “onirico” che mi è molto piaciuto.
Un ulteriore punto in meno è dato da una pecca nella costruzione della tua biblioteca. All’inizio dici che ha il pavimento e il soffitto di pietre colorate. Poi dici che il soffitto è il cielo, una svista che ti ha penalizzato.
Originalità 5/5
Dire originale è poco.
Sono stata colpita dall’uso che hai fatto della particolarità, assolutamente sopra le righe, originale, unica! Hai creato una storia assolutamente fuori dagli schemi, usando una mescolanza di elementi che solitamente sono poco sfruttati con un tocco geniale. Il tempo visto come attimi, non come fluire, e la storia dell’umanità resa a quel modo con la spiegazione dei “momenti”...
I miei più vivi complimenti!
Uso del Pacchetto:
Particolarità: 10/10 VIAGGIO NEL TEMPO
Non hai narrato di UN viaggio nel tempo, ma di molteplici viaggi, hai usato la particolarità con un potenziale a cui non avevo neppure pensato! Il tempo domina, fa da padrone, non solo in quanto il protagonista, Rian, si trovi alla fine ad “evocare se stesso” (che sia lui il dio? XD) ma hai mostrato moltecipli versioni del viaggio. L’umanità e la sua crescita, i momenti nei portali, la fine e l’inizio. Anche qua complimenti per l’inventiva e l’uso del prompt!
Obbligo: 10/10 PROTAGONISTA MASCHILE NON GIOVANE
Che Rian non sia giovane è assodato, e lo hai reso molto bene, maturo, uomo, umano.
Immagine 9/10
I portali ci sono e sono importanti, ma pur facendo parte della storia ne sono quasi marginali e questo ti ha un poco penalizzata.
Li hai resi bene, descrivendoli con dovizia di particolari e aggiungendo cose che hai “visto” con la tua immaginazione ma che si amalgamavano al contesto senza incorrere in errori di logicità e/o contestualizzazione.
Sviluppo della trama 4/5
La trama è complessa e lineare allo stesso tempo, utilizzando la metafora della spirale usata da te, posso dire che in un certo senso ricalca se stessa, e la cosa mi ha colpito positivamente per come ciò avviene.
Partiamo da Rian che arriva alla biblioteca e inizia il suo viaggio tra il tempo nelle sue molte forme, quello nei libri, nell’uomo, nella storia, in se stesso. Ecco cosa intendo con spirale, spero di essermi spiegata… questo intreccio di linee, che portano tutte verso la stessa destinazione dando fintamente l’idea di una quasi staticità, di un momento bloccato. Ma basta cambiare punto di vista e vedi che è una via in continua evoluzione.
Il punto in meno rispetto al massimo è dato dal modo “veloce” con cui hai trattato alcuni passaggi.
Ad esempio l’incontro con la paura o con “la sua famiglia”, sembravano quasi frettolosi.
Caratterizzazione 10/10
Rian è un uomo, ne conosciamo i sogni e le paure, la sua evoluzione e ci mostri la sua anima. Non lo fai in modo molto indiretto, anzi, ci elenchi proprio in alcuni punti le sue paure, di cui è ben consapevole, fino ad arrivare alla vera paura. La perdita di chi ama. Inoltre ce lo fai conoscere anche in altro modo, meno diretto (anche se questa soluzione tessuta nella trama risulta usata meno, ma va benissimo) aprendoci totalmente il libro che è il Bibliotecario.
In Sintesi:
Ho apprezzato moltissimo la profondità del tema trattato, il modo in cui hai amalgamato immagine e prompt, e dirò che la fine mi ha commosso. Sei stata onirica, profonda, filosofa eppure profondamente reale e umana, Complimenti!

TOT  5
(Recensione modificata il 12/08/2014 - 01:16 pm)

Recensore Master
10/08/14, ore 16:46

Ordunque, ciao Lau!
Nipote mia adorata, sbaglio o questa è la primissima recensione che zia ti lascia?
che zia vergognosa.
RImedio mettendoci serietà.
Dal titolo credevo parlassi del "librarian" dei film... dai nè han fatti 3...uno più scemo dell'altro e ovviamente zia se li è visti tutti e 3.
Però devo ammettere che il tuo libraio è molto più introspettivo e profondo.
Un vero Pippone di roba! e io che speravo in un intervento lucassiano per smorzare....
Le parti che ho trovato più interessanti sono state quelle in cui Rian interagisce con altri "esseri" come il dio del tempo, la fiammella e la paura!
Bella anche la scena del figlio alla fine.
L'inizio invece, come la parte in cui lui scala i libri un po' mi ha messo ansia... forse è per la meticolosità con cui hai analizzato i sentimenti.
Zia in questo periodo ha bisogno di roba leggera e avvincente, altrimenti si perde... come Rian nei corridoi.
Ho trovato qualche errorino, ma giusto tre in tutto, sei perdonata.
Ho anche notato che hai provato ad usare sinonimi di un certo livello, brava!
Diciamo che non è il mio genere di storia, ma mi è piaciuta lo stesso.
;) BRAVA LAURA!

Recensore Veterano
10/08/14, ore 16:23

Cavolo, Lau, che trip! Cioè... è una ruota, un cerchio, un ouroboros... è profondo, riflessivo, complicato eppure fila senza fine, in un moto perpetuo.
Ed è un viaggio lungo, affascinante, in cui ci accompagni con gli occhi del bibliotecario, vedendo ciò che è, ciò che è stato e quello che sarà in un infinito cerchio.
O forse non ho capito un ciufolo e devo cambiare spacciatore o.o

Comunque sia, mi è piaciuta. Però dovrai rileggerla ;)