Storia partecipante al contest "My Beloved One" indetto da Dallas sul forum di EFP e recensita da Stratovella
Quando analizzo una drabble mi concentro soprattutto sulla scelta delle parole e delle pause; trattandosi di brevi componimenti credo che almeno questi due dettagli debbano essere curati con la massima attenzione per compensare, in un certo senso, la mancanza di descrizioni e di periodi più lunghi.
Devo dire che tu di attenzione ce ne hai messa molta. Non solo per quanto riguarda le due cose sopracitate, ma anche nella struttura vera e propria del racconto. Tutto segue un filo logico ben preciso che parte dalla nascita di Historia per poi terminare con il colpo di scena finale, ambientato nel presente.
Nello specifico:
Historia non pensava che qualcuno l’avrebbe mai veramente capita.
Era nata per un ordine. - Il modo in cui riveli il motivo per cui Historia è stata messa al mondo è violento e spiazzante, proprio come la ragione stessa della sua nascita. Se avessi deciso di mettere tutto sulla stessa riga non avrei avuto la stessa sensazione di sballottamento che percepisco anche nel periodo successivo, dove elenchi con ritmo quasi frenetico tutte le azioni che Historia è stata costretta a compiere per sopravvivere: Era cresciuta, scappata di casa, aveva cambiato nome, si era distrutta, aveva lottato, era sopravvissuta, si era lasciata mettere una corona sul capo e uno scettro nella mano destra [...] - Quasi non ho il tempo di respirare mentre in pochi secondi vivo tutto quello che Historia ha passato in tempi decisamente più lunghi e stressanti. In particolare quel “Era cresciuta” posto all'inizio dell'elenco rende molto bene l'idea di qualcuno che non ha provato la gioia di maturare in modo naturale, ma che è dovuto sbocciare da un giorno all'altro come se non ci fosse primavera tra inverno ed estate.
L’unica a non averle mai dato ordini era stata Ymir; - Qui ho avuto una sensazione di rottura con il passato. Nel momento in cui viene introdotta Ymir anche la lettura scorre più lenta; ho tempo di riprendere fiato come forse ne ha avuto anche Historia una volta entrata a contatto con la ragazza. Ymir è quel qualcuno a cui Historia si riferisce nella prima riga della drabble, la prima persona che smentisce le sue convinzioni. Perché diversamente da coloro a cui non importava assolutamente niente di lei, ossia tutti gli altri, Ymir è la prima a considerarla in quanto persona, l'unica a non vedere in lei né una minaccia (motivo per cui ha dovuto crescere, scappare di casa, cambiare nome, lottare...) né una regina (motivo per cui era sopravvissuta, si era lasciata mettere una corona sul capo e uno scettro nella mano destra...).
Oh, beh, in realtà qualcosa in cambio Ymir l’aveva chiesta eccome - Dire che Ymir sia stata la sua salvatrice non basta al lettore. Perché il legame che lega le due ragazze è ormai visto in un certo modo dal fandom e, apparentemente, confermato anche dall'autore stesso. Hai specificato la vera natura del loro rapporto in un modo molto dolce e delicato; l'immagine della sottoveste che carezza la pelle di Historia è davvero molto bella. Si capisce che la ragazza non cede sotto costrizione alla “ricompensa” di Ymir, ma che entrambe provano per l'altra lo stesso tipo di affetto.
Complessivamente, la storia è molto buona. È scritta bene, i personaggi sono IC e lo stile adatto alla tipologia di racconto, la drabble.
Ho solo un paio di miglioramenti che vorrei suggerirti. Come ho già detto, l'elenco introdotto nella terza riga è molto efficace anche perché è un susseguirsi di azioni ben precise che Historia ha dovuto compiere per volere di altri. Per questo trovo che “si era distrutta” sia troppo generica come espressione, perché non è altro che la sintesi di tutto il resto, qualcosa a cui non so dare un'identità precisa e che lì in mezzo stona un po'. Lo eliminerei del tutto o, al massimo, lo sostituirei con un'altra cosa;
L’unica a non averle mai dato ordini era stata Ymir; la sola a non averle mai comandato nulla, ad averla sempre aiutata e sostenuta in silenzio, anche quando pensava che stesse sbagliando; tutto senza pretendere nulla in cambio. […] - Non finiscono di convincermi quei punto e virgola messi due volte nello stesso periodo. Di solito l'uso frequente di questo segno di interpunzione all'interno di un periodo si usa quando devi stilare un elenco di informazioni molto lunghe, qui non mi sembra molto appropriato. Mi sentirei di modificare la frase con una di queste due varianti:
- L’unica a non averle mai dato ordini era stata Ymir, la sola a non averle mai comandato nulla e ad averla sempre aiutata e sostenuta in silenzio, anche quando pensava che stesse sbagliando; tutto senza pretendere nulla in cambio.
- L’unica a non averle mai dato ordini era stata Ymir; la sola a non averle mai comandato nulla, ad averla sempre aiutata e sostenuta in silenzio, anche quando pensava che stesse sbagliando. Tutto senza pretendere nulla in cambio.
Fra le due preferisco la seconda.
Gradimento personale
La coppia non è una delle mie preferite. Ho delle teorie che mi spingono a pensare che quello di Historia non sia altro che un forte attaccamento alla prima persona che ha saputo accettarla per quello che è, tanto da spingerla a rivelare il suo nome: a vivere senza nascondere la sua vera identità.
Nonostante ciò, il loro è un legame che mi affascina molto e su cui ho piacere di leggere dei racconti che non si limitino ad osannarle in quanto coppia e sappiano, al contrario, scavare davvero nella loro psicologia. Il tuo è uno di questi racconti. |