Ehilà!
Non mi capita molto spesso di leggere fanfiction sul "Re Leone", tantomeno sul sequel che reputo piuttosto inferiore al classico, ma stavolta ho voluto fare un'eccezione, considerando anche il fatto che venga trattato un personaggio come Vitani e dentro ci sia l'angst, che è sempre qualcosa di curioso e bello, se è gestito bene.
Dietro la bontà del cartone della Disney, sicuramente è giusto giudicare un personaggio in un momento interessante e vero dietro le quinte, anche perché tutti abbiamo le nostre sensazioni nascoste riguardanti la nostra vita, quello che proviamo e sentiamo in certi periodi e che condizionano la nostra mente e il nostro cuore.
Ti dirò la verità, non ho mai mostrato particolarmente affetto e attenzione a Vitani, anche perché il film stesso è strutturato in modo tale che tu abbia l'interesse per la cattiveria di Zira, il cambiamento di Kovu e la crescita di Kiara.
A volte le cose si risolvono con il coraggio e un discorso quasi amletico, però certe persone questo non lo accettano comunque e guardano i fatti con una dose di realismo piuttosto elevata.
È come se una parte di Zira non fosse mai morta nella figlia, che osserva come si comportano il branco, Simba e Nala, i loro sguardi e la loro maniera di porsi, che non la tranquillizza e la rende veramente inquieta e intristita, piena di odio.
Hai sottolineato molto il concetto di odio in Vitani: nel suo sguardo, nel suo spirito, nel suo corpo.
La vedo sola ed incompresa anche dal fratello e compagno della figlia dell'erede, piena di pensieri negativi e che non le danno pace e conforto, con la quotidianità che non cambia mai e si fa sempre peggio, anche perché lei cresce e non nota dosi di cambiamento nella sua nuova casa.
Per questo penso che, nonostante sia ripetuto quasi come una sorta di litania, è giusto sottolineare che quell'odio è dato dalla non accettazione, dalla solitudine e del fatto che i leoni pensino a se stessi e alla positività delle Terre del Branco piuttosto che al suo disagio e ai pensieri che la tormentano.
Questa caratterizzazione per me si rifà molto al concetto shakespeariano che è presente molto nella crescita di Simba (anche se in maniera piuttosto diversa, ovviamente) e con il finale si raggiunge l'apice con il suo volersi distruggersi e non capire quasi che potrebbe realmente appartenere alla luce, se facesse un personaggio anche solitario e molto eremitico (anche se sarebbe meglio se aiutata, in questo caso, che le faccia capire il suo ruolo e la sua bellezza nel luogo immacolato e paradisiaco).
Lo stile è particolare, molto spezzettato, con delle frasi semplici, a volte minime ma comunque con un'ortografia molto alta e corretta, così come la grammatica.
L'utilizzo della seconda persona mi ha colpito anche perché spesso è sottovalutata e viene utilizzata in "sfoghi" vari e che considerano la forza dell'animo, la sua debolezza e la sua realtà.
Sarebbe realmente interessato se ci fosse una long a riguardo, anche perché questo potrebbe risultare come un prologo molto buio, introspettivo e giustamente angst, attanagliante.
La rivendicazione del dolore di Vitani, la sua voglia di rivalsa, la sua tristezza rabbiosa nel vedere che niente cambia come vorrebbe...introspettivo, semplice con i concetti mostrati e assolutamente unico nel contesto, un buonissimo momento mancante che potrebbe anche essere veritiero, se si desse più importanza a certi personaggi secondari.
Bella fic!
Un abbraccio,
Watashiwa |