Recensioni per
Nessun profumo vale l'odore di quel fuoco
di samubura

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/09/18, ore 11:42

Da capo scout ormai da un anno posso solo dirti che mi hai fatto rivivere ogni istante del mio percorso in reparto, ogni attimo di quelle uscite e quei campi indimenticabili. E beh, che dire, il percorso sarà ancora ricco di quegli attimi e di quei fuochi che ti fanno vivere sensazioni indelebili. Buona strada

Nuovo recensore
20/08/14, ore 15:36

Mio dio è qualcosa di spettacolare. Ce l'hai fatta ad esprimere tutte le mie sensazioni, tutto ciò che lo scoutismo dovrebbe essere (se non si è capito sono una scout anche io). Complimenti, testo fantastico e pieno di emozione. E soprattutto buona caccia

Recensore Veterano
17/08/14, ore 19:24

Hai dimenticato i pomeriggi passati in tenda mentre là di fuori buttava giù il mondo, in compagnia solo di un paio di chitarre e di un ukulele scordato; di canzonieri che non suggerivano accordi, i quali venivano allegramente improvvisati.
Hai dimenticato la corsa notturna perché qualcuno faceva casino, hai dimenticato quel ConCa durato non so quanto, in quella casetta di legno e pietre infestata di bobodotteri più grandi di noi. Hai dimenticato che, dopo, hai riaccompagnato tutti alla propria tenda, uno per uno, per ritornare poi da solo alla tua.
E il Marmor, poi? I dolci, i gelati che i capi ci passavano di "nascosto", a noi pochi privilegiati?
La soddisfazione di aver vinto la gara costruzioni? La delusione per la gara cucina?
Hai già dimenticato il gelo dell'acqua, la fatica di portare su la tanica (perché lo sento che l'hai fatto, almeno una volta)?
La stizza perché l'acqua non bolliva mai, eh? Hai gia dimenticato la determinazione del cucinare sotto la pioggia, perché ogni volta che ci rifilavano il pollo sembrava dover venire giù il diluvio universale?
Hai dimenticato lo spegnere il fuoco, in piena notte, dovendo fare due giri avanti e indietro per l'acqua, solo e al buio - per noi, tu avresti dormito al due metri e venti d'altezza, nella tua tenda - mentre aspettavi che Luca si sfogasse e venisse consolato?
Hai dimenticato le arrabbiature, le delusioni, il sentiero che non sembrava finire mai ma tu sapevi che prima o poi sareste arrivati da qualche parte?
La messa infinita e soporifera, te la ricordi quella? Te lo ricordi il pranzo, i dolci offerti da almeno dieci famiglie diverse, la chiusura?
Te lo ricordi che alla fine, nonostante tutto, l'hai vinto tu quel benedetto campo?
E te li ricordi quelli che erano con te, dall'inizio, da metà o solo alla fine non importa, te li ricordi?
Bene, continua a tenere a mente tutte queste cose, non scordarle mai. E fa' in modo di ricordarle sempre, qualunque cosa accada, fa' in modo che rimangano con te, che ti facciano sorridere ogni tanto - di gioia o rimpianto, che importa? - e non dubitare mai, mai di aver sprecato il tuo tempo attorno a quel fuoco. Avresti potuto fare altro, avresti potuto fare di più. È importante pensarci adesso?
Giura che, ogni volta che ci ripenserai, giungerai sempre alla conclusione che meglio di come è andata non sarebbe mai potuta andare.
Keyla

Recensore Junior
17/08/14, ore 12:57

Ok, prima pensavo che tu fossi semplicemente bravo a scrivere e a esprimere emozioni, ora sto pensando seriamente di farti un monumento. Hai espresso benissimo le mie stesse emozioni al mio ultimo campo, anche se era solo il mio primo al reparto. Sfortunatamente ho dovuto lasciare, ma le emozioni che hai descritto sono perfette anche per la mia esperienza, perché mi sono accorta quanto veramente mi piacesse lo scoutismo solo l'ultima sera quando sapevo che sarebbe passato un po' prima di poterle ripetere. Non hai scritto peró dell'emozione dei segnali col codice morse, il mandare a quel paese i capi per questo o quel motivo... Perché sfido chiunque abbia fatto almeno un anno a dire che non ha mai detto o pensato niente contro le attività proposte. Oppure il sentirsi stupidi durante i ban intorno al faló serale. A parte questo confermo che sei un genio e che meriti un monumento.