Sto corteggiando il tuo profilo da qualche giorno, ma solo oggi mi sono decisa a passare di qui per dirti due parole (la mia recensione non sarà probabilmente lunga quanto la tua, e mi dispiace).
La cosa che mi è subito balzata all'occhio leggendo questa storia è la brevità delle frasi, che richiamano moltissimo, a mio parere, la difficoltà di respirare profondamente. Quindi è come se il lettore fosse intrappolato sotto le macerie insieme alla protagonista e inevitabilmente si sente mancare l'aria al suo stesso modo. Non è una sensazione che si riesce a evocare con uno schiocco di dita, sopratutto in una storia così breve, ma tu mi hai subito fatta sentire "a casa", dentro la storia.
E ho anche provato lo stesso sollievo della protagonista, che ha davanti la prospettiva di finire schiacciata e porre finalmente fine al suo tormento. A lei piace, e credo che piaccia anche a me la sensazione di oppressione della prima parte, rispetto alla salvezza della seconda. E non è normale, ma tu hai voluto far sentire il lettore così e ci sei riuscita. Credo sia molto bello.
C'è qualche ripetizione, qualcuna voluta e qualcuna no. Quelle volute sono molto belle, anch'esse evocative, e hai saputo sfruttarle al meglio. Concentrarsi sull'introspezione in una storia breve richiede spesso qualche gioco con le parole per evitare che il testo sia "piatto" e hai scelto sapientemente, direi. All'inizio, quegli "Adesso. Subito." sono decisamente strazianti e portano il lettore nel climax giusto per leggere la storia. Complimenti per questo.
Per le ripetizioni non volute, invece, ti tocca rileggere :P
Però te ne cito una: "Per un attimo mi pare che le mie mani sfiorino per un attimo il cielo..."
Questa è la più evidente, le altre che ho trovato sono in parte colpa mia ché, come dici tu, sono un generale. E hai ragione.
A livello contenutistico, credo che ci sia un po' troppa carne al fuoco per essere tutto così condensato. Se avessi allungato un po' la storia, magari facendo qualche accenno più approfondito al rapporto con la madre, sarebbe sembrato meno "affrettato". L'impressione che ho avuto è stata questa, ma solo nel punto in cui parli di questa cosa. Per il resto della storia, invece, è stato tutto molto curato e non c'è traccia di fretta o cose simili. Quindi, quando avrai voglia, potresti provare ad ampliare un pochino quella parte, cosa ne pensi?
Comunque, a parte questo, devo dire che è stata una lettura molto piacevole, perché sono una grande amante dell'angst e dell'introspezione (come sai già u.u) e ciò che hai scritto rappresenta completamente la mia passione per le seghe mentali, per chiamarle con il loro vero nome. Ti avrei fatta arrivare un po' più in alto al contest, ma non ho letto le altre storie e quindi non posso nemmeno dirlo con certezza. Però ti dico con certezza assoluta che per quanto mi riguarda il riscontro è positivo: ho apprezzato molto questo racconto perché le macerie sono un elemento che non si vede spesso in questo genere di storie ed è stato un elemento di grande originalità, soprattutto perché collegato sia al contesto fisico che psicologico.
Brava ragazza :3
|