Partecipante al contest: "Breve, anzi, brevissima!"
Releeshahn con “Voci della follia”
Punteggio totale: 24,5/30
Grammatica e stile: 7,5/10
Dal punto di vista grammaticale ho trovato qualche errore e alcune imprecisioni; in genere fai un uso corretto della punteggiatura, ma a volte tendi a spezzare troppo le frasi con punti fermi, quando sarebbero preferibili dei punti e virgola o addirittura delle semplici virgole. Io comprendo che a volte sono scelte stilistiche per rendere più d'impatto alcune frasi, ma è buona regola non abusare di questi escamotage.
Ti mostro gli errori e le imprecisioni più rilevanti che ho notato:
Sei normale, un adolescente perfettamente anormale come tutti gli altri. Odi, ami, rimpiangi, provi invidia e pensi troppo, o troppo poco, o comunque non alle cose giuste.
Non so se quell''anormale' è voluto o è mera distrazione; se fosse voluto la frase ha un po' un controsenso: prima dici che il ragazzo è normale, poi che non lo è?
Al posto del punto metterei i due punti.
Cerchi solo quell’emozione che ti descrivono, quel travolgente “qualcosa” che può farti dimenticare le tue ossessioni
Non sarebbe più corretto il congiuntivo? Quel travolgente qualcosa che possa farti dimenticare...
Il pensiero del sangue che pulsa sempre più piano. Delle dita che chiudono le vene. Del dolce oblio negli occhi. Dell’odore metallico un istante prima della fine.
Questo è, a mio dire, un perfetto esempio di frasi un po' troppo spezzate: i punti fermi bloccano la narrazione; bastano delle semplici virgole.
Bhe
Dicitura corretta: beh o be'
“Posa lo sguardo su di me. Fa che sia l’ultima cosa che gli occhi vedono.” paiono dire.
Quel 'fa' è un imperativo, per cui le due diciture corrette sono fa' o fai. Trattandosi di un pensiero astratto non metterei il punto dopo 'vedono'.
del rosso plasma.
Precisazione: il plasma presenta un colore giallo paglierino, non è di sicuro rosso e non può essere usato come sinonimo di sangue.
È solo alla fine che mi vedo riflesso nello specchio, una figura nuda e pallida, uno spettro con le mani macchiate di rosso che sorride come un bambino, il petto macchiato di petali purpora.
Dopo specchio metterei i due punti: esplichi cosa vede il ragazzo. La ripetizione 'macchiate/macchiato' è troppo ravvicinata; infine, vi è un semplice errore di distrazione: purpora al posto di porpora.
Presenti un ottimo stile, caratterizzato da un vocabolario ricco e non banale, da un ritmo di narrazione incalzante, che porta il lettore a non interrompere la lettura e questo è un fattore molto positivo. Le frasi sono ben calibrate, il lessico appropriato alla storia raccontata.
Ho solo una rimostranza: perché la prima parte della trama è scritta in seconda persona ― peraltro gestita in maniera magistrale ― e la chiusa è in prima? Non capisco se è una cosa voluta o no. Sicuramente, in tal caso, è un bell'azzardo, soprattutto perché non c'è nulla che faccia capire e presagire il cambio, nemmeno uno spazio vuoto. Ammetto che questo aspetto mi ha lasciata perplessa. Mi ha anche messo un po' in difficoltà: non so se premiare questo cambio di punto di vista come originalità, oppure attenermi ai dogmi grammaticali e stilistici, che non sono ovviamente scritti nella pietra, però è indubbio che il cambio di pov sia brusco e strano.
Alla fine ho optato per premiare l'azzardo, sebbene senza non poche riserve. Il voto, putroppo, si è abbassato a causa degli errori riscontrati. Peccato, perché dal punto di vista stilistico ti ho quasi dato il massimo.
Trama e originalità: 9/10
Personalmente non ho letto molte storie che trattassero della follia: è un argomento pesante e difficile da affrontare. Tu ci sei riuscita piuttosto bene, secondo me.
Mi è piaciuto il fatto che il protagonista sia un ragazzino all'apparenza normale, come tanti; ho adorato la tua trovata di inventare il libro da cui è stato estrapolato il racconto e ovviamente il colpo di scena finale, dove il suicida si trasforma in omicida. Ammetto che ero così concentrata sui pensieri suicidi del protagonista che non mi sarei mai aspettata che alla fine facesse fuori la sua famiglia. Bel colpo di scena!
Quindi, nonostante la trama non sia originalissima, sono i piccoli dettagli, alcune idee ben congeniate e l'ottima struttura narrativa a farti guadagnare punti.
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Qui darti un voto mi ha messo un po' in difficoltà, lo ammetto senza problemi.
Da un lato posso affermare che il protagonista è caratterizzato bene e l'introspezione preponderante; d'altronde, quello che ci presenti sono i suoi pensieri più profondi, quindi come potrebbe non essere caratterizzato? Dall'altro lato, però, c'è un fattore che non mi convince appieno: per quanto sviscerati, i pensieri che fa il giovane rimangono un po' vaghi, soprattutto nella prima parte del racconto; non c'è un anneddotto peculiare che ti fa dire 'ah, ecco qui un'esperienza davvero personale' ― fatta eccezione forse della scena in macchina. È come se ogni ragazzino di quell'età, con una vita mediocre, dove non eccelle né nello studio né nello sport, potrebbe essere il protagonista. Forse qualche particolare più specifico avrebbe aiutato a definire meglio il giovane.
Il voto rimane comunque alto: l'intento era lodevole e non di facile resa, ma tu hai saputo fare comunque un buonissimo lavoro.
In definitiva posso dirti che la tua storia mi è piaciuta. Tieni pure conto che non è nemmeno nelle mie corde: storie che sviscerano la psiche umana mi fanno un po' senso, perché preferisco non ricordare quanto possa essere strano, violento o folle il genere umano. Ciononostante l'ho apprezzata; peccato solo per quegli errorini qui e là, perché probabilmente meritavi qualche punto in più, ma la suddivisione del giudizio in numeri matematici è una cosa un po' brutale. A parte la posizione in classifica, tanto di cappello a te per esserti voluta cimentare in una storia simile.
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