Recensioni per
Il suono di una campanula
di Nindia Cobs

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/08/14, ore 00:13

Ciao! Intanto voglio dirti che se sei arrivata terza, non posso non farti i complimenti. Il tuo elaborato mi è piaciuto tantissimo, il motivo principale è perché affronti un fatto reale, delicato, ma che purtroppo nel mondo di oggi avviene spesso. Come ha detto Elsker, le tue frasi sembrano tratte da un libro perché pur essendo semplici esprimono tanti concetti con forte emozione. Per il resto non so cosa dirti, se non di continuare così, perché sei sulla buona strada :)

Credo che dovrò incollarti qui il giudizio già riportato sul forum, per essere corretti nel regolamento.


 


TERZA CLASSIFICATA
NOME SU EFP E FORUM: _madame butterfly_ (efp) e la dark (forum).
TITOLO: Il suono di una campanula


RATING: verde
GENERE: drammatico
AVVERTIMENTI: /
PACCHETTO: campanula
NOTE DELL'AUTORE (FACOLTATIVA):
Ho provato a immaginare il dolore di una madre che ha abortito, non quando compie l’atto stesso, ma quando decide di avere un figlio successivamente. In Italia l’aborto è molto criticato, ma dall’esterno è 


facile giudicare, quindi ho parlato di una tematica diversa dalle solite che tratto. Buona lettura!


GRAMMATICA 9/ 10 
"... perché alcuni sostengono che chiunque sente a il suono di una campanula è prossimo alla morte ..." 
"Anche noi, dall’alto, siamo solo delle minuscole figure che si muovono, vivono, respirano." 
"Mi sentivo insignificante. Quando lo dissi a mia madre lei non rispose, mi chiedo ancora perché." 
"Manifestavo un estremo interesse e un'ossessione-compulsiva per i dettagli." 
"Quelli strumenti freddi che mi congelavano l’anima... Io non riesco riuscivo a descriverlo, ma sapevo che stavo sbagliando." 
Credo sia meglio usare il passato, dato che poni tutto il periodo utilizzando quel tempo. 
Ho fatto come dicevi tu, mamma. Ho fatto la brava bambina, brutta stronza. sue mentre mi toccava, si prendeva gioco di me e mi trattava come se fossi una bambola. 
Ehm... credo che manchi un pezzo... 
"... mi toccai la pancia, anche se aveva pochi giorni mio figlio, prima sentivo un calore familiare alla bocca dello stomaco ..." 
Secondo me torna meglio: 
"... mi toccai la pancia. Anche se mio figlio aveva pochi giorni, prima sentivo un calore familiare alla bocca dello stomaco ..." 
"... Cazzo, pensò o tra me e me." 
STILE 10/ 10 
Adoro il tuo stile, è carico di sentimento e d' emozione. Era da tanto che non leggevo una storia così. 
FORMATO 2/ 2 
TRAMA 8/ 10 
Qui devo penalizzarti, perchè credo tu abbia tagliato un pezzo di storia, un pezzo alquanto importante per capire come si era comportato il ragazzo di Ave e come aveva potuto violentarla, almeno, se ho capito bene. Tuttavia, mi ha emozionato tanto. Non è facile scrivere di questi argomenti, non è affatto facile. Hai fatto molte ricerche, hai creato una trama ed un intreccio unici nel loro genere. 
PERSONAGGIO 19.8/ 20 
Ho adorato Ave sia per la forza con la quale ha affrontato la sua situazione, sia per l' affetto e l' umanità che ha provato nei confronti del suo bambino non ancora formato. Sei riuscita nell' intento alla perfezione. Forse avrei voluto che descrivessi maggiormente anche l' aspetto fisico della protagonista, per farmi avere un' immagine più chiara di lei, ecco perchè ti ho tolto 0.2 punti. 
ORIGINALITA' 10/ 10 
Hai saputo tirar fuori una storia commovente e vera, perchè nel mondo d' oggi succedono, purtoppo, cose del genere. Ho apprezzato il tuo realismo ed il modo in cui ti sei accostata alla realtà. Sonon rimasta davvero colpita. 
GRADIMENTO PERSONALE 8/ 8 
La adoro. Anzi, più che adorare diciamo che la ammiro. Ammiro il tuo modo di scrivere, anche. Mi sono segnata tre frasi in particolare: 
"Quando comprendi che i veri mostri si annidano dietro un viso d’angelo, dietro il ragazzo della porta accanto, dietro un’amica, lo recepisci e non temi più il buio." 
"Se soffochi una fiamma con la mano, ti resta la cicatrice." 
"Una campanula che perde i petali. Un fiore senza corolla. Inutile. Mi sentivo Inutile." 
Ecco, queste tre sono bellissime. Ma più che altro, sono vere. Ed è proprio il tuo costante riferimento alla realtà che ti colloca al terzo posto sul mio podio, perchè credo che è questo che voglio in un contest: fantasia, romanticismo, realtà e drammaticità. La tua e le altre due storie sono esattamente ciò che cercavo, senza neanche saperlo! Queste tue frasi sono i miei nuovi 'motti', per così dire e ne vado fiera, perchè ci credo. Sei riuscita a farmi entrare al completo nella tua storia e di questo ti dico grazie. Complimenti! 
TOT. 66.8/ 70 
Scarlett

(Recensione modificata il 29/08/2014 - 12:16 am)

Recensore Veterano
24/08/14, ore 20:15

Ciao,
ho detto che passavo a leggere la tua storia ieri e l'ho fatto, ma ero dal cellulare e preferivo recensirtelo dal pc dato che avevo in mente tante cose da dirti. ^^
Allora prima di tutto ti voglio dire che penso che tu sia proprio brava! Brava a usare le parole. La valutazione che ha scritto Scarlett_Brooks_39 mi aveva incuriosito molto, perché tre frasi che ha incollato lì erano frutto della tua farina e mi piacevano molto. E dopo aver visto che era una OS e per di più drammatica non potevo che approfittarne, anche se mi sono detta di non leggere e recensire più su EFP per molto tempo visto che mi aspetta un anno scolastico molto intenso. Infatti, credo proprio che sarà la mia ultima recensione di quest'anno.
Allora, la storia è breve, ma è anche molto intensa.
Inoltre, mi è anche piaciuto la tematica che hai trattato e il modo in cui l'hai fatto: lieve, ma non leggero. Penso che tu sia stata capace di immedesimarti piuttosto bene nel ruolo della madre perduta per essere riuscita a trasmettermi quel senso di amaro e di tristezza durante la lettura.
A livello di trama ho percepito come una carenza, come se mancasse una parte del testo, ma dopo averci rimuginato un po', ho concluso che sia proprio “azzeccato”, perché è così che si sente la protagonista. Lei ha abortito... ha abortito, eppure non ha perso solo un figlio... una creatura. Ha perso molto di più e quel più neanche lei riesce a definirlo, perché non l'ha provato e mai lo proverà, nonostante adesso abbia un altro figlio.
È una cosa proprio molto bella, penso. :) Perché hai sei riuscita a far percepire al lettore questa privazione di qualcosa di indefinito con due modi senza dirlo, senza raccontarlo con le parole.
Per quanto riguarda l'utilizzo del fiore campanula direi che è ottimo e originale. Premetto, però, che sono un ignorante in materia di fiori xD e prima di imbattermi nel contest non sapevo neanche che che esistessero il glicine e la campanula, perciò prima di leggere questa storia, non sapevo davvero nulla. Ma mi è piaciuto veramente molto come l'hai tirata in ballo, spiegando molto bene il suo significato. In pratica, la protagonista è la campanula in tutti i sensi: è sopravvissuta. Dopo ciò che le accaduto sì, è sopravvissuta, ma non ha vissuto per un bel po' di tempo. Io la vedevo lì, trascinarsi stancamente giorno dopo giorno, per continuare a camminare e respirare. La campanula è un fiore bello, ma anche maledetto e anche lei pare così.
Il tuo stile è veramente molto bello e, come ti ho già detto, penso che tu sappia davvero usare molto bene le parole perché tantissime frasi mi hanno colpita moltissimo, perché sono così reali.
La storia mi ha veramente coinvolta moltissimo, perché il tuo stile è piacevole, intrigante ed esprime molto. T_T Usi parole semplici per scrivere di cose assurdamente complesse e per fare una cosa del genere ci vuole tanto talento, a parer mio.
Inoltre, la tua storia è breve, ma è piena di piccoli dettagli che non si possono perdere di vista, perché altrimenti la storia poi acquisisce un significato diverso. E la trama non è neanche tanto semplice! La trama era buona, l'introspezione c'è e pure il giusto tono drammatico! Ho letto davvero poche OS belle come questa! Perciò l'ho già messa tra le ricordate e salvata nel mio pc!
Inoltre, fino a quando non l'avevi scritto chiaro e lampante pensavo che fosse stato il suo ragazzo a farle qualcosa di male e non avrei davvero mai pensato che anche per lui finisse tanto male!
Che altro dirti? Io sono un'amante del drammatico! E la tua è veramente molto ben scritta!
L'unica domanda che mi sorge spontanea è per quale motivo Ave non abbia detto a sua madre dello stupro, non abbia denunciato quell'uomo (che è suo vicino di casa, se non ricordo male). Ave è una ragazza davvero molto particolare (in molte cose mi vedo molto in lei) e forse posso capire il motivo per cui non l'abbia detto a sua madre, ma non comprendo il motivo per cui non le sia mai venuto in mente di denunciare colui che l'aveva rovinata.
Io sono del parere “non è il cosa, ma è il come” e il modo in cui hai trattato una storia del genere e le emozioni che mi hai trasmesso mi hanno fatto capire che quel “come” è veramente ottimo!
Infine, anche io vorrei incollarti qui le frasi che più mi hanno colpita, perché sono veramente belle!
Non le copio tutte, ma solo quelle che mi sono piaciute di più!

A volte mi soffermavo su qualcosa di insignificante, che nessuno notava, e lo osservavo finché non oltrepassavo la barriera che celava il suo vero valore e lo rendevo mio.

Al contrario, adoravo le stanze anguste e buie, perché è vero, le ombre incutono terrore, fanno paura, credi che un mostro ti porti via nell’oscurità, ma le ombre possono anche essere tue amiche. Quando comprendi che i veri mostri si annidano dietro un viso d’angelo, dietro il ragazzo della porta accanto, dietro un’amica, lo recepisci e non temi più il buio. Solo chi ami riesce a ferirti completamente. Non ti spezza il cuore, te lo polverizza, in modo che nessuno riesca a unire i suoi frammenti. Essere distrutti a metà, attendere un’àncora e trovare qualcuno che ti lasci sprofondare negli abissi: questa era la mia vita.

Tra l’altro, il buio nasconde i difetti e tutto quello che non vuoi vedere. Una cosa che odiavo del buio, l’unica forse, era che non mi permetteva di notare i dettagli.

Manifestavo un estremo interesse e un'ossessione-compulsiva per i dettagli. Un granulo di sabbia, il pulviscolo, una coccinella sulla finestra, una goccia di pioggia… La psicologa sosteneva che la mia febbrile fisima fosse causata dall’insicurezza, quindi: non mi notava nessuno e non volevo che nessuno si sentisse come me, nemmeno un oggetto futile.
Questa frase mi ha colpita molto perché anch'io sono molto attratta dai dettagli.

 Ogni donna nasce per diventare mamma, a volte capita troppo presto, a volte troppo tardi, ma il rapporto che instauri con tuo figlio è vincolato dalla tua natura. 

Non esiste il "e vissero felici e contenti", ma solo il "e vissero nonostante tutto". 

Non mi ero arresa, però, e come una campanula avevo lottato con tutte le mie forze. Avevo amato il buio e lui mi aveva tradito, mentre le ombre m’inghiottivano.

In realtà farei prima a copiarti qui metà della storia. XD
Be', concludo qui.
Davvero complimenti! :D Sei stata bravissima!
Saluti,
Elsker.

Recensore Master
24/08/14, ore 01:26

E brava la mia Nindia.
Un argomento difficile di cui parlare, ma ce l'hai fatta, non sul punto fisico ma psicologico.
Mi hai colpita e ho quasi pianto nel mezzo, è stata davvero una bella storia e complimenti per essere arrivata terza!
Kiss, la tua Clyss

Nuovo recensore
23/08/14, ore 19:06

Davvero toccante, una vicenda che lascia una certa amarezza ....
Come hai scritto negli avvertimenti è una tematica delicata, ma l'hai saputa trattare davvero bene !
Mi ha affascinato l'immagine della campanula che predomina in tutto il testo: davvero delicata e perfetta nel contesto...
Aspetto un'altra one shot così ;)
p.s. se hai voglia, leggi il prologo del mio romanzo che ho appena modificato e dammi un parere; tanti visitano e non recensiscono ma ho necessità di pareri e consigli :(