Recensioni per
Il secondo di uno sguardo
di thera

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
24/08/14, ore 15:22
Cap. 13:

Mi piacciono gli aggiornamenti a sorpresa, anche se non mi piace l'attesa tra l'uno e l'altro :P
Comunque, questo è uno dei miei capitoli preferiti. Da brava sadica qual sono, adoro ogni scena con il Gaara bambino che hai dipinto benissimo qui:
"Il bambino senz'infanzia non ascoltava nessuno, faceva quello che voleva quando voleva.
Quel bambino con gl'occhi da folle non aveva nulla di infantile, peró, pensava di poterselo permettere. Lui era un mostro ed i mostri sono solo mostri a tutte l'età.
Non aveva mai nemmeno sperato d'esser solo un bambino che necessitava d'affetto."
Bambino senz'infanzia è la definizione più accurata che potessi usare per lui. Dell'innocenza dell'infanzia, infatti, non ha avuto niente. Non ha mai sperimentato l'amore di un genitore né quello fraterno (perché i suoi fratelli erano troppo terrorizzati dal mostro che vive dentro di lui per accorgersi che di mostruoso, i suoi occhi, non avevano proprio niente, all'inizio), non ha mai conosciuto regole né educazione perché nessuno pensava che potesse averne bisogno. Qualcosa di disumano in Gaara in effetti c'è, ed è il comportamento che si è visto rivolgere da praticamente tutto il mondo. C'è da stupirsi, se poi è cresciuto terribilmente deviato dalla stessa deviazione che ha sempre visto nel mondo? Secondo me, no. Tralasciamo il fatto che a me poi ha sempre fatto una tenerezza immensa, persino quando era un folle assassino. Bastava guardarlo negli occhi, per vedere quanto era fragile... *voce da Hagrid*
La scena con Naruto che finalmente vede l'orrore della guerra, in qualche modo mi porta alla mente l'Itachi canonico (e no, non è perché penso sempre al Santo). Mi fa un po' sorridere come un'idiota immaginare che questo Naruto potrebbe sviluppare lo stesso pacifismo convinto dell'Uchiha per la medesima ragione, l'aver visto l'irrazionalità e il dolore di un conflitto armato in giovane età. Il fatto che sia stato accidentale è secondo me il tocco di stile. Nella mente di un bambino combattere è un gesto eroico, una responsabilità di una persona ammirata e forte, come in questo caso lo stesso padre di Nacchan. Ha pensato di dover condividere con lui quel ruolo, perché, in quanto figlio suo, ne divideva la forza e il coraggio. Ma quel che un bambino non può e non deve (vero, Gaara?) sapere è il significato della morte. Fortunatamente per lui, in questo universo può contare sul sostegno dei suoi genitori, che gli vogliono un bene inquantificabile :)
La scena successiva, quella tra Itachi e Gaara, ti ho già detto che mi piace da morire. Con un colpo d'occhio l'Uchiha si rende conto sia della forza del giovane avversario, sia della sua palese fragilità. Meno male che c'è Itachi, vah XD E meno male che so già come va a finire la scena, che altrimenti la curiosità di leggere il seguito mi avrebbe uccisa. Aggiorna presto!
thyandra