Seconda classificata al contest "Una canzone per noi"
Titolo: 3/5
Grintoso e diretto, non da scampo, quindi mi piace, ma quel punto è sbagliato: non si mette mai il punto alla fine di un titolo.
Sinossi in 200 parole: 2/5
Per presentare il testo, usi una parte del testo stesso, senza aggiungere nulla: non risulta molto accattivante e nemmeno molto esplicativo. In poche parole, non fa capire al lettore “perché” dovrebbe leggere questo racconto.
Formattazione: 6/10
La formattazione del testo non va male: i paragrafi infrangono il muro di testo, ma sul lato sinistro non ci sono rientranze che lo renderebbero visivamente più gradevole (per ottenerle basta usare il tasto Tab).
Nei dialoghi usi il trattino al posto delle virgolette « caporali », inoltre non chiudi mai graficamente il parlato.
Grammatica ed ortografia: 8/10
Non ci sono errori gravi, ma qualche disattenzione, che ti segnalerò sotto, evidenziando ogni errore e spiegandotelo. La grammatica è buona.
Stile/lessico: 8/10
Lo stile è abbastanza buono, lineare, anche se, a volte, un po’ pesante e poco coinvolgente. Ti suggerisco di provare a leggere a voce alta, dando il giusto tono ad ogni frase, per sentire dove il testo diventano un po’ pastoso, pur restando corretto.
Originalità: 3/5
Scrivere qualcosa di originale su Draco e Harry, ormai, mi sa che è complicato! In ogni caso, l’incontro sul treno (che sfocia in violenza), Lucius che disapprova l’orientamento del figlio, fino a diventare violento, Draco che usa Blaise per le proprie necessità, pur aspirando a Harry sono tutte cose già viste.
Gradimento personale: 2/5
Hai scelto la mia OTP e questo fa di te una coraggiosa! ^^
Amo le Drarry, ma proprio per questo sono particolarmente esigente: mi piacciono i personaggi IC e le trame realistiche. Questa trama sicuramente ha il suo perché, ma i personaggi non mi convincono. Lasci troppo di non detto (sono arrivata a figurarmi che Lucius maledica in qualche modo Draco o persino che gli appiccichi un simbiote alla Alien!).
In aggiunta, il racconto in prima persona non mi è particolarmente gradito.
Caratterizzazione dei personaggi: 6/10
Draco violento è abbastanza inusuale, forse persino OOC: sappiamo che è un vigliacco e chi si fa scudo degli altri, per quanto non manchi qualche scontro nella sua vita di giocatore di Quiddithc. L’ombra di un Lucius intollerante e crudele si fa sentire, anche se il personaggio non entra mai in campo. Non condivido l’idea di un Lucius padre-padrone, fin troppo sfruttata e sin troppo semplicistica. Harry è buono, sì, ma l’Harry adolescente è ben poco malleabile e, quindi, anche in questo caso lo vedo abbastanza OOC. Blaise è un po’ il jolly da giocare in ogni mazzo e, in questo caso, appare appena delineato; un amante compiacente di un Draco che, però, sappiamo violento... forse sarebbe stato opportuno sviluppare maggiormente il suo personaggio o mantenerlo nell’ombra come Lucius, senza dargli nessuna battuta.
Attinenza al tema: 9/10
La citazione è stata inserita bene e non era facile con questi personaggi (a dirla tutta l’avevo pensata più per Remus che per Draco); i sentimenti ci sono pure, ma risentono un po’ di quella mancanza di coinvolgimento di cui ti ho scritto sopra.
Bonus pacchetto: 3/3
I tre elementi (sera di primavera, campanellino d’argento, King’s Cross) sono stati inseriti in modo appropriato, anche se solo il campanellino d’argento ha un ruolo centrale nel racconto.
50/73
“[...] quelli che tu definisci amici. Dico definisci, perché questa parola è da tempo priva di qualunque significato per me.” → la scelta delle parole non è delle più felici: il fatto che Draco non tenga in considerazione l’amicizia non ha nulla a che vedere con Harry: Harry ha degli amici. Draco potrebbe “definire amici” quelli di Harry se fosse a conoscenza di qualche loro comportamento per cui non sono oggettivamente tali.
“Non le hai, ed io […]” → la “e” non vuole mai la virgola davanti. Oggi viene usata abbastanza comunemente, ma ciò non toglie che sia grammaticalmente scorretto.
“E ad un tratto[...]” e “E tu non menti[...]” → la “e” è una congiunzione che coordina due frasi sullo stesso piano, va da sé che, posta ad inizio di frase non coordina nulla, quindi è scorretta. (Vi sono, ovviamente, delle eccezioni, in poesia ed in particolari contesti (gergo giornalistico) in cui viene usata per scandire il ritmo o determinare conseguenze delle frasi precedenti).
“[...] statica, o per lo meno insana.” → davanti alla congiunzione “o” non va la virgola. Inoltre suggerisco di mettere tra due virgole la locuzione avverbiale(, per lo meno,) essendo interposta in una frase dove potrebbe essere omessa (statica o, insana).
"Ma ogni volta […]” → per il “ma” ad inizio frase vale lo stesso discorso della “e”, in aggiunta, il “ma” indica una opposizione e va da sé che non è possibile opporre il nulla a ciò che segue.
“ vorrei che mi strappassi il petto” → attenzione alla scelta linguistica: sarebbe più corretto il verbo “squarciare” riferito a “petto”, altrimenti “strappare” il “cuore”.
“Blaise che presto o tardi verrà [...]” → come sopra, suggerisco di inserire la locuzione avverbiale tra due virgole.
“[...] comune, e […] → come sopra, non ci va la virgola.
“[...] il fondo del Lago Nero ma […] → “ma” come congiunzione avversativa, va preceduta dalla virgola.
“Ma non posso, [...]” e “E sarebbe […] → come sopra.
“-Ti aspettavo.
-Non dovevi.
-La Bestia mi reclama?
-La Bestia [...]” → il trattino ha altre funzioni, non quella di evidenziare il dialogo, per il quale si usano le virgolette caporali. Inoltre, quando un personaggio finisce di parlare, le virgolette vanno chiuse.
Lo stesso discorso vale per il secondo dialogo, che non riporto perché comunque facile da individuare nel testo.
“Sono io a non volere te ora.” → suggerisco l’uso della virgola prima di “ora”.
“[...] capisce ma [...]” → come prima.
“[...] scoperti -ti [...]” → qui è chiaro che ti è scappato un errore di battitura! ^^
“[...] oscenamente, e […]” e “[...] fastidiosi, e spariscono [...]” → come sopra.
“[...] convinveva [...]” → errore di battitura.
“[...] la violenza, e [...]” e “[...] lettere, e [...]” → come sopra.
“E di andare [...]” → come sopra.
“[...] accellerò [...]” → errore di battitura.
“Quel giorno ti ho strappato via la tua innocenza [...]” → il pronome possessivo “tua” risulta un po’ pesante dopo il “ti” precedente: la frase è chiara anche omettendolo, del resto non è che si potrebbe strappare a Harry l’innocenza di qualcun altro.
“E ti ho ucciso [...]” → come prima.
“[...]andato, e [...]” e “[...] piangere, ed [...]” → come prima.
“Ma la forza [...]” → come prima.
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