mi colpito questo dialogo, anzi, più che dialogo direi soliloquio.
la tua protagonista ha ragione: non c'è nulla di peggio del vivere facendo pena a qualcuno. dovere sostenere giornalmente sguardi carichi di pena, commiserazione e neanche un briciolo di affetto è terribile. ma il tuo è un personaggio forte che, alla fine, ancora perseguitata da ricordi demotivanti, ha avuto la forza di reagire, di non farsi condizionare dagli altri. bellissima la considerazione finale "ora lui è solo un povero eremita". ora lui è dolo, in balia di sé stesso, o almeno è così che l'ho interpretato io. complimenti, bellissimo e scritto molto bene :) |