Recensioni per
Udii una mosca ronzare
di Dotta Ignoranza

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/03/16, ore 12:55

Non sono certa di aver colto tutto ciò che intendevi trasmettere con questa flash, ma ci tenevo comunque a lasciarti un mio - per quanto mediocre e magari inconcludente - parere in merito.
Ho scorto quasi un gioco di ruoli, in questa tua flash; c'è la vittima e il carnefice, la preda e il cacciatore, certo, ma quale dei due attributi va attribuito all'animale molesto e quale all'uomo tiranno? E' un gioco di specchi e d'inganni complesso e grottesco, quello che metti su; l'uomo divora e distrugge, si arroga il diritto di essere l'unica creatura degna di questo nome nell'intero creato e crede che la sua posizione privilegiata gli dia la facoltà di scegliere della vita e della morte di ogni altro essere.. Ho adorato il modo tanto crudo e macabro con cui hai caratterizzato l'entità umana della storia, quasi a distanziarla - una volta di più - dall'entità animale. Perché, a conti fatti, gli occhi che piangono - gli occhi che mostrano la vera umanità - sono quelli della mosca.
Particolarmente d'impatto è la scelta di riportare Lui con la lettera maiuscola; che sia un ragno - o qualche altro essere divoratore - o che sia Dio, c'è sempre, in questo gioco delle parti, qualcuno che detiene la somma forma del potere ultraterreno ed è stata geniale la scelta di rendere anche quest'entità simboleggiata dal primordiale desiderio di nutrirsi e saziarsi.

Vorrei poi un attimo soffermarmi sul tuo stile; in te ho letto la pesantezza e lo spessore che cerco nelle storie e nei romanzi che leggo in generale e che così bene si sposa al genere noir. L'inversione soggetto/verbo delle ultime righe è un'arma pericolosa che, se non trattata a dovere, può portare disarmonia nella frase. Eppure, i tuoi anacoluti finali - passami la definizione leggermente impropria - chiudono alla perfezione lo scritto, quasi come se fossero delle ultime note tragiche in una sinfonia già cupa. 
Ci sono giusto un paio di imprecisioni - magari volute, non saprei - che ti faccio presente, prima di chiudere.
- Ti rivolgi alla mosca dandole sempre del tu, tranne in un caso: "Sogghigno e mi avvicino ai suoi mille fiumi di nera cera", per quale motivo? Forse ho interpretato male io, ma a me sembra che i fiumi di cera appartengano alla mosca, ma potrei sbagliarmi e mi piacerebbe avere una delucidazione in merito.
- "[...] la mia pelle di senti di colpa"---> sensi.
E con ciò, credo di aver detto più o meno tutto e ti lascio ^^ Ancora complimenti, sei stata una lettura davvero interessante e inusuale, e spero di tornare a fare un salto da queste parti!
Alla prossima,

gg

Recensore Veterano
11/09/14, ore 00:54

Quante mosche possono dir d'essere protagoniste di una poesia?
Nemmeno quella, è morta.
Dolente è lo stile, morente la protagonista.
Indenne ne esco nella mente, anche se vi vortica una mosca ed un sorriso mi inquieta.. forse così sana non sono.
Dunque, affermo, indelicata arte.
Complimenti.
Che altro aggiungere. Tu ben sai quanto sei perfetta nella scrittura.

- Alis Lavoisier.

Recensore Master
10/09/14, ore 13:19

Noir? Bah, chi lo sa se è il mio genere. Ma chi se ne importa. La storia non mi ha schifata nè orripilata - sapessi cosa penso io appeno vedo un ragno. Eeee dicevo, leggendo il pezzo della mosca, mi hai fatto pensare che vedendone una in difficoltà certamente la aiuterei perciò non sarei così cattiva da provare un certo disgusto o altro, seppure la scena in cui il ragno finisce sopra di lei - come se fosse un atto di violenza -, mi fa sentire gioiosamente malinconica. Mi dispiace per il ragno che dovrà cibarsi di un essere stupido qual è la mosca, oltre che sporco come la "merda" su cui le si appoggia quasi spesso. E il ragno, quindi, si sporcherà del suo stesso sporco. No, mi dispiace per lui. Una visione contorta di vedere le cose più maledette della vita però, se ci pensiamo veramente e non sviamo i pensieri così come i problemi, di certo noteremmo quanto una persona e non soltanto un animale, l'abbiamo già notata nello stesso situazione della mosca. E ci comportiamo come dei ragni. T.

Recensore Master
31/08/14, ore 15:21

Ok, premetto che con il noir non ci prendo molto, anzi, direi proprio che sia un genere che mastico ben poco, quindi perdonami se dirò qualche cavolata.
Devo dire che non ho colto molto la profondità di quello che hai scritto ( insomma, dedicare uno scritto ad una mosca...però ripeto, potrei aver interpretato male.) però, ho trovato a dir poco agghiacciante la descrizione dell'IO narrante che sembra essere uno di quegli anziani che a volte si vedono nei film dell'orrore: occhi estroflessi, sorriso ( o per meglio dire ghigno) sdentato, voce cavernosa, dite arcuate simili ad artigli. E soprattutto, mente folle. In un certo qual modo, il suo odio per questo piccolo insetto, mi ha fatto venire in mente qualcosa di simile. Poi, ripeto...probabilmente ho colto ben poco di quello che hai scritto, però, mi sono presa la libertà di immaginare altro. Un bacione
Hime

Recensore Veterano
30/08/14, ore 21:12

Ciao!
Lasciami dire che l'immagine iniziale è davvero meravigliosa!

Bene, con questo dico che di errori non ne ho trovati, anche se sono stata in poco accordo su alcune virgole che hai messo, non tutte, solamente tre. Avrei fatto diversamente per rendere ed enfatizzare meglio il testo, ma la cosa è soggettiva.
 
Direi che, ovviamente adatto al genere, è davvero macabro come cosa; parli di una realtà davvero spaventosa, in cui l'uomo ripaga con la stessa moneta e non si ferma a pensare a quello che può comportare.
Siamo soliti a pensare: "lui ha infastidito me e ora mi vendicherò", e come cosa è davvero orrenda, maligna, disumana.
Penso che questa storia, da quel che ho capito, parli di morte, del filo che conduce essa all'uomo, in quanto lui non riesca a guardarlo in faccia al contrario della mosca che accetta ciò che le attende, senza paura. 
Una bella metafora della vita, direi.
 
-irishpoweryeya
 

Recensore Junior
30/08/14, ore 17:50

Ciao ^^
Allora, premetto che il noir non è il mio genere e, se non fosse stato per lo scambio di recensioni, probabilmente non avrei trovato questa storia. Sfortunatamente !
Non so bene spiegarti il perché, ma mi piace. E molto, aggiungerei. Non so cosa ti abbia ispirata xD ma la storia è intensa. Mi piace il tuo linguaggio, è crudo e diretto, ma è bello. La lettura è scorrevole e lo stile si “abbina” perfettamente alla - diciamo - trama della storia.
Complimenti, davvero.
Baci, Salomea.

Recensore Veterano
28/08/14, ore 22:42

Non oso immaginare cosa mi presenterai al contest. Questa, meravigliosa flash grottesca e poeticamente sublime, è uno dei componimenti più rari e ben scritti mai trovati su EFP.
Mai letto niente del genere, sul serio. Adoperi uno stile crudo, sfatto, marcio e poetico;crei l'atmosfera macabra e stravolgi il lettore, con poche frasi mirate che riescono a totalizzare il tutto.
Una mosca destinata a vivere il suo destino, considerata parassita ed inutile creatura.
So che sembrerà assurdo, ma ho visto tanta di quello'attuale umanità, in queste poche righe, da rimanere affascinata dalla verosimiglianza di ciò che ci presenti.
E niente, storia che andrà sicuramente fra le preferite. Davvero i miei più sinceri complimenti!
Ireide

Recensore Master
28/08/14, ore 10:23

Ehilà, ciao!
Ormai per me è un'abitudine passare a leggere ciò che scrivi e devo dire che mi piace molto. Il mio primo pensiero leggendo questa storia è stato che, quando incontri una storia in cui parla della vita di una mosca in maniera poetica, allora la persona che scrive è davvero brava. 
Ho amato questa tua cruenta realtà di vedere le mosche come esseri fastidiosi e, nel momento della morte, chiedono aiuto a chiunque sia nei paraggi e mi fa pensare che, forse, la pura di morire ce l'abbiamo tutti. D'altro canto l'umano è troppo orgoglioso della propria posizione, non andrebbe mai ad aiutare un essere che prima lo ha tanto infastidito, anzi, gode della punizione che gli è toccata, beandosi di quella giustizia divina per cui "tu mi hai infastidito e ora ne paghi le conseguenze".
Molto bella la conclusione in cui la mosca attende il suo destino e fissa in faccia (se di faccia si può parlare) i sei occhi che per lei rappresentano la morte e vede la conclusione della sua misera vita.
Davvero, ho amato moltissimo questa storia, ti ringrazio per averla scritta e avermi dato un'opportunità di riflettere. Spero di poterti sentire presto.

Baci,
Francesca. 

Recensore Veterano
27/08/14, ore 20:06

Questo storia e particolare ma bella proprio nella sua particolarità. Complimenti, mi è piaciuta molto, così come il banner, davvero suggestivo!
D.

Recensore Master
27/08/14, ore 19:53

premetto che il banner fa impressione XD Ma si adatta perfettamente alla storia che, come tuo solito, toglie il fiato