Recensioni per
L'isola degli oggetti perduti
di Earth

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
13/10/19, ore 12:16

Passo per le recensioni premio ^^
Ho letto la storia tutta di botta, è scritta molto bene e un po' per la trama mi ha ricordato Toy Story. Il tema dell'abbandono e della dimenticanza, dell'oblio, è un tema che mi affascina molto e trovo nel genere della favola quella caratteristica malinconica ma non troppo forte (angst, ecco) che rende la lettura sìspunto di riflessioni ma anche fonte di immagini colorate e ricolme di speranza. Ci sono stati diversi passi che mi sono piaciuti particolarmente, soprattutto quello in cui scopriamo l'identità di Tobia. l'ho trovato scritto davvero molto bene, di solito le rivelazioni scritte in questo modo riescono male, invece questa mi è  piaciuta. ^^

Recensore Master
10/09/19, ore 14:52

Ciao Earth! Non ho mai letto niente di simile, giuro! L'atmosfera che si respira in questa OS è... soffice, sembra di stare sdraiati in un mare di nuvole, dove non esistono il dolore e la paura. Davvero originale e geniale l'idea di utilizzare pupazzi e bambole come personaggi principali. Ma ancora più originale è l'idea che si trovino tutti in un'isola lontana e ricevano misteriosi messaggi in bottiglia dai bambini che li hanno persi.
Amo i nomi che si adattano ai personaggi a partire dall'etimologia, perciò li ho trovati tutti particolarmente azzeccati. Lo scenario iniziale del mare sereno con la bottiglia tra le onde mette pace, ma al tempo stesso è un'intrigante evasione dalla realtà. Mi sono piaciuti moltissimo i dettagli, ad esempio la considerazione sugli orecchini spaiati che preferiscono ascoltare le storie dei marinai sull'isola anziché di quattro zitelle in un ricco salotto. Nonostante la purezza e la dolcezza di tutti i personaggi si percepisce anche una malinconia di sottofondo provata dagli oggetti perduti che a suo modo li arricchisce e li rende più preziosi. Il tema della ricerca di una casa, la propria casa, mi affascina da sempre e credo che questa storia con l'isola e gli oggetti inanimati sia una metafora della vita umana. Storia surrrale, magica, innocente, ma che fa riflettere. Complimenti!

Recensore Master
18/05/18, ore 18:40

Ciao carissima^^
una favola struggente, ma anche una metafora del perdersi e del ritrovarsi. Essere in un posto e farlo proprio, abbandonare la vita precedente e accettare la nuova, sostituire la disperazione della vita perduta con la speranza della vita nuova che sta cominciando.
Una storia dolce, accattivante ma anche altamente simbolica, come tutte le favole. Una vicenda che ci mette di fronte al nostro rapporto con la vita e la memoria, e ci fa capire che se da una parte i ricordi di definiscono e ci danno forma, dall'altra possono anche mantenerci legati a un mondo che non c'è più, e che ci impedisce di progredire verso altri mondi.
Molto belli anche i nomi che hai scelto, anche loro simbolici, come devono esserlo in una favola.
Complimenti e alla prossima!^^

Recensore Master
12/08/17, ore 12:50

Ciao, ogni tanto ti faccio una sorpresa e sbuco fuori dal nulla per leggere una tua storia (e recensireXD). In realtà questa storia l'avevo adocchiata da un po', ho visto che ha partecipato a diversi contest, e il titolo di per sé mi aveva incuriosito, ma come mio solito ne ho rimandato la lettura fino a un momento in cui potevo dedicarle il giusto tempo che merita.
Come già detto il titolo è bellissimo, è un lungo quanto basta ma è anche semplice e attira proprio per questo.
Già l'inizio è un dipinto, come tuo solito. Sei bravissima nel creare queste immagini delicate, con una semplicità che le rende facili eppure hanno una magia fatata che sa sempre come coinvolgere il lettore. Mi piace da morire come hai descritto l'ombrello/scodella/barchetta, in un'escalation ben riuscita. Il modo poi come parli dell'ombrello e della sua abilità dell'aver imparato a navigare è incredibile, molto bella e leggera.
Fantastica l'immagine della ranocchietta che fa da mozzo di guardia sull'albero maestro e che avvista finalmente terra. Hai reso perfettamente una scena di navigazione con la semplicità e l'allegria di una favola. Il tuo è un vero dono!
Il modo in cui hai reso Hoffen è perfetto: un giocattolo, per sua natura (voglio dire, è un oggetto destinato ai bambini) non può essere del tutto burbero o austero; ecco che il tuo burattino di legno si presenta con grinta ma con una dolcezza di fondo e simpatia che mi hanno intenerito; per poi tornare festante come è nella sua natura.
Hai una fantasia impressionante, che qui ha preso campo libero nella sua forma più soave e delicata. Ho già apprezzato le tue pennellate leggere ed effimere con la flash di Doctor Who però qui, che è un originale, emerge in modo particolare, perché qui e solo qui si può vedere fino a che punto si spinge la fantasia di un autore. E tu ne hai da vendere; inoltre sai scrivere molto bene, e il lettore non può che restare affascinato da questa opera. Così presenti senza infodump e sempre con piccoli tocchi sapienti il passato dell'isola dei suoi abitanti e del destino avverso che tutti loro fatalmente prima o poi incontrano. Il messaggio di fondo è triste, accompagna un po' quelle che è il concetto di "peter pan", ovvero "tutti i bimbi crescono" e questa storia, attraverso oggetti e pupazzi, ne mostra la perdita, le conseguenze che passano inosservate. Non hai idea di quante bambole e macchine e peluche ci sono a casa mia, proprio come li hai descritti tu, appollaiati su dei mobili, su scaffali e divani, a prendere polvere e a guardare sempre la parete di fronte a loro, ormai ricordi e non più compagni di avventura. La malinconia che mi hai messo è incredibile, scioccante!
Il finale aperto e speranzoso, seppur con una note finale pur sempre malinconica visto che Tobia sta ancora cercando mi piace tantissimo, mi ha straziato il cuore e mi ha commosso. La scelta dei nomi è fantastica, mi piace che tu li abbia pescati da più lingue e che tutti hanno avuto la loro parte nella storia.
Complimenti davvero, la aggiungerò sicuramente alle "ricordate";)
A presto!^^

Recensore Junior
31/05/17, ore 14:21

Recensione per il contest di Biancarcano "Oggetti e giocattoli dimenticati o ricordati"

Utilizzo dell'oggetto: 10/10
Questa fiaba mi è piaciuta tantissimo, come mi sono piaciuti tutti i tuoi personaggi. Tobia è un inarrestabile, prototipo un po' dell'amor cortese, il principe che ogni bambola vorrebbe al suo fianco. Rechercher invece mi ha spezzato il cuore dalla dolcezza: è decisamente la mia preferita. Mi ha fatto pensare ad una ballerina malconcia, maltrattata, cresciuta ma ancora bimba. Glemme, la bambola, la definisce “un po' matta”, ma a me sembra che quella sua follia, quella sua psicosi, non sia che grande simbolo d'intelligenza, di forza, di sensibilità. Prima di tutto perché nonostante sappia contare solo fino a 37 trova un altro modo per contare le altre conchiglie, ossia facendo 37x4, secondo poi perché continua imperterrita nonostante tutto con quella pratica, in ultimo lei conta le conchiglie giovani come quelle rotte, vecchie, quindi non si arrende alla morte, non si arrende alla dimenticanza e continua imperterrita in un ciclo infinito. Magari non hai fatto caso a tutte queste cose quando hai scritto questa storia, non saprei, però a volte si scrivono delle cose perché la sensazione che vogliamo trasmettere è proprio quella e tu ci sei riuscita.

Originalità della trama: 10/10
È molto bella ma devo considerare l'ispirazione, almeno apparente, a cartoni che già esistono, come ad esempio “La freccia azzurra” o “I giocattoli dimenticati”, per l'appunto. Però mi è piaciuta tanto ed è chiaramente la storia che più rappresenta questo contest, quindi ti faccio i miei complimenti. In più il finale strappalacrime mi ha riempito di speranza e di tristezza al tempo stesso. Percepivo il senso di nostalgia, la perdita del ricordo, dell'infanzia, della memoria. Quindi è stata molto emozionale come storia. Per il fatto che la sua trama aveva tutti i passaggi del racconto, (un inizio, uno svolgimento, una conclusione), ho deciso di aggiungere un + 0,5 proprio per la sua coerenza con questo svolgimento.

Stile e grammatica: 8,65/10
C'era una volta, tra le onde di un mare lontano, imbevute della luce rossa del tramonto, un messaggio in bottiglia.
Nuotava senza fretta, accompagnato dalle storie del vento e coccolato dalle acque misteriose e solitarie dell'oceano. → l'inizio è degno di una fiaba che si rispetti, (purtroppo efp ti permette solo di mettere come genere “favola2, ma ovviamente è sbagliato).

 
Quella sera, mentre il sole si ritirava stanco oltre la linea infinita dell'orizzonte → anche la prosopopea o personificazione è una figura retorica molto pertinente in questo caso
il proprietario della mano ladra → idem, la mano diventa quasi una persona
il vento gironzolava annoiato → idem
 
sembrava una gigantesca scodella da minestra → anche qui non posso che complimentarmi. Questo paragone è da veri intenditori! Nel senso che in una fiaba bisogna usare parole molto vicine ai bambini: quindi per spiegare come fosse la barchetta, parlare di minestra e scodella mi sembra molto adatto.
 
“sembrava una gigantesca scodella da minestra → una barchetta dalla forma strana con un albero maestro a cui erano cadute tutte le vele → A guardare bene, la scodella da minestra non era altro che un vecchio ombrello” → questo passaggio descrittivo naturalmente è molto carino, sempre per il discorso che ho fatto prima.
 
Il Capitano → le maiuscole, in casi come questi, sono FONDAMENTALI. Quindi anche qui sei proprio dentro lo stile che stai utilizzando.
 
dalla sua nave-ombrello. → questo trattino delimita due oggetti che sono fondamentali per la descrizione della barchetta improvvisata. Anche questa è una scelta che mi piace.
 
veliero senza vele → in questo caso la ripetizione della radice è un preziosismo.
 
Sì, avete capito bene: Tobia era un pupazzo, una bambola di pezza, come quelle con cui giocavano i vostri nonni → il rivolgersi al pubblico di bambini, presumibilmente, o di bambini cresciuti, (tipo me), rende il tutto molto famigliare, come anche il richiamo ai nonni.
 
appartenevano a loro, ai bambini, → lo ripeti due volte, all'inizio e alla fine della storia, nello stesso modo, anche questo aiuta veramente molto ad entrare nella fiaba. = + 2
 
Piccoli errori:
 
« Nove, dieci, undici... » → manca il punto dopo il dialogo e questo naturalmente si ripete. = - 0,5
 
a elencare → ad elencare = - 0,5
 
« Alto là! » disse → quegli spazi prima e dopo le «...» non sono necessari e dopo le » ci va una virgola = - 0,25
« Fermo! dove stai andando? » → i soliti spazi, che non riconto, e la minuscola dopo il ! = - 0,5
 
Qui non vogliano → vogliamo = - 0,5
 
Il capitano → “damn!”: direi! Il Capitano mi è diventato minuscolo! = - 0,5
 
Rechercher, evidentemente, lo capì e cercò di spiegarsi meglio:
« Se metti un orecchio qui » → dopo i due punti sei andata a capo: non serviva = - 0,10

 
i mostri sotto il letto → i mostri sotto al letto = - 0,5
 
Partì a bordo di Ilios, con la fidata Hitta, deciso a ritrovarla → prima parli di bambini, ma qui non dici la bambina: presuppongo che ritrovarla stia per lei.
 
Precisazioni:
 
Mentre si addentrava nella cupa boscaglia che si arrampicava sulle dune dietro la spiaggia sentì una vocetta contare: → qui metterei un inciso → Mentre si addentrava nella cupa boscaglia, che si arrampicava sulle dune dietro la spiaggia, sentì una vocetta contare:
 
occhietti scuri in quelli di Tobia → verso quelli di Tobia
 
« ma vedi Rechercher io e Tobia stavamo andando da Hoffen, → « ma vedi, Rechercher, io e Tobia stavamo andando da Hoffen → oppure ma vedi Rechercher, [...]


Il punto bonus per la pertinenza del titolo = + 1
 
→ 29,65/31

Recensore Master
07/04/16, ore 07:32

Ciao Earth,
ho letto d'un fiato la tua favola, che ho trovato gradevolissima, vivace e ricca di belle immagini.
Immaginarsi questi pupazzi animati dal desiderio di riunirsi al loro padroncino è un modo per ricordare gli amici di pezza o di plastica che abbiamo avuto in un lontano passato avvolto nelle brume della dimenticanza e per rendere loro un omaggio.
Forse i loro rimpianti sono anche i nostri.

Recensore Junior
14/04/15, ore 10:15

Questa stori ha partecipato al contest "Oscars EFPiani" iindetto da Frandra sul forum di EFP ottenendo il premio "Miglior film d'animazione"

_juliet: 
Per molti versi questa storia mi ha ricordato il libro “L'isola del tempo perso”, uno dei miei preferiti della mia infanzia. Nonostante questo la premio per aver creato un mondo fantastico in cui è possibile, nello spazio di una lettura, sentirsi nuovamente bambini. Mi è piaciuto come tu abbia saputo usare l'immagine e abbia creato personaggi curiosi e affascinanti. Forse avrei gradito sapere qualcosa di più su di loro, ma trattandosi di una breve favola non penso di potermi lamentare.
 
Frandra:
Ho votato questa storia perché è permeata di una tenerezza irresistibile. Come per _juliet, anche a me ha ricordato “L’isola del tempo perso” e forse proprio per questo ho sentito un piacevole richiamo all’infanzia. Questi due fattori, uniti all’immagine dell’orsetto sull’ombrello che è di una bellezza tale che ignorarla sarebbe un crimine, mi hanno spinta a nominare questa storia.

SigynFreyadottir 
L'idea di un orsacchiotto coraggioso che solca i mari a bordo di un ombrello verde mi è rimasta impressa nella mente, sembrava quasi tirata fuori da Miyazaki o da qualche vecchio libro di favole dimenticato nella soffitta della nonna, che nessun bambino ha mai letto ma che ritrovi poi da adulto e ti lascia una specie di allegra nostalgia. Non saprei nemmeno come spiegartelo bene, adir la verità. Quindi l'ho votata proprio perché è una bella favola, raccontata bene e divertente da leggere e poi, perché effettivamente, ogni bambino che perde un giocattolo, passa mesi e a volte anni a chiedersi che fine abbia fatto e magari ne immagina avventure lontane, e questa è una buona idea alternativa di cosa possa succedere alle cose che perdiamo.
 
Sheylen: 
Se mai avrò dei bambini, questa sarà una delle favole della buonanotte che sceglierò per loro. Ha tutte le caratteristiche: uno scenario fantastico, un protagonista dolcissimo ed interessante, una storia piacevole e abbastanza profonda da concedere un momento di riflessione. Il tuo orsacchiotto è il perfetto protagonista per questo racconto, il giocattolo per eccellenza accompagnato da un oggetto proprio di tutti i giorni come un ombrello colorato. Leggere la tua storia è stato rilassante, un piccolo angolo di serenità e dolce malinconia al ricordo dell’infanzia. 
 
Sheridan17  
Questa favola è meravigliosa, degna dell’Oscar assegnato. L’autrice ha saputo creare uno spaccato fiabesco, onirico, un mondo incantato dell’infanzia che mi ha stregato fin dalle prime righe. Poi spero davvero che i miei giocattoli perduti abbiano vissuto tutte queste avventure. Mi sono sentita stranamente “grande” dopo aver letto la storia, ma mi ha messo addosso una strana allegria, un ricordo di tempi ormai lontani ma che possiamo ancora rivivere. Ottima shot davvero!
 
Sif Styrjordottir:
Le avventure del piccolo capitano di pezza mi hanno davvero appassionata. Ho letto la tua storia con l’espressione di un bambino che vede il suo giocattolo nuovo, era veramente carina. Lo stile di scrittura era quello consono ad una favola, con descrizioni non esageratamente dettagliate, dialoghi brevi e conclusione veloce. Mi è piaciuta veramente moltissimo.
Mettere come protagonista un pupazzo che naviga su un ombrello e l’ambientazione generale della storia mi hanno fatto pensare ai film di animazione giapponesi, e hai reso tutto molto originale e carino.

Nuovo recensore
04/12/14, ore 23:16

Ciao!
Sono una persona di parola, io! Quindi senza perdere tempo mi sono fiondata a leggere la tua storia e devo dire che mi hai trasportato indietro con gli anni con questa bellissima favola. Hai avuto proprio una bella idea e quando ho visto l'immagine a cui ti sei ispirata è come se fossi stata teletrasportata lì in un baleno! E' stata una bella avventura questa che ho intrapreso sta sera con te e ti ringrazio per avermi fatto sognare per qualche istante. 
Dovrei leggere più storie di questo genere, mi sento rinata!
Complimenti mia cara!
Ci si sente presto perchè raramente lascio andare chi mi colpisce così tanto!
Un abbraccio :)

Recensore Master
25/09/14, ore 23:21


Terza classificata - L'isola degli oggetti perduti di _Earth_

Grammatica&co: 8/10
Originalità: 5/5
Uso dell'immagine: 5/5
Gradimento personale: 10/10

Dal punto di vista della grammatica non va affatto male. Ho solo trovato delle imprecisioni tra cui la maledetta D eufonica (che mi ripeto: ho sbagliato anche io tante volte, ma adesso che lo so, lo faccio presente), qualche termine errato, un “davanti” con l’apostrofo, qualche svista, ma soprattutto qualche virgola di troppo e alcuni periodi carichi che andrebbero semplificati. Ma guarda, è tutto risolvibile con un’attenta revisione del testo, perché senza dubbio la storia è ben scritta, scorrevole, godibile, è assolutamente ottima!
Lo stile è molto buono, penso tu abbia usato il registro giusto, abbastanza fanciullesco, che richiama le favole per bambini. C’è quell’atmosfera particolare che stimola la fantasia su più livelli. Hai creato un piccolo mondo a parte, che sta in piedi, semplice da immaginare e addentrarsi in esso. La trama è ben costruita, i personaggi sono ben caratterizzati. Ho adorato l’isola, i giocattoli animati perduti …
quelli sono geniali, hai creato dei personaggi unici dai nomi originali. Se ci penso rimango davvero stupita dalla loro purezza. Dal modo in cui li hai dato vita. Hoffen, Rechercher, Glemme, Tobia, sono vivi nella mia mente. Mi hai coinvolto tra i loro dialoghi frizzanti e la filosofia di vita nascosta. Credimi: hai concretizzato egregiamente l’immagine, meglio di quanto mi aspettassi. Sappi anche che la tua favola mi ha letteralmente commosso. Ti giuro su chi vuoi che a fine lettura avevo gli occhi umidi dall’emozione. A me capita raramente di commuovermi così e quando mi succede è una sensazione bellissima e positiva. È stato in quel momento che ho realizzato il vero significato, e allora ho guardato l’immagine e manca poco scoppiavo a piangere. Lì per lì non lo diresti mai quanto la storia sia profonda e significativa. Poi comprendi la consapevolezza di Tobia, racimoli quei dettagli lanciati distratti lungo il percorso e rimani stravolto. Io sono rimasta senza fiato. L'impresa di Tobia è meravigliosa. La passione con cui adesso si muove... madonna, mi vengono i brividi. Hai avuto un’idea splendida e di questo mi devo complimentare. Hai saputo valorizzare l'immagine in pieno. Davvero. Oltre tutto ci sono certi dettagli spettacolari che mi hanno colpito, tra cui il “tu sai cosa viene dopo il trentasette?” – è bellissimo. Così come le conchiglie o le ricerche. Si vede quanto l'immagine abbia saputo ispirarti e di questo sono tanto contenta e soddisfatta. Grazie a te. Rinnovo i complimenti.


Grazie per aver partecipato, un saluto! ^^
 

Recensore Master
18/09/14, ore 23:27

Molto bella! È molto facile immedisimarsi nella vita avventurosa di questo coraggioso pupazzo che senza sosta ricerca la propria casa, come tutti del resto.
Mi ha colpito la scorrevolezza del testo