Apprezzo la tua buona volontà nell'immergerti in una storia nuova ma purtroppo questa ha numerosi punti deboli.
Quando l'ho aperta la prima cosa che mi è saltata all'occhio è stata l'impaginazione. Il testo del racconto è stato evidenziato e sono certa che poteva essere evitato.
In seguito, ho visto alcune forzature nella trama. Partendo dal presupposto che Sherlock ha una memoria eccezionale mi sembra un po' strano che si scordi informazioni che gli sono date soprattutto se riguardanti i casi anche se banali come il numero di componenti del nucleo famigliare. Famiglia che, se ho ben compreso, ha anche incontrato visto che ricordava il loro piangere per la morte del padre/fratello.
Un altro errore è visibile anche nelle modalità dell'omicidio. Dalle brevi ricerche che ho fatto non ho mai riscontrato che l'amianto fosse cancerogeno a contatto con la pelle. Piuttosto sono le polveri di amianto che se inalate per lunghi periodi di tempo che nel corso degli anni avrebbero potuto causare danni. Quindi l’avvelenamento in poco tempo per un braccialetto di amianto (materiale generalmente usato in campo edile) non mi pare una causa di decesso valido. Le motivazioni dell’omicidio mi sembrano anch’esse strane. La sorella scomparsa da tempo chiede un aiuto economico che le viene rifiutato. Se quell’aiuto era il corrispettivo della sua parte d’eredità perché non ricomparire ufficialmente e domandare che le venisse riconosciuta la sua parte? D’altro canto se fosse rimasta nascosta non le sarebbe toccato nulla comunque visto che si era presentata come una cameriera.
Da qualunque parte la guardi questa storia per me è contorta e non troppo solida. A mio avviso dovresti sistemarla dandogli un po’ più di spessore.

Spero che queste osservazioni non ti abbiano offesa. Non era quella la mia intenzione.
Prima di concludere vorrei consigliarti, se sei insicura o altro, di trovare l’appoggio di un beta. A volte un parere esterno può essere utile per trovare errori che noi non vediamo e a migliorare la storia.
Ti auguro buona fortuna per questo racconto.

Un abbraccio,
May Des