Recensioni per
Angel's revenge
di Artefenis

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/02/16, ore 16:05

Sono venuta a sbirciare sul tuo profilo e - tra tante cose interessanti - ho scelto di leggere questa, attratta dal tema che amo moltissimo: gli angeli; amo la mitologia e simbologia dietro queste maestose figure, tanto è vero che "Paradiso perduto" è una delle mie opere-feticcio, proprio per quel suo addentrarsi nei meandri del mondo angelico (e sì, anche della Caduta molto spesso connessa a esso).

Il tuo pezzo l'ho trovato di una bellezza magistrale, dico davvero. All'inizio mi hai tratto in inganno: credevo che volessi davvero descrivere il momento della Caduta per questo angelo fiero e tormentato - e invece era il suo momento di Rinascita.

Fin dall'inizio, mi hai calata prepotentemente nella sua testa - in una soggettiva perfetta - e ho percepito il suo sdegno, il suo dolore, la sua umiliazione come se fossero mie. Quando gli sono state tolte le ali ho proprio percepito un nausea fisica, perché mi sono chiesta che cosa ne sarebbe stato di lui, privato del simbolo della sua purezza, della sua vicinanza al cielo. Per questo ho creduto che, dopo, sarebbe caduto.

Ah, se mi sbagliavo... Il finale è splendido: e quando hai descritto la nascita delle nuove ali, la vestizione di armatura ed elmo - e la fierezza nel suo sguardo, quando si è reso conto che il Padre non l'aveva tradito, e che i compagni non attendevano altro che accogliere la sua nuova incarnazione, beh... ho gioito, ed esultato, ed è stato magnifico.

Mi hai emozionata davvero, e vorrei tanto che questa storia avesse un seguito -perché quello sguardo finale alle viscere della Terra fanno presagire una Giustizia che è solo a un frullo d'ali dall'avvenire.

Complimenti, davvero. Questa storia è un gioiello, e va tra le preferite; tornerò presto a leggere altro, perché mi hai proprio incantata.
Flora

Recensore Master
26/06/15, ore 19:18

Bella, davvero bellissima questa OS.
Non ho potuto fare a meno che essere rapita dall'eleganza del tuo stile, quasi poetico oserei dire. Melodioso, quasi come un vecchio testo perduto, questa tua piccola storia mi ha rapita.
Impossibile, leggendo questa piccola OS al non pensare ad una metafora. Ciò che non ci uccide, ci rende più forti. "Sono tornato più forte di prima", si è soliti dire.
Il nostro povero angelo, dapprima prova rancore e rabbia per essere rimasto da solo. Cercano di privarlo di ciò che lo rende veramente se stesso, umiliandolo nel profondo.
Ma anche se c'incatenano, anche se ci spezzano le ali, nessuno può fermarci: bisogna solo continuare ad essere se stessi, non lasciarsi ostacolare dai problemi e dalle ferite.
Forse, bisognerebbe anche perdonare. Tutti commettono sbagli, ma questo non vuol dire che non siamo stati amati.
Io, almeno, l'ho vista in questo modo.
Praticamente non ho trovato nemmeno un errore, né di battitura, né di distrazione: i miei più vivi complimenti.
La tua, è davvero un piccola perla.
Spero di averne colto davvero il senso, ma se non fosse così... Mi consolerò nel averlo pensato u.u
Ad ogni modo, questa storia finisce dritta dritta nelle ricordate!
Alla prossima!

Recensore Veterano
10/06/15, ore 15:06

Ho una vera e propria passione per gli angeli e i demoni, una visione tutta particolare che mi attrae tantissimo.
La figura dell'angelo caduto, abbandonato, intrappolato, è una di quelle più affascinanti.
Una creatura che ha perso tutto, che è stato abbandonata, che non ha più niente se non rabbia e cenere, che spinge ad andare avanti per puro senso di sopravvivenza, per l'amaro sapore del sangue in bocca e perché si deve vivere, vivere e basta, per uccidere e vendicare e poter guardare chi ti ha abbandonato e mostrare che non ti ha ucciso.
Questo, per lo meno, mi ha comunicato la prima parte della storia, quella incentrata sull'agonia, sulle ombre, sulla rabbia e una tristezza che la alimenta sempre di più.

La prima parte è la mia preferita, perché un personaggio spezzato lo sento molto più vicino di un sacco di altre cose.
Eppure, la seconda parte è un grido di speranza: speranza di non essere abbandonati, di essere ricordati, di poter tornare da persone che forse ti hanno abbandonato, ma non ti hanno mai davvero lasciato solo.
L'aver dubitato, ma non essersi arreso, alla fine paga: paga permettendo il riscatto, permettendo di tornare dalle persone che ti amano.
E niente, qui non ho nulla da contestare. Forse un po' aleatorio, ma ognuno decide quanto marcare la mano, quindi non mi esprimo in proposito :3

Recensore Master
30/04/15, ore 15:16

ciao sono passata per lo scambio recensioni del gruppo fb.
non so se sono l'unica ma all'inizio pensavo che si trattasse di un angelo caduto; ma non importa.
davvero brava! questa storia mi è piaciuta molto. le parole trasmettono bene il senso di abbandono e poi di rinascita del protagonista. la punteggiatura è quella giusta nei punti giusti. molto bello il percorso interiore dell'angelo, anche se non sono cattolica mi è piaciuto davvero molto. la strada verso la luce ritrovata solo attraverso il dubbio, o nel momento dell'incertezza peggiore, è un'idea molto raffinata.
solo non ho capito quale dovrebbe essere la vendetta dell'angelo. il ritorno alla Grazia? scusa potrei aver perso un passaggio nella lettura.
davvero tanti complimenti.
a presto Aris
(Recensione modificata il 30/04/2015 - 03:18 pm)
(Recensione modificata il 30/04/2015 - 03:23 pm)

Recensore Veterano
02/04/15, ore 09:57

Ciao :)
Credo che questa sia la tua prima storia che leggo.
Hai usato delle immagini molto evocative e ben descritte.
Nella prima metà però non sono molto sicura sull'uso delle virgole.
In certe frasi credo che ce ne siano troppe... XD
Tuttavia, a parte quelle piccole imprecisioni, la lettura scorre veloce e ci si affeziona subito al tuo angelo.
Sembra quasi di percepire le sue stesse emozioni.
Troppi aspetti però rimangono avvolti nel mistero.
(esmpio: chi sono gli aguzzini? perchè i fratelli non sono intervenuti ?)
Ed alla fine della famosa "vendetta" non c'è più traccia. O_O
Più che altro si sente il "desiderio" di questa vendetta...
desiderio che poi svanisce come se non fosse mai esitito.
Anche se forse, essendo gli angeli creature al di là degli esseri umani,
potrebbe anche andar bene così.
Chiacchere a parte, che più che altro sono state le mie riflessioni personali
la storia mi è piaciuta.
Sicuramente migliorabile, ma bella.
A presto.
Lara

Recensore Veterano
27/10/14, ore 15:02

Ciao, visto che ho trovato questa tua one shot che rientra nei miei generi preferiti, ho deciso di passare appena ho avuto un momento libero. 
Ho apprezzato con quale abilità hai descritto l’evento, così semplice nel complesso, ma che hai reso in modo poetico ed evocativo, attraverso immagini davvero accattivanti.
L’angelo straziato e torturato che alla fine rinasce in tutta la sua luce. Ho notato la cura che hai messo in ogni particolare, con una caratterizzazione attenta e mirata: il dolore e il rancore per l’abbandono, il sudore che viene paragonato alla rugiada, gli occhi azzurri che contrastano con quelli gialli, il grido di una promessa di una vendetta prossima.
Mi piace molto il tuo stile, descrivi piano piano gli eventi lasciando che prendano forma lentamente nella testa del lettore.
Non ci sono errori grammaticali,ma ho riscontrato qualche piccola discrepanza:

[...]non gli hanno teso quella mano che tanto potente diceva di essere. 
Sostituirei diceva con dicevano, la personificazione della mano è piuttosto ambigua,ma forse ho frainteso io.

Non c’erano più traccia di sentimenti, tranne che uno: rabbia.
Credo che intendessi non c’era più traccia di sentimenti, oppure che non c’erano più sentimenti in lui. 

In conclusione ho apprezzato decisamente la storia, per quanto di solito non ami particolarmente la figura “classica” di angelo (con le ali e tutto il resto).
I miei complimenti e a presto!
21century

Recensore Junior
24/09/14, ore 23:12

Ehi, ciao!
Mi piace il tuo stile, sebbene abbia trovato qua e la qualche errore di grammatica/battitura, ma niente di grave :)
Nella prima parte è tangibile il dolore dell'angelo, fisico e morale, l'umiliazione che brucia, il sentimento d'abbandono e la rabbia, più forte di tutto il resto. Ma è inutile che lo dica, l'hai scritto tu :3
Mi è piaciuta davvero la seconda, una sorta di rinascita: le ali, la luce, l'armatura. E perdona i suoi fratelli, e suo Padre, ma - giustamente, direi, ECCHECAVOLO - non perdona le ombre e non dimentica il dolore.
E' come dev'essere un angelo: glorioso, divino, eppure incline ad alcune debolezze umane.
Baci,
stardust

Recensore Master
06/09/14, ore 03:03

Ciao!! Come promesso eccomi qui, all'alba delle tre, appena rientrata.
Ho voluto leggere questa storia prima di addormentarmi e ho fatto estremamente bene.
L'ho trovata una storia "poetica", fatta di poche immagini forti che riescono a spiegare bene ciò che l'angelo prova. Mi è piaciuta sopratutto una frase, "Quelle ali che da sempre avevano sorretto il suo corpo, adesso gravavano sulla sua schiena." perché riassume il ruolo importante delle ali in questa storia. Le ali che una volta erano simbolo di ciò che l'angelo possedeva, le ali intrappolate, le ali perdute e, infine, le ali rinate.
Hai usato parole azzeccate per il tema che hai scelto di trattare, creando immagini come quelle della luce che lo avvolge, della forza che spezza le catene (etc.) che riescono a far viaggiare la mente del lettore.
L'unico appunto riguarda i verbi che non sempre concordano (ogni tanto c'è il presente che poi diventa passato anche se parli di azioni contemporanee, non so se mi sono spiegata). Per il resto mi è sembrata una storia scritta in modo corretto e scorrevole.
Complimenti!
Alla prossima (e buona notte, vista l'ora)!!