Recensioni per
Ragazzi d'Inverno
di PurpleStarDream

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/10/14, ore 19:27
Cap. 1:

Ciao, io sono quella che riduci uno straccio tutte le volte e che non riesce comunque a perdere il vizio di leggerti TT
Di solito (LO GIURO!) non amo tanto gli autori che scrivono quasi solo di tragedie, ma tu sei un'eccezione bellissima, perciò mi tengo la mia dipendenza e preparo pure i fazzoletti.
Io devo ancora capire bene che penso di Bucky. Mentre di Loki mi sono innamorata a prima vista (non parliamo nemmeno di Steve), Bucky all'inizio non mi aveva colpito in modo particolare, forse perchè non sono mai riuscita a vederlo come un vero antagonista (in winter soldier c'è un solo cattivo ed è Pierce. Non c'è proprio storia per il resto).
Secondo me, come al solito, hai scelto un angolo molto particolare per raccontarlo e hai scelto i 'motivi' giusti, costruendo un modo di reagire ai traumi che ha subito veramente perfetto.
Per me è un altro centro: continua così!

Nuovo recensore
19/09/14, ore 17:40
Cap. 1:

Ho dovuto rileggerla due volte. La prima, per un'idea generale, la seconda probabilmente per cercare di comprendere.

Innanzitutto, complimenti. È scritta veramente bene, soprattutto le emozioni e I pensieri di Bucky. L'idea, poi, di trattare un argomento delicato come il suicidio. Beh, all'inizio ero scettica, in quanto sono abbastanza... Restia, su questo genere di argomenti. Eppure, sei riuscita a descrivere quelle sensazioni, quei pensieri tipici delle persone affette da depressione, che le porta inesorabilmente verso il suicidio, se non aiutate.

Ti diró, leggendola una seconda volta, ho avuto gli occhi lucidi.

Veramente, complimenti. Aspetto con ansia il secondo capitolo,

Jawnie_Holmes

Recensore Veterano
12/09/14, ore 22:40
Cap. 1:

Tra una cosa e l'altra non l'avevo ancora vista. Diciamo che non è esattamente il periodo giusto per leggerla, ma non posso farne a meno, quindi pazienza. Ognuno ha il proprio modo di affrontare i demoni, per te è terapeutico questo, per me è devastante. Come ti spiegai già, io cerco la positività, perché delle volte i pensieri negativi sono talmente tanti che bisogna scacciarli a forza dalla testa cercando di tenere a mente solo quello che di buono c'è nella vita - poca roba. 

Mi è piaciuta molto, e non vedo l'ora di leggere il seguito. 
Io non la penso come te riguardo al fatto che Bucky sia più incasinato di tutti, paradossalmente io credo che sia Steve quello con più problemi, e nonostante delle volte sembri quello più ingenuo e puro, in verità è molto forte visto che riesce ad affrontare lo tzunami di merda che l'ho ha investito più e più volte. Partendo dal fatto che i suoi genitori sono crepati in fretta, in modo non molto carino - ma la morte non è quasi mai dolce - arrivando al fatto che era un disadattato, praticamente, spazzatura per la società in cui viveva, e continua ad esserlo ad oggi, a conti fatti. Un ragazzino malaticcio e poco appetibile per le donne dell'epoca, ed ha dovuto convivere questo senso di inadeguatezza. Non penso nemmeno gli sia passata, il senso di inadeguatezza è duro a morire, esattamente come quello di non appartenenza, e te lo dice una che lo ha provato e lo prova sulla pelle ancora adesso. Basta pensare al modo che ha di approcciarsi con le ragazze o proprio al mondo fuori dal suo appartamento, al fatto che non ha una vita sociale praticamente, e che ormai vive per servire, come a riscattarsi di non essere mai stato abbastanza prima. 
Poi prendono il suo migliore amico, lo lobotomizzano e lo fanno diventare una sorta di arma definitiva, per cosa? Pare proprio volessero fargli un gran dispetto, avrebbero potuto scegliere chiunque tra l'acozzaglia di adepti dell'HYDRA, invece hanno scelto proprio la persona a cui Steve più teneva. Ed è colpa sua, non bastano Peggy e Natasha a smentire la realtà dei fatti. E' colpa di Steve, perché ha dato per scontato che fosse morto, lui e gli Howling Commandos non si sono nemmeno degnati di andare a recuperare quello che pensavano fosse un cadavere. Sì, avevano già fatto esperimenti su di lui quando era stato catturato, ma sarebbe finita lì se Steve avesse recuperato il suo corpo - vivo o morto. 
Quindi deve convivere con questo enorme senso di colpa, immenso, in più scopre che è praticamente morto per nulla, che l'Hydra ha vinto su di lui - perché la si può rigirare come si vuole, ma la vita gliel'hanno rovinata parecchio.
Poi c'è Tony che è una persona distrutta, piena di problemi, e guarda caso Steve sceglie proprio lui, vuole proprio lui, per complicarsi un po' la vita, come se non ne avesse mai abbastanza. Delle volte mi viene da pensare sia molto masochista. 
Non ho idea di cosa tu abbia pensato per il suo suicidio, ma avrebbe avuto più volte motivo di farlo, almeno secondo me. Quindi non aspetto altro che leggere per capire se in qualche modo la tua idea si avvicina alla mia. 
Grazie, le tue storie mi fanno sempre riflettere - e sfogare - e te ne sono grata. 
A presto. <3
 

Recensore Veterano
11/09/14, ore 14:23
Cap. 1:

Premetto dicendoti che io non ho smesso di attendere il seguito della tua ff sulla macchina della morte...ma veniamo a questo capitolo e alla tematica che hai deciso di trattare con una profondità di osservazione davvero notevole senza falsi moralismi o preconcetti...cose che detesto senza ritegno...Non so fino a che punto sia una scelta morire...nel senso che nel momento in cui decidi di farlo la cosa non ti si pone più come scelta tra diverse alternative ma come l'unica strada percorribile,come una necessità...voler morire diventa necessario come dover respirare...escludi qualsiasi altra cosa perché non la vedi più,non vuoi vederla o fa troppo male desiderare di farlo...Personalmente non vorrei sopravvivere ad un tentativo di suicidio...non potrei sopportare non tanto gli sguardi altrui ma il mio...per tanti motivi...alla fine siamo noi i peggiori giudici di noi stessi e godiamo forse nell'infliggerci condanne che non meritiamo...Ognuno ha ovviamente la sua opinione che potrebbe essere del tutto smantellata da un momento all'altro dall'esperienze dolorose che la vita può sbatterci in faccia...Hai reso empaticamente la sofferenza di Bucky,personaggio che si offre bene all'argomento,per certi versi hai fatto persino sperare che lo lasciassero andare...Sei abile nelle descrizioni e nel dar vita a immagini di notevole impatto emotivo...Sono davvero curiosa di leggere di Steve...a presto

Nuovo recensore
11/09/14, ore 03:41
Cap. 1:

Ammetto, con un bel po' d'imbarazzo, che questa non è la tua prima storia che leggo (perdonami se non ho recensito le altre ma una prendeva l'altra e ieri notte le ho divorate senza pause finché non sono crollata sfinita alle 5.30 del mattino) e se c'è una cosa che mi piace del tuo stile è il lato introspettivo.

Ragazza, hai un dono unico! l'introspezione sono bravi tutti a farla, basta immedesimarsi un po' nel personaggio e aggiungere qualcosa della tua vita per rendere tutto perfetto. Vai, a posto.

...Col cavolo!
Non solo metti del tuo (non saprei dirti dove ma si sente che qualcosa di vissuto c'è) ma è come se tu fossi il personaggio. Come posso spiegarti? Sembrerebbe una cosa tipo: "sono stata lui per 24 ore, ho assorbito i suoi pensieri, i suoi timori, le sue convinzioni, le sue abitudini e il suo modo di fare e, visto che c'ero, ho dato un'occhiata dettagliata a quello che è il suo background, così, giusto per rendere tutto più reale". È strano, davvero, non riesco a farti capire quello che intendo. Riesci a entrare e sviscerare il personaggio nel modo più estremo, rosichi la carne fino all'osso e apri anche quello per prenderti qualcosa in più. E i dettagli! I dettagli descrittivi acuiscono tutto, lo rendono più reale, più atroce e straziante (l'atropina, ad esempio, che l'80% della gente non sa neanche che cos'è). Così come quelle scene quasi crudeli, dal sapore leggermente (per me) splatter, che non stonano, non fanno venire i brividi di ribrezzo. Ti fanno solo capire, un po' di più, la schiacciante e soffocante sensazione di sentire qualcosa che non va dentro di te.

Il suicidio è una bella bega da trattare, non è mai facile descrivere le emozioni (l'adrenalina che appanna il pensiero quando ci sei, quando lo stai facendo davvero, o anche il panico che ti assale - perché, mentre lo fai, arriva un momento in cui ti chiedi cosa diavolo stai facendo e se basterebbe stringere i denti un altro po' per andare avanti perché non vuoi davvero smettere di vedere il mondo - e l'euforia che ti fa dimenticare quel pensiero seguita poi dal sollievo, da quel "ehi, è tutto finito, ora puoi stare tranquilla". Poi, se succede (e questo è il caso di Bucky) ti riprendono e ti senti quasi derubato perché ti hanno tolto il diritto di fare le tue scelte. A volte arriva anche l'umiliazione, dato che tutti tendono a trattarti come un deficiente che non sa cosa sta facendo (errore! I suicidi sono perfettamente coscienti, sanno e desiderano quello che fanno).

Mi si è gelato il sangue nelle vene quando ho letto della cicatrice di Tony. Essere cutter non è un capriccio, una ribellione, un "ehi è figo tagliuzzarsi un po' i polsi!". Alcuni lo ritengono il "suicidio dei codardi" perché è uno dei più reversibili. Ma, secondo me, tagliarsi le vene è quasi peggio di un'overdose di farmaci o di un colpo di pistola in testa. Sei consapevole in ogni momento: dalla scelta della lama (trincetto? lametta? coltello?) al taglio e al dissanguamento. Senti il sangue colare dai polsi, il bruciore della ferita. All'inizio è un'orgasmo, un pieno di emozioni e sensazioni che ti fanno arricciare le dita dei piedi, poi arriva la prima ondata di torpore, leggero e che ti intontisce leggermente. Dura poco, però, e spesso a questo punto ci si taglia di nuovo, giusto per ricominciare con il cocktail positivo di prima. Alla fine arriva il torpore totale e, se qualcuno non ti salva, l'incoscienza.
Questo per dirti buona fortuna. ;)

Ho trovato anche molto intimo il momento in cui Tony fa vedere la cicatrice a Bucky. Per i suicidi è qualcosa di terribilmente personale, da custodire gelosamente. Mi è piaciuto, davvero.

Ehm... Mi sono persa. Non ricordo cos'altro volevo dirti.
Ah, ecco! A proposito del sesso (non sai se metterlo o meno, giusto?)... Io lo metterei. Non tanto per l'eros in sé ma perché il sesso fa parte delle nostre vite e di quelle dei suicidi soprattutto perché oltre che dar loro un po' di tregua dalla sofferenza che provano dentro, dà quell'appagamento che porta anche il suicidio - in un certo senso.

E ora chiudo, davvero. Anzi, scusa il commento prolisso e pieno di cose superflue (un "fantastica!" bastava) tra cui, sicuramente, anche dei grossolani errori e della fantastica confusione, ma se non scrivevo non dormivo.

Attendo il prossimo capitolo con ansia e uno strizzotto allo stomaco,
P.


Ps: scusa le mille modifiche ma non mi prende gli spazi (telefono del cavolo) e gli appiccicumi non mi piacciono ;)
(Recensione modificata il 11/09/2014 - 03:53 am)