Carissima! ♥
Ho letto questa storia il giorno stesso della pubblicazione, ma sono riuscita a ritagliare solo ora quei cinque minuti necessari per lasciare un commento sensato.
Prima di rifarlo, ho riletto la oneshot e il mio già positivissimo giudizio è, se possibile, ancora più alto: scrivere di PD ti piace, si vede benissimo, e ti riesce splendidamente.
Non dubitare affatto delle tue capacità: quando si sperimenta una nuova tecnica è naturale avere delle incertezze, ma fidati, non è il caso tuo. Scrivere in prima persona è un’abilità che pochi possiedono; tu, al primo tentativo, hai dimostrato di padroneggiarla egregiamente. Hai reso i possibili pensieri di Mina con un’intensità, una profondità estrema: ne hai curato la psicologia con un’attenzione che raramente ho visto, anche in libri di autori noti, legandomi alle righe; e, ancora una volta, hai saputo rendere le atmosfere del telefilm in modo eccezionale. Sarò sicura: io vedrei benissimo una simile lettera nel contesto della serie, tanto è in linea col prodotto che ti ha ispirata.
Passando alla storia nel dettaglio, l‘idea mi piace moltissimo: Vanessa ha continuato a scrivere lettere all’amica nel corso dell’avventura per salvarla, lettere che noi sappiamo non essere state seguite da risposta… Ma se? Ma se anche Mina, per una volta, avesse fatto sentire la propria voce, avesse detto la sua su una situazione che ruota attorno a lei, e nel cui ambito pure il suo punto di vista non è mai stato udito? La tua analisi mi è piaciuta molto, l’ho trovata sinceramente interessante: sin dal primo istante, lo spettatore è stato indotto a vedere in lei la povera vittima, l’innocente strappata dalla famiglia e da salvare; mentre Vanessa è stata presentata come la figura tormentata, incline a “cadere” e perdersi e destinata solo a questo triste destino. Ma, come hai evidenziato, la bruna è riuscita a trovare in sé la forza per rialzarsi dopo ogni caduta, per lottare contro la maledizione che sin dalla più tenera età la rendeva diversa dagli altri e unica; Mina, invece, è caduta nelle spire del Male. Si è abbandonata a esso, trovandone quasi un conforto mentre il mondo attorno a lei andava a rotoli; se n’è lasciata sedurre e ne ha accettato le lusinghe, senza desiderare tornare indietro.
È Mina a essere perduta, nel senso più autentico e triste della parola, non Vanessa; ed è questa consapevolezza a – opinione personalissima, eh! :D – ferire maggiormente la superstite. Non la sua morte, ma l’aver svelato questa sua “altra essenza”, questo tradimento perpetrato da colei che le era “più vicina di una sorella”.
Stile, inutile ripetertelo, da incanto: una giravolta di parole, di frasi con una musicalità intrinseca che rendono appieno la verità tormentata di Mina, rendendola quasi realtà, oltre che parole su uno schermo. Non smetterò mai di complimentarmi con te per questo.
Un’altra perla per un fandom praticamente muto, in poche parole! *-* ♥
A presto, spero, carissima; ancora brava! :) :*
Euridice100 |