Ciao!
Questa raccolta mi piace sempre più ad ogni capitolo che posti, ma questo già lo sai. Yahiko è uno di quei personaggi-pilastro del manga, uno di quegli eroi silenziosi che passano quasi inosservati agli occhi del mondo, ma sono fondamentali per lo sviluppo di altri, quelli che gli stavano più vicini. Sai benissimo quanto mi piaccia e che timore reverenziale provi verso la sua caratterizzazione (un po' come Nagato, per intenderci); trovo che parlare di un pg come lui sia già difficile di per sé, ma se a parlare di lui è la persona che lo ama, la difficoltà raddoppia. E Konan di certo lo amava parecchio, ammettendo che questo sia un sentimento quantificabile.
Comunque, parlando più strettamente della drabble: ho apprezzato il modo in cui hai rievocato il passato di questi due (tre? quattro?) personaggi, la casetta in cui vivevano con Jiraiya, quando tutto andava ancora bene. E' stato un modo suggestivo e azzeccato per collegare sia il sorriso che Yahiko indossava in vita che quello che aveva in punto di morte, il voler mettere il fiore proprio sotto la sua tessera. Ho sempre pensato che Kishi abbia dato il meglio di sé, in questo arco narrativo, dato che ogni volta che ripenso a quell'epilogo mi torna il magone. Magone che hai rinnovato anche tu, con questa drabble. M'intristisce, ma la trovo un'immagine molto potente, il modo in cui hai chiuso la storia, con le lacrime di Konan. Quella che abbiamo davanti è una donna fatta e finita, tutta d'un pezzo, solida e stoica come una roccia, che non mostra mai le sue emozioni. Eppure quelle lacrime su di lei, così rare, la rendono ancora più bella, ancora più vera, perché ce la mostrano sotto il suo aspetto migliore: quello d'una donna forte, che non ha paura dei propri sentimenti, ma che anzi agisce ispirandosi alla loro potenza.
Dovresti scrivere più spesso di lei, riesci a cogliere diversi aspetti della sua personalità, senza contare il fatto che la pensi esattamente come me, sulla sua caratterizzazione :D
Alla prossima,
thyandra |