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Ti dirò, non vado matta per storie di vampiri e simili, ma ho cercato di leggere questa OS senza avere alcuna sorta di pregiudizio. E ho fatto bene, perché sono arrivata alla fine dicendomi soddisfatta di ciò che ho letto.
Mi è piaciuta, perché ti ho letta in una cosa del tutto diversa dalle altre e l’ho apprezzato tantissimo.
L’idea di rendere il protagonista un emarginato non solo tra quelli della sua “vecchia” razza, ma anche tra i vampiri mi piace, rende questo personaggio tormentato e intrigante allo stesso tempo e rivaluta un po’ quello che è l’immaginario collettivo di vampiro “moderno” (che è alla Edward Cullen, presumo).
Avere la consapevolezza di essere un mostro, il cappuccio tirato su in segno di ribellione ma anche di vergogna, ripudiare, rigettare la propria natura e voler essere umano combattendo contro la “bestia”, nonostante la certezza che non servirà a niente ed estraniarsi da qualunque emozione, entrare (consapevolmente?) quasi in una sorta di limbo quando la fame dentro di lui ha inevitabilmente il sopravvento.
E poi la realtà che ritorna, assieme alle lacrime. Alla fine di tutto mi ha fatto compassione. :c
Se mai dovessi continuarla o scriverci una long avvertimi, perché mi hai incuriosita!
Con questa OS mi hai comunque dato conferma che con l’introspezione psicologica ci sai fare eccome. ;) |