Recensioni per
Aforismi
di Clockwise

Questa storia ha ottenuto 45 recensioni.
Positive : 45
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/12/14, ore 22:33
Cap. 6:

Be', sai già cosa ne penso, e temo di non essere in grado di aggiungere qualcosa di più - bello, comico e triste. Adoro Irene, il fatto che rispunti continuamente fuori ma fa solo piacere. E viva Billy.
Sarà pure un frullato di citazioni, ma ha il suo perché.
E gli aforismi di Wilde sono belli.
-H

Recensore Master
08/12/14, ore 22:02
Cap. 6:

Io penso di aver avuto una specie di orgasmo mentale ad un certo punto di questo capitolo, credo durante il dialogo con Tom, non so, poi si è fatto tutto nero e non ho capito più niente. XD D'accordo, forse ho esagerato, ma per Diana... L'ho già detto che adoro Shakespeare e l'idea che la realtà narrata in una storia si intrecci con una, o più, tragedie di Shakespeare, è grandiosa. E lo ripeto e mi sento di farlo perché in questo capitolo la linea che divide la realtà dalla finzione è più sottile che mai.

Allora, innanzitutto sto apprezzando tantissimo la trama orizzontale. Cioè, ogni storia è a sé, ma allo stesso tempo richiama a qualcosa che è successo in quelle precedenti il che è molto moffattiano (però senza incongruenze e paradossi XD). Qui c'è un richiamo al manoscritto sul quale stava lavorando Sherlock nel precedente capitolo oltre che ai vari richiami dalla serie che mi paiono d'obbligo per rendere credibile la trama. Oltre a questo, confesso che c'è una parte che mi ha fatta tremare e mi riferisco al breve dialogo che Sherlock ha con Mary, quando lei gli dice di essere onesto per una volta. Perché lei lo sa, per forza, ha capito l'attaccamento che Sherlock ha per John e non è necessario essere particolarmente brillanti per vederci un profondo affetto, basta solo notare come Sherlock lo guarda. A nessuno rivolge simili attenzioni. E, per la miseria, io sfido chiunque a dire il contrario specie dopo quello che si è visto nella terza stagione. Un'altra cosa che mi è piaciuta è l'intreccio che riguarda Irene, ho adorato la maniera con cui hai raccontato del caso, il fatto che lei vada da Sherlock per dargli delle informazioni e in modo particolare mi piace come racconti di loro quando stanno insieme. è evidente il rispetto e l'attrazione che Sherlock prova per quella donna, anche qui è come se lei fosse la sola a cui può dire certe cose, l'unica oltre a John. Ma per ritornare al caso, mi è piaciuta molto la motivazione che hai dato, le ragioni per le quali Irene è andata da lui e l'idea che anche un altro volesse assassinare Altamont. Diciamo che io un'idea ce l'ho e voglio scoprire fino a dove ti spingerai. In ogni caso anche qui c'è stato un po' di spazio sia per una leggerissima vena angst (Sherlock che viene beccato in flagrante a fissare John in "quel modo" è stato un po' un colpo al cuore), ma anche ad un po' di umorismo. L'idea che John venga spedito a prendere rifornimenti al bar e il modo in cui Sherlock e Mary gliel'hanno ordinato mi ha ricordato in parte Game of Shadow, lì è molto chiaro che Watson si ritrova più che con una moglie e un migliore amico, con due mogli in tutto e per tutto. Matrimonio o non matrimonio. Che sia nel film o nella serie. Che Mary sia davvero la numero due di Moriarty o che viva felice assieme a John per il resto dei suoi giorni, non cambia il fatto che John è praticamente incastrato tra i due e non ci può fare assolutamente niente.

Ok, sto parlando troppo e a vanvera anche. A me è piaciuto molto, oltre alle citazioni e al teatro di per sé, amo sempre quando realtà e fantasia si fondono e qui ogni citazione è stata scritta appositamente per dire qualcosa di ben preciso, qualcosa che è importante per la trama. Quindi tanta ammirazione da parte mia, sto amando tantissimo questa storia e il modo in cui la stai raccontando.
A presto.
Koa

Recensore Veterano
29/11/14, ore 18:53
Cap. 5:

Un giovane Greg e una giovane (ma altrettanto rompiscatole) Donovan, ci piace. Una Mrs. Hudson un po' svampita e perfettamente fedele all'"originale", diciamo così (amo quella donna), ma che capisce quando c'è da capire. Una Molly assente ma straordinariamente presente, un ex compagno di scuola e un falso perduto. Intrigante, davvero, sei un genio.
Ma il giovanissimo Sherlock cocainomane ricattatore? Ce lo vedo un sacco, non so perché.
Ottima l'idea del palinsesto - come hai fatto? - e ottimo tutto il capitolo. C'è sempre quella vena di malinconia che non guasta mai, eh.
Vabbuò, ti saluto. Alla prossima!
-H

Recensore Master
29/11/14, ore 17:07
Cap. 5:

Ciao, sono felice che tu abbia aggiornato... devo confessare che stavo iniziando a patire la mancanza di questa storia, e ti giuro che sono seria. Devo ammettere che non è il tono che mi aspettavo avesse, pensavo si scendesse ancora di più nell'angst, e invece ha un tema vagamente malinconico e gli sprazzi di "angst" sono un paio e anche se ti ammazzano sul posto, almeno c'è la gioia per il fatto che, alla fine, Sherlock ha deciso di prendere il telefono e chiamare John e di uscire dalla sua solitudine. Mi è piaciuto molto l'inserimento di Mrs Hudson, che di solito fa una parte molto di contorno e non dice mai niente di rilevante, ma che in questo caso dà modo di far capire al lettore la portata del sentimento di Sherlock e le è sufficiente una sola frase per far uscire la sofferenza di Sherlock e la sua solitudine, ma anche il desiderio di sapere John felice (seppur con un'altra persona). Al tutto poi si aggiunge anche la trama e la storia del palinsesto, ti faccio i complimenti perché hai fatto un notevole lavoro di ricerca e ammiro sempre quando un'autore si spinge ancora più a fondo.

Insomma, tristezza sì: ce n'è ancora, ma ho tirato un po' il fiato su questa che ho trovato meno da "pugno dello stomaco" il che è positivo dato che fino ad ora ho versato fiumi di lacrime.
Alla prossima...
Koa

Recensore Veterano
16/11/14, ore 15:20
Cap. 4:

Non ho molto da dirti - la mia opinione la conosci già, in questo. A parte il fatto che la solitudine -perché di questo si tratta - che prova Sherlock ci fa sentire tutti tristi, ma vabbè - Sheridan Amanda Hope Watson è un raggio di sole in una stanza buia.
Comunque, come al solito bel lavoro - continua così.
Ciao
-H

Recensore Master
15/11/14, ore 14:30
Cap. 4:

Se possibile questa è ancora più triste delle altre e Sherlock diventa sempre più malinconico e sempre più solo. Come non biasimarlo, d'altra parte penso che sia stato intenso tenere in braccio la figlia di John. Deve avergli causato emozioni complesse e ci credo che è praticamente scappato via. Mi è piaciuto perché praticamente ha provato tutti i sentimenti possibili e il fatto che se ne renda conto guardandosi allo specchio, e forse faticando a riconoscersi, è geniale a mio avviso. Adesso è davvero tutto reale e John e Mary hanno un qualcosa che lui non potrà mai avere con John. Questo pensiero è dannatamente da lui, cavolo! Così come il sentirsi inadeguato nel tenerla in braccio e infatti la mette subito giù e poi se ne va. Eppure, secondo me, mentre la teneva in braccio per un attimo ha ceduto. Tant'è ha ammesso a sé stesso di amarla, forse più di quanto ami John.

Insomma, una storia triste, ma intensa. Molto emozionale, e il paragone con il dipason è decisamente originale e decisamente calzante. Hai creato una similitudine davvero degna di nota, quindi ti faccio i complimenti.
Alla prossima!
Koa


Ps. Non era necessario ringraziarmi così. Non ho detto poi tanto, anzi, sono certa d'esser stata piuttosto superficiale.
(Recensione modificata il 15/11/2014 - 08:21 pm)

Recensore Master
12/11/14, ore 20:20
Cap. 3:

Ciao, ho trovato il link a questa storia sulla mi tl di twitter giorni fa, e penso d'aver fatto bene a cliccarci sopra, incuriosita, perché è una storia davvero notevole. Innanzitutto mi fa piacere che tu abbia deciso di continuarla e farne una specie di raccolta, perché se la prima è stupenda le altre lo sono ancora di più. Quella che ho preferito è la seconda con Irene, che è il solo personaggio femminile di Sherlock che mi piace (a parte Mrs Hudson, of course) ma di questo non penso te ne fregherà. Dicevo, comunque, che mi devo complimentare: innanzitutto trovo siano scritte tutte benissimo e ti dirò di più... perché a me non basta una buona grammatica per farmi piacere un testo, io amo quando lo stile di autore è palesemente personale e "cucito addosso", quando c'è del carattere e qui secondo me ce n'è da vendere. Eccome!

Per quanto riguarda le trame, in linea generale trovo che tu abbia colto appieno la malinconia che circonda Sherlock per l'intero arco della terza stagione. Vedendoci slash o meno (anche se qui nella tua storia io non riesco a vederci di più che un'amicizia tra lui e John, una bromance diciamo) penso che Sherlock sia triste e malinconico ed è un po' il tema che prevale in tutte e tre le storie. I ricordi si intersecano molto bene con gli eventi "odierni" e sono tutti legati ad un passato che per Sherlock è contato molto. Redbeard, rivedere Irene dopo che l'ha salvata (ma non solo: Irene che gli parla del rapporto che c'era tra lui e John, credo sia maggiormente questo che Sherlock ricorda) e alla fine Sherlock e Mycroft e loro due da bambini. Ho preferito su tutte la seconda, perché c'è Irene e penso che tu l'abbia gestita benissimo, ma se vogliamo farlo notare anche quelle in cui è presente Mycroft sono ottime. Lui, secondo me, è ancora più complesso da scrivere perché ha un carattere molto sfaccettato e coglierne l'essenza non è mai semplice, però come ho detto tu hai colto non solo la profondità del rapporto che c'è tra lui e Sherlock, ma anche un passato che sembra davvero lontanissimo e che qui Mycroft pare rimpiangere e mi riferisco anche alla prima shot, quella del violino. A questo proposito, ho trovato grandiosa l'idea che Mycroft compri tanti spariti per il fratellino e che decida di inviarglieli settimana dopo settimane perché sarà lontano, questo atteggiamento è Mycroft. Semplicemente, è così da lui che verrei lì a stringerti la mano! XD

Però non è tutto qui... c'è un'atmosfera particolare in tutte e tre le storie e credo che sia il tuo stile delicato ad esaltare quest'atmosfera. Non so descriverla, ma è tutto molto leggero come se fosse un po' un sogno o... no, come un film in bianco e nero ecco. Almeno questa è la sensazione che mi è arrivata, che magari non c'entra niente con quello che volevi trasmettere tu, se è così mi scuso ^.^'' Comunque, uno Sherlock a mio avviso grandioso che soffre per la lontananza che sta avendo con John perché questo figlio in arrivo e una moglie incinta, per forza di cose portano via del tempo e Sherlock è come se si rendesse conto che, nonostante i buoni propositi del dottore, che una volta nato il bambino sarà anche peggio e lui diventerà sempre più solo. Anche per questo, e mi ripeto per la terza volta, la seconda shot ha un carattere particolare. Irene è a Londra e gli scrive e io mi ritrovo a dire, per fortuna che c'è lei perché magari lei riuscirà a salvarlo un po' dalla sua solitudine. Tutto ciò è immensamente triste, ma drammaticamente reale perché come si vede nella seconda e nella terza puntata di questa serie, se c'è qualcosa di cui Sherlock ha paura è di perdere per sempre l'amicizia di John e di tornare ad essere quello che era una volta.

Detto questo, scivolo via nel mio buco aspettando un altro capitolo. La tua storia meriterebbe molte più recensioni di quante ne ho viste, e confesso di essere decisamente stupita di aver trovato un prodotto di una finezza pari a quella che ho trovato qui e che troppo poco spesso vedo in giro.
Un bacio.
Koa

Ps. Ah, dimenticavo. Chapeau per le citazioni di Wilde che è "il mio" autore.

Recensore Veterano
10/11/14, ore 21:15
Cap. 3:

A parte la seconda, so benissimo a cosa ti riferisci... *offtopic*
Comunque, bella one-shot. Nella testa del nostro "Iceman" preferito, come direbbe una certa signora di mia conoscenza (e anche un certo signore, più volte menzionato).
Perdona il vuoto di memoria, ma... chi è Wiggins? Giuro, non mi viene in mente. Proprio per niente (troppe fotocopie? Mistero).
C'è una certa tristezza a vedere due fratelli che non sanno come comportarsi come tali, mi ha fatto pensare a un sacco di cose - perlopiù tristi, ma sai com'è.
Però... una cosa diversa, ecco. Triste, ma diversa. Un Mycroft che, sotto sotto, è umano.
(Okay, questa era cattiva)
Perdona lo schifo di recensione ma sono davvero esausta.
-H

Recensore Veterano
06/11/14, ore 18:28
Cap. 2:

Ireeeeeeene!
-
-
*strano preambolo, ma pazienza*
L'ho trovata dannatamente bella e malinconica, nonostante la parte della cena mi abbia strappato un sorriso. Bellissimi aforismi, comunque.
Molly mi fa sempre un po' pena - un'anima incompresa, credo.
Insomma, non so che altro aggiungere, a parte che è bella e che mi piacciono i "salti" da una parte all'altra. Continua così.
-H

Recensore Master
06/11/14, ore 08:56
Cap. 2:

Ciao! Ti devo lasciare due parole, non resisto!
Ho letto in questo momento entrambe le OS e... WAW! Posso iniziare e finire con WAW? *possoelofaròechecazz*
Seriamente, non so in che altro modo esprimermi. Non penso nemmeno si possa parlare di IC, sono proprio loro, hai semplicemente articolato i pensieri e le riflessioni.
Irene, che li ha davvero inquadrati al primo sguardo, che ha posto l'unico interrogativo valido: ma cosa c'entra la sessualità, proprio tu ne parli Sherlock? Stiamo parlando di amore, qui, rassegnati!
Bellissimo, mi piacciono i toni, le atmosfere che hai creato con poche parole ma tanto tra le righe. Sono le mie storie preferite ;)
A presto, spero!
Baci
ps. se permetti, ti spaccerei anche un po' in giro XD ahahahah

Recensore Veterano
23/10/14, ore 21:11
Cap. 1:

Ciao!
comincio con dire che le analogie tra Sherlock e il violino sono davvero stupende! non ci avevo mai pensato! questa storia rispecchia moltissimo i personaggi ed è davvero profonda, mi è piaciuta davvero tanto; dallo stile alle bellissime analogie fino ad arrivare al disegno che fai dei personaggi. 
insomma ti faccio tutti i miei complimenti!

Nuovo recensore
17/09/14, ore 20:24
Cap. 1:

Ciaaao, pensavi di esserti liberata di me?
Sbagliato!
*sorrisetto innocente*
Sono arrivata a tirarti le orecchie, perché tu, davvero, non dovresti permetterti di scrivere cose del genere.
Totally illegal, indeed.
Ho notato un salto qualitativo enorme tra i primi capitoli della long (che seguo con interesse ma che, mea culpa, non ho trovato il tempo di recensire ancora)e questa fanfiction che, in tutta sincerità, considero il tuo lavoro migliore.
Ti giuro che, nonostante la Violinlock sia la mia terza OTP, non sono di parte assssolutamente. È proprio scritta meravigliosamente: l'idea originale e fresca, profumata di fragole, quasi, la caratterizzazione indiretta di Mary che io apprezzo infinitamente, la Johnlock platonica e leggera, accennata, il ritorno all'infanzia di Sherlock e lo spartito incompleto.
Stupendamente descritto anche Mycroft, tutto ciò mi ricorda ancora una volta quanto io, nonostante i miei sforzi, sia ancora terribilmente ignorante in fatto di musica classica.
Brava, brava, brava.
Un abbraccio!

Recensore Master
15/09/14, ore 12:31
Cap. 1:

triste!
non è solo Sherlock a essere triste oggi nella tua ff, ma anche io, un po' perché è iniziata la scuola, un po' per questa dolcissima storia! ma infinitamente triste come finale! ho adorato la parte in cui descrivi come mai Sherlock sia diventato un così eccellente musicista, perché era un ragazzino infelice che vuole diventare come il suo violino, che ci riesce, ma taglia fuori tutti dalla sua vita, rinchiudendosi nel suo palazzo mentale. mi piace molto come hai delineato il rapporto tra lui e Mycroft, traspare in poche righe sia l'affetto che provano l'uno per l'altro, sia la goffaggine nel dimostrarlo. trovo triste che Sherlock debba accontentarsi di un John che sta con lui quando non corre dietro a Mary, considerato che lasci intendere quanto Sherlock sia disperatamente innamorato di John e quanto soffra a dover lasciare che vada via da Mary, quando è l'unica persona che riesce ad avvicinarsi e non essere ferito dall'anima da violino di Sherlock.
bella ff, comunque, ti attieni al canone, ma ci regali dei missing moment interessanti! :)
un saluto,
lady dreamer

Recensore Veterano
14/09/14, ore 18:52
Cap. 1:

I will go doooown with this shiiip *non sa se sta parlando del Johnlock o della Violinlock*
Bella. Tutta quanta: dalla situazione iniziale, dove John ripiomba nuovamente a Baker Street (bello l'aver accennato alla composizione per irene e il valzer, strazianti), al flashback con mycroft 
(IC, e in particolare di quel pezzo mi ha colpito il finale. Il cuore di mycroft duro e silenzioso, mentre quello di sherlock che strepita e grida e piange. Perchè alla fine è lui il sentimentale. E questo lo notano in pochi) ed infine il fatto che la composizione si chiama Readbeard ed è un pezzo che sherlock compone per il sè stesso prima di john. Non so perchè, ma è come se lo componesse per un fratellino minore, è bellissimo... Ottimo il riferimento a mary e la battuta molto, molto incinta. Ci ho messo un po' a capire quella delle fragole ad ottobre, ma sono io che sono stupida. Le voglie.
bellissima anche la metafora finale.
insomma, tutta bella. Tutta tutta tutta, scrivi altre violinlock e johnlock e altre cose sulla musica classica perchè io le AMO. E poi scrivi benissimo.
scusa se mancano delle maiuscole e ci sono errori di battitura...dannato tablet.
a presto spero!
maya

Recensore Veterano
14/09/14, ore 17:35
Cap. 1:

Aw, che cosa cariiiina. Oltre al fatto che la mia ignoranza in fatto di musica classica sta acquistando dimensioni spaventosamente gargatuesche, è tutto scritto benissimo. Davvero.
Ho amato il modo in cui hai descritto le sensazioni di Sherlock mentre suonava il violino, del pezzo con Mycroft, tutto. Fantastico.
Bravissima.
-H

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