Recensioni per
Close your eyes.
di Kary91

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
31/01/16, ore 10:34

Ciao Kary!
Dopo tantissimo tempo rieccomi d nuovo qua. Allora, questa è forse la storia della tua raccolta che io preferisco. Mi è piaciuta molto la storia del chiudere gli occhi e anche la personalità dei tuoi personaggi che sono sempre semplicemente Wow. Hai veramente moltissimo talento, non vedo l'ora di vedere un tuo libro in libreria *faccina speranzosa* oppure una collaborazione tra te e la Collins, non so, sarebbe qualcosa di fantastico.

A presto

Amortentia261o

Recensore Veterano
02/06/15, ore 10:43

Tu sei davvero capace di inserire nelle storie degli elementi che facciano da filo conduttore in modo assolutamente coerente e capace di suscitare emozioni. C’é sempre qualcosa, nelle tue storie, che unisce i personaggi e gli eventi, dando un senso di continuità, di legame fra passate e presente che è a un tempo straziante e rassicurante. Rassicurante, perché così fornisci ai tuoi personaggi un appiglio, un rifugio nel passato. Straziante, perché è un legame così forte da resistere ai colpi più brutali del destino, mostrando la profonda umanità dei personaggi e portando il lettore a immedesimarsi in loro più che mai, condividendo le loro sofferenze.
Riesci a farlo, qui, anche con la famiglia Mason. Crei un legame che passa per quel sangue orribile che segna le loro vite e quell’ostinazione, perfettamente rintracciabile in Johanna, a chiudere fuori tutto ciò che non va. Ostinazione che diventa forza, che diventa l’unico modo per non essere spazzati via. E il modo in cui questa forza viene tramandata unisce la famiglia in modo irripetibile: ciò che li lega sono le sventure e la reazione ad esse, il rifiuto a lasciarsi sopraffare dalla paura. Mostrano tutti e tre una profonda forza, una forza che passa per il non voler capitolare, il non volersi arrendere. E riesci così a caratterizzare con pochi elementi e passaggi una famiglia intera, in modo approfondito e accurato. Come sempre, riesci a creare dei personaggi vivi e unici, caratterizzati dalle esperienze che si portano dietro e che li influenzano. Dimostri di aver sempre ben presente il passato di ciascuno, oltre al loro carattere, e per questo sai creare una psicologia complessa che fonda i due elementi.
La piccola Johanna che guarda la sorella, riconosce la sua forza e desidera condividerla, desidera saper allontanare la paura come fa lei. E, quando lo impara, lo insegna al fratello: si crea così una catena, una catena resistente e impossibile da spazzare attraverso le distanze e le difficoltà. Johanna, lontanissima, irraggiungibile, pensa al fratello e, incurante di tutta Panem che la sta guardando, lo incita a chiudere gli occhi. Perché sa che funzionerà, perché gliel’ha insegnato lei e deve funzionare. E così il loro legame, fatto di stare insieme nei momenti difficili e cavarsela a qualunque costo, dimostra la sua forza. Il modo in cui Johanna riesca a pensare al fratello anche in un momento del genere e a sapere esattamente cosa fare per calmarlo dimostra quanto le difficoltà li abbiano uniti, quanto indistruttibile sia il filo che li lega, nonostante tutto.
La descrizione della battaglia finale di Johanna, in contemporanea con quella delle reazioni di Sloane e Sawyer, è vivida e precisa, non troppo cruenta ma perfettamente ben costruita. Crei tensione, crei immagini vivide e definite, da una parte e dall’altra. E la contrapposizione delle due battaglia (reale, di Johanna, e interiore, di Sawyer, contro la paura), è perfettamente riuscita. Mi piace da morire anche il fatto che, in qualche modo, sia anche una cosa negativa come il sangue a legarli: Johanna, come Sawyer, impara a controllare la paura davanti al sangue e alla morte. E questo li avvicina ancora di più, oltre a permettere a Johanna di capire cosa stia passando Sawyer anche se non lo vede. E quell”ordine”, attraverso i chilometri, chiude il cerchio: Johanna ha fatto quello che si era ripromessa.

Recensore Master
06/04/15, ore 14:38

Ciao Kary! ;D
Eccomi qui, come promesso sono tornata! ^^ Erano giorni che non desideravo altro che leggere qualcosina sulla Badass e la famiglia Mason, così, come ti ho rivelato non ho potuto fare a meno che gettarmi su queste/a belle/a fanfiction! ♥
Non posso negare il fatto che questa bellezza abbia letteralmente distrutto tutti i miei feels ed abbia oltrepassato tutte le mie aspettative su Head-Canon vari che avevo ipotizzato sulla famiglia della mia pupilla del Distretto 7! *.* Tutto quello che ho letto è semplicemente geniale e stupendo!  ♥♥
Ma per andare più nello specifico ed apparire più chiara, vediamo che posso dire... Vabbè, è unitile che continuo a ripeterlo: la scrittura e la grammatica sono perfette, così come lo sono in qualsiasi tua ff! Se qualcuno avesse bisogno di leggere una storia dalla grammatica perfetta io gli consiglierei in men che non si dica una delle tue! ^.^ Poi, bhe, parlando di OC... Sloane mi ha isirato simpatia sin dalla prima scena in cui è comparsa in questa storia! La adoro, e adoro ancora di più come l'hai caratterizzata! Anche lei è una Badass fatta e finita, proprio come Jo! <3 <3 E Sawyer? Direi che lui è totalmente diverso dalle sorelle maggiori, ma come si fa a non innamorarsi di un cucciolo così tenero!? Adoro sia lui che la caratterizzazione che gli hai donato! ♥♥♥ Ed ora parliamo un pochino della trama! ^^ La prima parte della storia è forse quella che ha contribuito di più a fare a pezzi i miei feels! *___*  *raccoglie pezzetti di feels sparsi per terra* Questa scena di questa Johanna così piccola terrorizzata alla vista del sangue della madre ormai defunta (ç______ç) ed il piccolo Sawyer che piange mi ha fatto venire un groppone alla gola! ;( È una scena davvero molto triste, però anche molto intensa *.* Lascia proprio trasparire lo stato d'animo dei personaggi e le sensazioni della circostanza difficile! ;) Sloane in questa scena mi ricorda molto Katniss *____*
La seconda parte invece... OMG! *______*
Gli Hunger Games di Johanna! *.* Giuro, ho sempre sognato leggerne! *__* Hai reso questa scena al meglio, bravissima! :D
La cosa che più mi ha fatto venire la pelle d'oca di questa seconda scena non è solo il modo in cui hai descritto la conclusione dei settantunesimi Hunger Games, ma come hai sottolineato il rapporto tra Johanna e Sawyer, quando lei prima di finire il suo nemico con la sua ascia ordina al fratellino di chiudere gli occhi attraverso la telecamera per far si che non vedo il sangue, la sua più grande fobia! *___* Doppiamente bravissima! ;)
I miei complimenti! Ora corro ad inserire tra le preferite! ^^
Un grande abbraccio ed alla prossima! <3

Everdeen Robin
 
(Recensione modificata il 06/04/2015 - 02:40 pm)

Recensore Veterano
17/03/15, ore 15:14

In realtà avrei dovuto lasciarti questo commento ieri sera, ma poi sono andata da un’amica ed ero troppo stanca per mettere anche solo per mettere due parole una dietro l’altra con un senso compiuto. Così ho lasciato perdere e oggi sono tornata alla carica, rileggendomi un’altra volta “io non ho paura” perché, quando la lessi, non lasciai nemmeno un commento piccolo piccolo .-.
Si vede che è più antica rispetto alle storie di adesso, lo si nota dal tuo modo di scrivere, che secondo me si è evoluto. Anche se il modo in cui caratterizzi i personaggi è rimasto lo stesso. Come in “Close your eyes” ho notato con una certa tristezza il comportamento assente di Grimshaw – mi fa quasi pena, ed è difficile che ne provi verso un personaggio – perché si vede quanto l’alcol e la morte della moglie lo abbiano cambiato. Forse, avrebbe accolto l’estrazione di Johanna in modo diverso se non fosse andata così. Ho notato una differenza tra Sloane e Johanna, correggimi se sbaglio: la maggiore è, anche da piccola, maggiormente apatica e non cerca di giustificarlo in alcun modo, perché l’ha lasciata sola ad occuparsi di due fratelli più piccoli mentre lui affogava il suo dolore nel bere. Jo, invece, spera ancora che lui dimostri di tenere alla famiglia, che dia qualche segno di vita in un momento come quello. Cavolo, tua figlia è stata appena estratta per partecipare ai Giochi, reagisci! Che poi, Grimshaw come è morto? *me non se ne ricorda*
In questa prima parte hai anche evidenziato la parte debole di Johanna, dato che non si sente in grado di guardare Sawyer fino a quando non diventa necessario. Ha paura che lui la veda piangere, perché solo gli «smidollati» piangono. Ecco, ho fatto un parallelismo con “il Ribelle” X°D In effetti, Johanna e Gale sono molto simili, in questo. È bello come Sawyer cerchi di farsi forza come un vero Mason, anche se pensavo che l’origami fosse a forma di ancora, non di pino. È bello anche il parallelismo che hai creato tra Michele di “Io non ho paura” e Sawyer e Johanna, che si accostano davvero bene a questa frase. E anche il momento in cui lei si abbandona al pianto, oltre ad essere molto cinematografico(?), si adatta alla perfezione a una Johanna stravolta per ciò che le è accaduto.

Nella parte dopo, invece, è subentrato l’angst. Mi ci è voluto un po’ di tempo per collocare in che momento fosse avvenuta, perché davvero mi ero persa. Sarà che sono praticamente addormentata, boh. Povera Jo, sentire le voci dei suoi familiari morti, del suo fidanzato – era di Roscoe la risata, no? – deve essere terribile. Soprattutto svegliarsi dal sogno con così tanta velocità e dover darsi un contegno. Qui c’è il primo accenno alla Ganna in assoluto, perché il parallelismo che prima avevi fatto tra Michele e Sawyer adesso è diventato tra Sawyer e Gale. Ricordo che in Mockingjay c’era una scena in cui Johanna lo chiamava tipo «bel cugino» o qualcosa del genere, quindi ti sei rifatta ad una scena che già esiste, con una grande cura verso i particolari del libro. E la chiusura è una mazzata in fronte. Un palo in piane faccia, per intenderci .-.

La terza parte è quella più tua, se devo scegliere tra tutte, perché ci hai inserito il tuo piccolo Joel e l’headcanon che ti sei creata su questa bella famigliola. Adoro tutto ciò che parla del “dopo-rivolta” di ciò che Finnick – credo – definì «rimettere insieme i pezzi» perché non è vero che la Rivolta è stata la parte più difficile della loro vita. Tutto ciò che hanno passato lo rivivono in sogno, anche solo chiudendo gli occhi, e li accompagnerà per tanto tempo ancora. Come sottolinea Johanna, la vera battaglia non è ancora finita. Anche il piccolo Joel ne è consapevole. Ti confido che adoro quel bambino, perché la sua disarmante sensibilità lo porta a compiere gesti che per uno della sua età sarebbero impensabili. Piccolo cervellone *spupazz* È anche grazie a questo che ha conquistato Johanna. La scena che hai descritto mi ha commossa profondamente, anche se mi è rimasto il sorriso per quel «Hawthorne, non sai che sono pericolosa?» e lei che punzecchia in modo perfetto xD Quindi non esito a dirti che è stato un piacere leggere questa OS, perché trovo che, oltre ad essere scritta veramente bene, riflette alla perfezione il carattere di Johanna.
I miei più sinceri complimenti! *^*


jiminy

Recensore Veterano
24/01/15, ore 17:49

Storia partecipante al Contest "Il Contest dei sentimenti" della sottoscritta.
Giudizio:


Okay, stavo per copia-incollare lo schema coi criteri di valutazione, ma mi sono detta: sei l’unica partecipante al Contest che si è degnata di consegnare, posso lasciarmi andare a un giudizio libero? Sì. *Risata malefica.*
Allora: se avessi dovuto seguire lo specchietto, avrei dovuto valutare – per prima cosa – il titolo della storia. Be’, direi che è piuttosto azzeccato ai contenuti della Shot (e fa pure riferimento alla canzone, quindi…). L’avevo già letta tempo fa, ancor prima che partecipasse al mio Contest, e mi era piaciuta da morire: non si leggono, spesso, storie che approfondiscono la vita dei personaggi secondari, specialmente di Johanna… fa parte della cosiddetta CDQI: Categoria dei Quasi-Ignorati. *Lacrima.*
Dunque, dov’eravamo? Hai “zoomato” sull’infanzia di un personaggio incredibilmente forte sul quale nessuno si sofferma così tanto.
Per prima cosa, hai immaginato che avesse dei fratelli e hai approfondito pure loro, delineandone i tratti del carattere e rendendo il tutto realistico. Sloane è un po’ come Johanna: indipendente, cresciuta troppo in fretta; a otto anni si prende già cura dei suoi fratelli, di cui uno appena nato… da Johanna, poi, non ci si può aspettare granché: come hai pure specificato nelle Note d’Autore, nella prima parte della Shot aveva solo cinque anni. Tuttavia, si intuisce già quanto sia forte: non è cresciuta in una situazione familiare facile e la morte della madre l’ha segnata, così come la reazione disastrosa del padre. Mi ricorda un po’ la storia di Katniss, di come si sia dovuta prendere cura della madre e Prim dopo la morte del padre. È una bambina silenziosa, forse fin troppo… nella seconda parte della storia, quella in cui partecipa agli Hunger Games, è tipo IC quanto quella della Collins. Hai specificato quanto la sua espressione fosse rabbiosa – non impaurita, nonostante il sangue le ricoprisse il viso e i vestiti. Non come quando era piccola e si sedeva sul pavimento, finendo inevitabilmente a fissare il materasso sporco di sangue: il trauma l’ha segnata, sì, ma non l’ha buttata giù. E Sloane l’ha aiutata a farsi forza. Sawyer, poi… ho adorato il rapporto che Johanna aveva con lui da quando ho letto Io non ho paura. Se ne prende cura, a modo suo; si evince dal fatto che, un attimo prima di finire il suo avversario, il suo pensiero vola al fratellino. Sa quanto il sangue lo terrorizzi, così come terrorizzava lei quand’era piccola.
Be’, che dire? A livello grammaticale, la storia è praticamente perfetta. Stessa cosa per quanto riguarda lo stile… ho trovato giusto un paio di frasi troppo lunghe (di quelle che rendono faticosa la lettura), ma – per il resto – non ho niente da appuntarti. L’originalità è alle stelle, come potrai immaginare, e… be’, non credo ci sia altro da dire. Ho adorato la tua storia, così come adoro anche le altre riguardanti la famiglia Mason e quelle su Gale. Se avessi dovuto stilare una classifica, saresti sicuramente arrivata sul podio. u.u
Ti ho postato il banner sul forum!
Un bacio, a presto. *^*

Recensore Master
02/11/14, ore 19:05

Recensione premio
Finalmente passo per la terza recensione, dopo due mesi abbondanti! Alla fine ho scelto comunque di recensire questa che mi avevi proposto tu, dato che ci tenevi che io la recensissi. E poi chi mi dice che non potrò recensire altro dopo aver finito le recensioni premio? ;)
A parte tutto questo discorso inutile... La fic mi è piaciuta.
Mi piace quando scrivi ff comiche, mi fanno ridere tanto, ma mi piacciono ancora di piú quelle serie, malinconiche e tristi, perché metti cosí tanta cura nel trattare argomenti delicati che, boh, rimango anche senza parole. Questa è una di quelle storie.
Non so da dove iniziare per recensirla, né riesco a scegliere le parole giuste.
È di una tristezza disarmante, che alla fine della lettura lascia un po' con il vuoto sul cuore, consapevoli che non sarà facile riempirlo.
Però é altrettanto disarmante la forza che riescono a trovare Johanna e Sloane per andare avanti, nonostante la situazione in famiglia, nonostante adesso Sloane abbia preso il ruolo della madre.
È ammirevole la determinazione di Sloane, in entrambi i pezzi, fondamentale a Johanna per diventare quella che è.
Un'altra cosa che ho apprezzato tantissimo è il chiudere gli occhi per evadere dalla realtà, quella realtà che li ferisce e che non possono evitare. Chiudere gli occhi per dimenticare, un attimo, il male che li colpisce continuamente.
Nulla, questa fic mi è rimasta impressa, mi è piaciuta tanto e, ripeto, non ho parole migliori per recensirtela. Mi sa che devi accontentarti di questa cacchetta, questa volta :P
Beh, al solito devo farti i miei complimenti, per il momento tisaluto.
Ci si legge ^_^
Alla prossima!

Recensore Junior
28/09/14, ore 21:50

Hola!
Sono la chica dello scambio flash di recensioni, e, prima che salti su un casino, metterò mi piace al tuo commento quando finisco di recensire 😊
Allora, premetto che mi aspettavo una storiella leggera e apprezzabile da leggera una o due volte e poi buttare nel dimenticatoio, ma devo dire che non mi sono mai sbagliata così tanto! È una storia molto bella, ben sviluppata sia nel senso sintattico che in quello psicologico, e devo dire che mi è piaciuta molto. Dritta dritta tra le preferite ❤️

Un bacio,
Cat

Recensore Veterano
28/09/14, ore 18:46

Ed eccomi a recensire...
La prima parte è così triste che mi si stringe il cuore... La parte del lenzuolo insanguinato con Johanna che lo osserva poi... È stato un vero è proprio colpo basso... Mi piace molto come hai "scavato" nel passato della ragazza più "badass" (permettimi il termine...) di tutto HG... O almeno per me eheh
Hai suscitato tante sensazioni dentro di me e per questo ti odio! :P
Non mi sembra di aver trovato errori...  E questo è un punto a tuo favore!
bye bye
blackcat

Recensore Veterano
25/09/14, ore 18:25

Ti direi di gioire perché finalmente sono giunta a recensire questa storia. xD
Scusa davvero per il ritardo, ma come sai, questa settimana sono stata impegnata moltissimo e l’inizio della scuola mi ha prosciugato le energie!
Ora, però, sono qui per dirti quanto ho apprezzato questa bellissima one-shot. ♥
Premetto che io adoro Pompeii dei Bastille, infatti la usai come soundtrack per una mia OS della raccolta e la trovavo adattissima ai tre fratelli Mason, ragion per cui te l’ho promptata. Non sono rimasta per niente delusa, anzi, ho amato ogni parola di questa storia – e poi, lo ammetto, non vedevo l’ora di leggere altro su questi tre adorabili fratelli dai tempi di Io non ho paura. Specialmente, mi incuriosiva il rapporto tra Sloane e Johanna, perché tu mi hai già accennato quanto siano uguali, ma anche diverse e quindi vederle interagire mi interessava moltissimo.
La prima parte mi è piaciuta tanto, seppur così intrisa di tristezza. Non avevo mai letto storie riguardanti baby Johanna e devo dire che l’hai raffigurata come me la immagino! Già da piccola dimostra di essere una badass :P
La scena iniziale è d’impatto: un letto con le lenzuola insanguinate e una bambina che lo fissa con insistenza. Ciò suscita curiosità nel lettore e la voglia di andare avanti spinge a continuare a leggere. Personalmente, amo gli incipit di questo tipo, quelli “avvolti dal mistero”, se così vogliamo definirli, che rivelano ciò che è appena accaduto a poco a poco, parola dopo parola, lasciando anche grande spazio all’immaginazione di chi legge.
Non aveva più detto molto, dopo il suo nome, perciò Johanna aveva deciso che quel cosino brutto e tutto sporco di sangue dovesse avere avuto una certa importanza, per la donna. Questa frase mi ha stretto il cuore, forse perché Johanna così piccola che ripensa alla mamma e fa considerazioni sul fratellino è di una tenerezza disarmante! Per non parlare della frase successiva: dà qualche informazione in più sul carattere della bambina, che, nonostante i suoi cinque anni, si presenta piuttosto “matura” – se così si può dire riferito ad una bimba piccola – per via delle brutte avventure subite e della vita difficile che – nonostante la brevità – si porti appresso. E l’accenno a Sloane che si fa in quattro per sfamare la famiglia mi ha intristita parecchio, specie se penso che lei ha iniziato a curare Sawyer e Johanna a soli otto anni!
L’immagine del padre che dorme sul tavolo con la bottiglia vuota accanto mi ha lasciato un vuoto nell’animo. Si vede quanto questo abbia influito nella vita dei tre figli Mason, basti pensare – come già ti ho detto prima – al modo in cui Johanna già a cinque anni riflette. È stata costretta a crescere in fretta, nonostante fino a pochi giorni prima delle vicende narrate avesse una madre. Così come Sloane, costretta a diventare la donna di casa a soli otto anni. Tra l’altro, l’accenno al profondo legame tra le due sorelle mi è piaciuto molto!
Non si parlavano mai molto, eppure facevano tutto assieme. Erano ancora piccole, ma sapevano già che, crescendo, avrebbero sempre dovuto aggrapparsi l’una alla mano dell’altra, ignorando quelle dei genitori. A tal proposito, ti riporto questa particolare frase, perché l’ho trovata molto significativa. In sole poche parole, hai fatto capire qual è il rapporto tra le due sorelle, come riescano a superare ogni difficoltà insieme e come – già da bambine – abbiano capito che il mondo non è rose e fiori perché là fuori le aspetta un mondo crudele, dove i papà si ubriacano, la gente muore facilmente e ci sono gli Hunger Games ad aspettare ogni anno ventiquattro ragazzini.
“È tutto sporco di sangue” mormorò infine con un filo di voce, aggrappandosi alla mano di Sloane. “C’è puzza e il letto è tutto sporco di…” Questa parte, invece, mi ha colpita perché è il momento in cui Johanna si rende conto che è tutto finito, e che sua madre non c’è più. L’intervento di Sloane – nonostante la bruschezza con cui si rivolge alla sorella ( Ma noi ormai sappiamo che è una costante delle donne made in Mason e le amiamo anche per questo ù.ù ) – è come una manna dal cielo, che l’aiuta a riprendersi da ciò che è appena accaduto. Una menzione d’onore va fatta anche a come emerge il carattere della sorella maggiore in questa scena. Il fatto che lei si avvicini al letto con totale fermezza, ordinando alla sorella di chiudere gli occhi e spostando tutto senza minimamente risentire della puzza o della visione del sangue, dà prova di quanto Sloane sia coraggiosa, di quanto riesca a mantenere il sangue freddo in queste situazioni e di quanto sia una perfetta donna di casa, nonostante la giovane età.
Non somigliava né a lei, né a Sloane. Tu non sai come questa frase mi abbia fatto del male. T_T Il parallelismo con ciò che mi hai detto riguardo alla nascita di Sawyer è stato inevitabile e mi è venuta davvero una stretta al cuore, nel pensare a come stanno realmente le cose. *piange*
E poi la scena del bosco, quella in cui, finalmente, arriva il prompt ♥ L’ho trovata davvero bellissima e toccante. Qui si vede in tutto e per tutto come, alla fine, Johanna e Sloane abbiano davvero imparato ad aggrapparsi l’una all’altra, diventando quasi adulte in pochissimi giorni. È stato agrodolce leggere di loro nel bosco, da sole. La tristezza sta nel fatto che – nonostante Johanna immagini che tutto vada bene – la realtà è un’altra ed è lì che l’aspetta. Però c’è tanta tenerezza nel modo in cui Sloane si rivolge a lei. Non ci sono baci e abbracci, non ci sono coccole e carezze, ma l’affetto tra le due bambine è palpabile, così come l’affetto che Johanna prova nei confronti del fratellino – cosa confermata anche dall’ultima frase.
Nella seconda parte avrei voluto mandare Keith a consolare Sloane T___T Mi ha fatto una tenerezza assurda vederla lì a piangere con Sawyer stretto!
Ma procediamo con ordine.
Innanzitutto, mi è piaciuta la prima frase, non chiedermi perché. Sarà che l’ho trovata un bel collegamento con la prima parte della storia. Sono passati anni dalla morte di Arava, Sawyer è ormai un ometto, mentre Johanna e Sloane sono due donne, ma la situazione rimane pressappoco la stessa. La stanza puzza, Grimshaw è ubriaco e i fratelli Mason sono persi – eppure più uniti che mai, sebbene Jo sia nell’Arena. Apro una piccola parentesi per parlare di Grimshaw, perché mi fa tanta pena! È un personaggio piuttosto complesso, e devo ammettere che nonostante il suo continuo essere ubriaco ed essere quasi un peso per la famiglia, mi fa una pena pazzesca! Insomma, ha avuto un sacco di sfighe: prima la gamba, la morte di Arava, Johanna agli Hunger Games… queste cose sono davvero tristi, però dovrebbe ripigliarsi e.e Hai una figlia nell’Arena, caspita, fa’ qualcosa! Quando la depressione prende, è proprio vero che non c’è nulla per farla passare. :/
Comunque, torniamo a noi.
“Io non ho paura” farfugliò fra sé all’improvviso Sawyer, stringendosi più forte le ginocchia al petto. “Io non ho paura.” Awwww *_* Il parallelismo con Io non ho paura ! Sawyer in questa scena mi ha fatto tanta tenerezza, povero cuccioletto! Ha solo dodici anni, ma anche lui ha avuto una vita difficile e con pochi momenti belli. Lo coccolo. *va a coccolare Sawyer e gli dà un bacino sui capelli scuri*
E poi arriva la scena di Johanna! Che bello vedere che è riuscita ad insegnare al fratellino a chiudere gli occhi per mandare via la tristezza! Nella frase Chiudi quei cazzo di occhi era perfettamente lei x3 E mi è piaciuto vedere che si sia rivolta al fratellino, prima che tutto finisse. E l’ordine sembra quasi una sorta di… voler mantenere la sua solita immagine. Lei stessa non avrebbe voluto che Sawyer la vedesse come un’assassina e doveva avere paura anche lei, in quel momento. Piango. ç____ç ‘Spet… mi sono resa conto che questa frase è senza senso, ma davvero non riesco a dirla in modo diverso O_O
Btw, la parte finale… piango again. Tornerà a casa e in queste poche parole si avverte la felicità di Sloane, anche se lei non la manifesta apertamente. E Sawyer piccino, amore çç
Comunque, ancora una volta devo farti i complimenti per come hai caratterizzato i tuoi personaggi. In questa storia emergono un po’ di più le personalità degli altri due fratelli Mason e li ho amati! Sloane è il tipo di personaggio femminile che piace a me: forte, coraggiosa, una donna con le palle. È stata costretta a diventare donna a solo otto anni, a crescere per tanto tempo senza una figura femminile di riferimento, eppure è una bellissima persona. Tra l’altro, mi viene in mente ora che qui lei e Keith avevano già procreato O.O Oh, piccini ♥ Anyway, dicevo. Con questa storia me l’hai fatta amare ancora di più. Davvero, hai una grandissima capacità nel caratterizzare i tuoi OC, non sono mai banali o stereotipati, ma sono tutti bellissimi e con tante sfumature del loro carattere. [ 50 sfumature di panda Sloane (?) ]
E Sawyer, cucciolotto lui, è l’amore. Nonostante sia evidente il suo spavento, la sua paura nei confronti di ciò che sta accadendo alla sorella maggiore, lui riesce a rimanere forte, a non lamentarsi. E la scena in cui ripeteva di non avere paura mi ha davvero colpita, perché ci ho visto una certa fanciullezza, nelle sue parole, un piccolo residuo di quell’infanzia difficile che ha dovuto subire. In fondo, lui cerca di emulare la sorella maggiore, ma non deve perché è perfetto così com’è ù_ù Posso solo immaginare che fantastico ragazzo sarebbe diventato grande! ç_ç
E anche questa recensione è venuta lunghissima, as usual.
Ma ormai tu sei abituata al mio essere prolissa, che mi rende una lentona pazzesca nel lasciare recensioni v.v Appena riesco (spero già stasera, tanto sono una brava bimba e ho fatto tutti i compiti) passo a recensire la Rory/Prim, la Haley/Gale e anche l’originale a cui ho dato un’occhiata oggi all’intervallo a scuola *_*
Per intanto, ti faccio tanti complimenti per questa bellissima OS! Sapevo che non mi avresti delusa, bravissima ♥
Un bacione e aggiungiamoci anche una carezzina a Sawyer u.u
Alaska. ~

Recensore Junior
25/09/14, ore 17:53

Sono felice di essere finalmente riuscita a leggere questa storia, perché mi sembra rappresenti un pezzo importante nel puzzle che hai creato riguardo l'infanzia di Johanna e il rapporto con i suoi fratelli! Per la prima volta, se non erro, fanno la comparsa in scena anche sua madre e suo padre, e anche se una è morta e il padre è perennemente incosciente, si riesce comunque bene a inquadrarli come personaggi. Ma quella che mi è piaciuta di più è sicuramente Sloane! Sono felice che tu abbia approfondito questo personaggio, perché lo merita: ha solo 8 anni, ma si capisce che è stata costretta a crescere più in fretta e che il peso della famiglia è già sulle sue spalle. Mi piace il modo materno che ha Johanna, ma ammetto che la scena che mi ha toccato di più è quella finale, quando Sloane vede l'immagine di Johanna in tv ricoperta di sangue e per un attimo si permette di mostrarsi debole. Dolcissimo Sawyer, che a quel punto è lui a essere di sostegno per la sorella.
Comunque, la mia scena preferita e che ho trovato decisamente perfetta per la caratterizzazione di Johanna è quando urla a Sawyer di chiudere gli occhi: mi è piaciuta moltissimo! 
Insomma, ho apprezzato molto questo ritorno al passato di Johanna, bravissima come sempre! :)
A presto spero
Vero

Recensore Veterano
23/09/14, ore 14:22

Ciao!
Allora, questa ff è fantastica!
Johanna è uno dei miei personaggi preferiti e tu hai scritto una storia su di lei che è bellissima e perfetta.
Ti faccio i miei sinceri complimenti.
Un bacio LeoValdez00

Recensore Master
20/09/14, ore 12:15

Hola picco! Eccomi qui per il famoso "Sabato delle Popette" :3
Parto col dire che io adoro la famigliola che hai creato per Johanna *.* Non so se te l'ho mai detto apertamente diciamo, ma Sloane è una badass come Jo e non si può non adorarla, e Sawyer *___* anche lui è tanto adorabile! Inoltre, amo come hai sviluppato la "loro storia", i loro rapporti e anche la loro morte :(
Passando alla storia qui *.* è bellissima <3 Quando Nihal ti ha dato il prompt ero curiossissima di vedere cosa la tua menteh geniacciah avrebbe partito e quando poi l'ho letta in anteprima (esulta u.u) sono rimasta a bocca aperta *O* 
Credo che tu abbia ben sviluppato il prompt (tra l'altro meraviglioso *.*) e che ne hai fatto uscir fuori una cosa dolce e commovente e anche tosta, in senso buono! Il rapporto tra Sloane e Johanna mi piace parecchio: mi piace come Sloane si prenda cura della sua famiglia e si preoccupi di proteggerla, e credo che Jo abbia preso ispirazione da lei per fare poi lo stesso con una certa famigliola composta da un Picco e un mini picco (?) a caso :3
Il padre è ovviamente un essere inutile, già te lo dissi <.< quindi tutte le responsabilità cadono sulle due figlie, anche se qui Sloane ha una parte più preminente, visto che Jo è ancora piccola. E infatti, è proprio Sloane a scuotere la sorella, a farle capire che quel letto dove la madre è morta non è niente di più che un letto, mentre i ricordi di Arava dovrà tenerli nel cuore con sè, cercando di focalizzarsi su quelli belli. Quel chiudere gli occhi e provare a far sembrare le cose normali, a farle tornare come prima, è un motto che Jo imparerà ad usare e che trasmetterà anche la fratello.
Infatti, nella parte finale, Johanna è ai giochi e mentre sta per finire l'ultimo suo avversario urla proprio a Sawyer di chiudere gli occhi, così da non intaccare con quelle scene cruente i ricordi che il ragazzino ha di lei.
E mi piace come hai deciso di concludere, con Sawyer che afferma che quando Jo sarà tornata, tutto tornerà come prima, un po' a ricordare il mantra trasmesso innanzitutto da Sloane proprio a Jo. E per un momento la stessa Sloane crede a quelle parole che ha sempre portato avanti con una punta di diffidenza.
Insomma picco, questa storia l'ho adorata *.* Devi scrivere altro su Jo e Sloane e Sawyer, sono tanto pucci :3 
Brava, brava, brava <3
A presto!

baci,Giraffetta