Valutazione ottenuta al contest "Brighter than a thousand suns" sul forum di EFP
Prima classificata
Grammatica e sintassi: 20/20
Stile e lessico: 14,9/15
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10
Totale: 64,9/65
Grammatica e sintassi
Entrambe sono perfette: non c’è il minimo errore né la minima sbavatura sia per quanto riguarda la costruzione delle frasi sia per quanto riguarda la grammatica. Non ci sono errori di battitura, di distrazione o di ortografia. Tutto è ben curato e assolutamente preciso. Lo stesso discorso vale per la punteggiatura: è ben distribuita, collocata in modo ragionevole ed efficace. E soprattutto è audace, ma non di un’audacia ridondante: osi quel tanto che basta per rendere la tua storia coinvolgente, dando un ritmo serrato e rapido che conquista lo scrittore e lo tiene incollato allo schermo.
Stile e lessico
Ogni parola è posizionata al posto giusto nel momento giusto, ogni frase è costruita nel modo più adatto possibile. Il ritmo è veloce, coinvolgente: ogni frase è un pensiero che sfreccia nella mente di John, diretta e concisa proprio come lo sono i pensieri. Dal punto di vista stilistico, questa storia è assolutamente impeccabile: lo stile è chiaro, diretto, coinvolgente. I periodi sono fluidi e coerenti fra loro, e il fatto che le frasi siano estremamente brevi non rallenta affatto la lettura, al contrario. La lettura procede alla velocità giusta, né troppo frettolosa né troppo lenta.
Anche il lessico è perfetto: il vocabolario è vario ed equilibrato, né troppo colloquiale né troppo ridondante. Il registro utilizzato si adatta alla perfezione alla storia, comunicando sentimenti e azioni in modo assolutamente efficace. L’unica, minuscola nota che mi sento di farti è che quel “essere da Mary” stona un pochino, non si adatta molto al resto della storia. Quel “da” risulta un po’ colloquiale, un po’ fuori posto rispetto alle altre parti della narrazione. È una cosa insignificante, e se si fosse trattato di una storia più lunga di una flash non te l’avrei nemmeno fatto notare. Essendo un concorso per storie molto corte, sono costretta a essere un po’ più pignola perché parto dando per scontato che in storie così brevi enormi errori grammaticali e/o di distrazione non ci siano, quindi devo concentrarmi sulla fluidità della storia.
Ad ogni modo, sia stile sia lessico sono straordinari, assolutamente perfetti e in armonia con la narrazione. Un lavoro eccellente.
Attinenza al tema/utilizzo della citazione
La trattazione del tema è perfetta, nel senso letterale del termine: ci sono tutti i riferimenti possibili, su tutti i livelli possibili. La citazione è nel titolo, è nella storia, è sulla pagina ben due volte, è nella trama. Il concetto di luce/oscurità ritorna innumerevoli volte, in innumerevoli modi differenti: c’è la contrapposizione oscurità=morte/luce=sentimenti profondi, perché John sa di stare per morire e ogni paura è sommersa dalla consapevolezza che Sherlock sia più importante, da Sherlock stesso. C’è la contrapposizione oscurità=ingenuità/luce=verità, perché John non si rende conto di cosa Sherlock significhi in realtà per lui fino a quando si accorge di ritenerlo più importante della sua stessa vita, ed ecco che nei suoi pensieri bui di inconsapevolezza si accende la luce della verità. E, esattamente come tu stessa dici all’interno della narrazione, con parole molto più accurate delle mie, è una luce incredibilmente intensa, perché rivela sentimenti incredibilmente intensi. C’è anche la contrapposizione ribaltata, che secondo me è geniale: c’è l’oscurità intesa come vita tranquilla che minaccia di venire dilaniata dalla luce distruttiva di un’esplosione – ben due volte, fra l’altro.
Hai davvero rielaborato la citazione in ogni modo possibile, con spunti incredibilmente ben sviluppati e originali.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Mi piace come è costruita la storia, mi piace l’idea di fondo, mi piace il paragone fra le due situazioni. Mi piace John che vive la sua vita rifiutandosi di vedere la verità, ma nei momenti drammatici questa verità lo colpisce inesorabilmente. Adoro il paragone fra la scena della piscina e quella della metropolitana (povero John, è condannato a rischiare di saltare in aria in continuazione quando Sherlock è nei paraggi). La storia è articolata benissimo: è equilibrata, ognuno dei due momenti ha lo stesso spazio (adoro le cose simmetriche XD). Dal punto di vista del coinvolgimento i pensieri di John sono trasmessi magnificamente. Il lettore segue i suoi ragionamenti, li condivide, ci si immedesima. La purezza e l’intensità dei sentimenti di John sono assolutamente disarmanti, da far venire voglia al lettore di lanciare via il computer e arrendersi perché sì, è proprio così, è assolutamente così..
Approfondimento dei personaggi/IC
John è sviluppato in modo magistrale: i suoi ragionamenti sono semplici e diretti. Ci sono il suo avere un grande cuore, il suo coraggio, i suoi sentimenti puri e profondi. C’è tutto John, in queste poche righe. Non solo: c’è John che vive accanto a Sherlock, il che lo rende ancora più complesso perché quando Sherlock è nei paraggi il personaggio di John subisce una trasformazione profonda, accentuando tutte le sue buone caratteristiche. Nella tua trattazione c’è tutto questo, e tutto questo viene trasmesso istantaneamente al lettore. Ogni pensiero è plausibile, ben sviluppato, coerente. Un lavoro davvero straordinario.
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